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venerdì 12 luglio 2013

I rischi per eventuale crisi Governo Letta

Imu 2013 prima casa, esodati, pensioni, lavoro a rischio per crisi Governo Letta e possibile caduta
Misure crescita Italia e crisi di governo: la situazione
Quando ormai sembrava fosse stato avviato un percorso di rinnovamento e misure per la ricrescita d’Italia, tutto si è bruscamente di nuovo interrotto. E addirittura il governo Letta rischia di cadere.
Il che potrebbe significare la caduta della nostra economia. Dopo, infatti, il taglio del rating da BBB+ a BBB, stabilito da Standard & Poor’s, con outlook negativo, assegnato al nostro Paese per indicare che ‘c'è almeno una chance su tre che il rating possa essere ridotto ancora nel 2013 o nel 2014, ma nel 2013 gli obiettivi di bilancio in Italia sono potenzialmente a rischio per il differente approccio nella coalizione di governo per coprire un disavanzo frutto della sospensione dell'Imu e del possibile ritardo del pianificato aumento dell'Iva’, l’Italia, sorvegliato speciale, non può sbagliare.

Nel caso succedesse si sprofonderebbe in una situazione peggiore di quella attuale. Sarà, dunque, necessario superare la crisi in cui sembra da qualche sprofondato il governo per realizzare le misure concrete che servono all’Italia per tornare a crescere, perché la situazione che oggi vivono i cittadini è delle peggiori.
Bisogna, pertanto, entro l’estate, come annunciato, provvedere ad una riforma dell’Imu, per sostenere le famiglie che a fatica sono riuscite nell’impresa dell’acquisto di una casa, che a fatica oggi riescono ad arrivare a fine mese e per cui si vorrebbe togliere in toto il pagamento della rata sull’abitazione.
A tal proposito sono diverse le ipotesi in campo: c’è chi propone di eliminare completamente il prelievo sull’abitazione principale, chi di intervenire con una rimodulazione, chi di aumentare la franchigia fino a 600 euro. In attesa di modifiche anche la riforma del Lavoro, così come quella delle pensioni, per cui la parole d’ordine sembra flessibilità.
Se, infatti,  le imprese spingono per una maggiore flessibilità in entrata, e su modifiche ai contratti a tempo determinato e ai contratti di collaborazione a progetto, le ipotesi per le modifiche alle pensioni, prevedono proprio un nuovo piano flessibile che dovrebbe permettere di andare in pensione prima, rispetto alla soglia attuale dei 66 anni, cioè a 62 anni, con 35 di contribuzione ma secondo un sistema di penalizzazioni. Per raggiungere questi obiettivi, bisognerà, dunque, superare questa eventuale crisi di governo.
Il che potrebbe significare la caduta della nostra economia. Dopo, infatti, il taglio del rating da BBB+ a BBB, stabilito da Standard & Poor’s, con outlook negativo, assegnato al nostro Paese per indicare che ‘c'è almeno una chance su tre che il rating possa essere ridotto ancora nel 2013 o nel 2014, ma nel 2013 gli obiettivi di bilancio in Italia sono potenzialmente a rischio per il differente approccio nella coalizione di governo per coprire un disavanzo frutto della sospensione dell'Imu e del possibile ritardo del pianificato aumento dell'Iva’, l’Italia, sorvegliato speciale, non può sbagliare.

Nel caso succedesse si sprofonderebbe in una situazione peggiore di quella attuale. Sarà, dunque, necessario superare la crisi in cui sembra da qualche sprofondato il governo per realizzare le misure concrete che servono all’Italia per tornare a crescere, perché la situazione che oggi vivono i cittadini è delle peggiori.
Bisogna, pertanto, entro l’estate, come annunciato, provvedere ad una riforma dell’Imu, per sostenere le famiglie che a fatica sono riuscite nell’impresa dell’acquisto di una casa, che a fatica oggi riescono ad arrivare a fine mese e per cui si vorrebbe togliere in toto il pagamento della rata sull’abitazione.
A tal proposito sono diverse le ipotesi in campo: c’è chi propone di eliminare completamente il prelievo sull’abitazione principale, chi di intervenire con una rimodulazione, chi di aumentare la franchigia fino a 600 euro. In attesa di modifiche anche la riforma del Lavoro, così come quella delle pensioni, per cui la parole d’ordine sembra flessibilità.
Se, infatti,  le imprese spingono per una maggiore flessibilità in entrata, e su modifiche ai contratti a tempo determinato e ai contratti di collaborazione a progetto, le ipotesi per le modifiche alle pensioni, prevedono proprio un nuovo piano flessibile che dovrebbe permettere di andare in pensione prima, rispetto alla soglia attuale dei 66 anni, cioè a 62 anni, con 35 di contribuzione ma secondo un sistema di penalizzazioni. Per raggiungere questi obiettivi, bisognerà, dunque, superare questa eventuale crisi di governo.
(Leggi)

1 commento:

  1. Tutte queste porcate non le abbiamo chieste o scelte noi, ma le lobby.... noi non contiamo e non decidiamo nulla..... ormai ci troviamo in un meccanismo vizioso che sta sfuggendo di mano anche ai .........." SIGNORI DEGLI .....ANELLI " .........

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