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mercoledì 16 aprile 2014

Esodati, la battaglia per le salvaguardie continua


 


Esodati, la battaglia per le salvaguardie continua
Semplificando, gli esodati sono quelle persone prevalentemente sopra i 50 anni che in prossimità del raggiungimento degli anni contributivi necessari per la pensione hanno firmato degli accordi con le proprie aziende per lasciare il lavoro e ricevere un incentivo che li accompagnasse alla data prevista della pensione. Periodi brevi s’intende, da qualche mese a pochi anni a seconda dei casi. La  Riforma Fornero del 2011 però ha cambiato le carte in tavola modificando i limiti previdenziali con effetto anche retroattivo , dando vita a questa nuova categoria sociale.
Centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni livello lavorativo, che da allora vanno avanti, per un tempo al momento ancora indefinito, senza alcun reddito. Niente pensione, niente stipendio, nessuna possibilità di uscita se non attingere drasticamente alle risorse personali e modificare  drammaticamente lo stile di vita.
Dal giorno in cui la Riforma Fornero  è entrata in vigore questi uomini e donne frodati dallo stesso stato con cui avevano stipulato un contratto a tutti gli effetti, hanno bussato a ogni porta, consumato carta e inchiostro ed energie per cercare di avere indietro quello che gli spettava, al momento con scarsissimi risultati. I “salvaguardati, ovvero coloro per i quali si è trovata una soluzione, sono ancora una minima parte, e per gli altri la giustizia è ancora invisibile.
Due viaggi a Bruxelles, interventi televisivi a tappeto e di nuovo  in strada, per l’ennesima volta,  il 14 e 15 aprile sotto Palazzo Montecitorio,  per farsi sentire civilmente e cercare senza successo per ora, di attirare l’attenzione su un problema che razionalmente sarebbe già risolto in quanto più volte la Legge Fornero è stata dichiarata incostituzionale.
Pochi gli esponenti di partito che si sono apertamente schierati alla testa di questa battaglia. Attivi a intermittenza il Partito Democratico, il Movimento 5 stelle  e la Lega, cui va riconosciuto un impegno costante. Menzione di merito, o “senso di responsabilità“, anche per Stefano Fassina del Partito Democratico, da sempre al fianco degli esodati ,che intercettato all’uscita della Camera ancora una volta non si è tirato indietro,come vediamo nelle immagini.  Impegnandosi nuovamente in prima persona, Fassina è ormai solo in un partito dove l’impegno per le salvaguardie segue più le correnti che il senso di Giustizia.
Mesi fa  il Presidente Boldrini aveva promesso a una rappresentanza di esodati che entro la fine di marzo sarebbe stato discusso un decreto legge che avrebbe forse definitivamente sbloccato la situazione. Ripetutamente rinviato doveva arrivare in Commissione Lavoro il 14 aprile ma un nuovo rinvio ha portato in piazza la rabbia e la frustrazione di queste persone distrutte e amareggiate da una vicenda ai limiti dell’umana comprensione. 
In un qualunque stato dotato di senso del dovere, una docente universitaria di primissimo livello, esperta peraltro in previdenza sociale e politica del lavoro che firma una legge come quella sottoscritta da  Elsa Fornero, sarebbe stata probabilmente chiamata a rispondere in sede istituzionale del macroscopico errore, e costretta a correre ai ripari. In Italia, ancora una volta,si è fatto buon viso a cattivissimo gioco, approfittando di una legge vergognosa per accantonare denaro da mangiare -pardon, destinare- altrove, ignorando i danni devastanti alla vita di intere famiglie completamente abbandonate da uno stato cui hanno versato contributi e tasse per decine di anni. 
 

1 commento:

  1. MI HANNO ROVINATO, COME FACCIO ANCORA A VIVERE DIGNITOSAMENTE SENZA LAVORO ALLA BELLA ETA DI 61 ANNI ???
    ABBIATE UN PO' DI PIETA !!! NON SI FANNO LEGGI DI TALE PORTATA IN UN GIORNO.

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