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domenica 24 giugno 2012

Beffa-Fornero per dieci bancari “esodati”

Beffa-Fornero per dieci bancari “esodati”. In pensione da mesi, richiamati al lavoro 
Sabato 23 Giugno 2012
Il caso alla Intesa-San Paolo. E 40 colleghi dovranno prolungare l’attività
Hanno lasciato il lavoro all’inizio dell’anno, forti di un accordo che li avrebbe traghettati fino alla pensione. Esodati, per usare una parola sulla bocca di tutti. Ora, alcuni bancari comaschi rischiano di essere richiamati in servizio, a tempo indeterminato, costretti a riprendere il loro posto in attesa che si faccia chiarezza sulla riforma delle pensioni.
A questi si aggiunge una quarantina di dipendenti che ormai aveva la valigia in mano e che invece dovrà prolungare l’attività. Il problema coinvolge in particolare i bancari di Intesa San Paolo.
«L’istituto di credito aveva fatto un preciso piano industriale che prevedeva l’uscita di un nutrito gruppo di dipendenti e allo stesso tempo l’assunzione di giovani – spiega Roberto Lumini, segretario provinciale del sindacato dei bancari Fabi – Ora, con le ultime riforme sugli esodati è tutto da rivedere e il piano è temporaneamente congelato».
«Ci sono persone che erano state accompagnate alla pensione nell’ambito del fondo esodati e rischiano di trovarsi ora con periodi “scoperti”, senza stipendio – continua Lumini – Dalle informazioni che abbiamo raccolto, sarebbero coinvolte anche persone che nell’ultimo periodo sono andate in pensione e sono quindi già fuori servizio e che ora potrebbero essere richiamate al lavoro fino a che non potranno andare davvero in pensione».
A Como, una decina di persone è in questa situazione. Si tratta di bancari che hanno festeggiato all’inizio dell’anno la fine dell’attività lavorativa e ora potrebbero invece essere costretti a tornare in banca per un periodo ancora tutto da quantificare. A questi si aggiungono circa 40 colleghi che sarebbero dovuti andare in pensione il prossimo primo luglio e che rischiano invece di dover rinviare a tempo indeterminato l’appuntamento.
«La situazione è confusa – attacca Ettore Besati, componente della segreteria Fiba-Cisl e responsabile dell’area Como di Intesa San Paolo - Abbiamo colleghi usciti a inizio 2012 che devono quasi certamente rientrare. Ci sono poi quelli che al primo luglio dovevano uscire come esodati che verranno molto probabilmente trattenuti, non si sa per quanto. Avevano già in mano la lettera per la fine del servizio e ora sono in sospeso, non hanno ancora comunicazioni ufficiali ma quasi certamente dovranno restare al lavoro».
«A questi problemi si aggiunge anche il rischio che qualcuno già fuori si trovi a dover affrontare un periodo “scoperto”, senza di fatto alcun tipo di stipendio o entrata compensativa – aggiunge Besati – Non dimentichiamo poi il problema dei giovani che ormai avevano la certezza di un contratto di assunzione e che ora invece rischiano che tutto venga sospeso in attesa di chiarezza sulla riforma». La prossima settimana, in tutte le filiali di Intesa San Paolo sono in programma assemblee dei lavoratori, in vista poi di uno sciopero già indetto per il 2 luglio prossimo.
«Non è possibile scaricare sui lavoratori le manovre del governo – dice Besati – Occorre avviare una trattativa per evitare ripercussioni sui dipendenti». «La banca minaccia di scaricare sui dipendenti i costi del blocco del piano industriale – aggiunge Lumini – È chiaro che non possiamo accettare una situazione simile». Anna Campaniello (Leggi)

1 commento:

  1. ANCHE IO,SONO UN'ESODATO DI INTESA SAN PAOLO USCITO 01/01/2012 (CHE LAVORAVO A PESCARA).L'AZIENDA HA CERCATO IN TUTTI I MODI A CONVINCERCI AD USCIRE,E ORA DOPO SETTE MESI CI DICE CHE HANNO SCHERZATO E ANNULLANO L'ACCORDO STIPULATO IL 29/07/2011.PERSONE CHE HANNO RIPROGRAMMATO LA PROPRIA VITA,PERSONE CHE HANNO MESSO IN VENDITA LA CASA PER RAGGIUNGERE I FIGLI CHE ABITANO IN ALTRE REGIONI.TUTTO QUESTO PERCHE' LA MINISTRA HA CAMBIATO I DIRITTI ACQUISITI E NON SI SA SE SIAMO FRA I SALVAGUARDATI!FACCIO NOTARE CHE LA NOSTRA CATEGORIA NON HA AMMORTIZZATORI SOCIALI E IL NOSTRO FONDO E' ALIMENTATO CON I SOLDI DELLE BANCHE E DEI LAVORATORI.INVITO IL MINISTRO E L'EX CEO CORRADO PASSERA CHE HA BENEDETTO IL PIANO INDUSTRIALE AD INTERVENIRE.GRAZIE BRUNO

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