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venerdì 24 agosto 2012

Esodati: entro il 6 Ottobre il decreto per i nuovi 55mila salvati

Giovedì, 23 Agosto 2012 10:06
Esodati: entro il 6 Ottobre il decreto per i nuovi 55mila salvati
Di Franco Rossini
Vorrei conoscere se il decreto che estende il numero dei salvaguardati è stato pubblicato e cosa cambia rispetto al primo gruppo di salvaguardati nelle modalità di accesso alla salvaguardia. Francesco da Mantova
La situazione per i nuovi salvaguardati (55mila) è in corso di definizione. L'articolo 22 del Decreto Legge numero 95 del 6 Luglio 2012 è stato attualmente convertito dalle camere con legge numero 135 del 7 Agosto 2012.
Entro il 6 Ottobre 2012 (60 giorni dalla conversione in legge del predetto decreto) il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il ministero dell'Economia dovrà adottare un nuovo decreto (del tutto analogo a quello firmato lo scorso 1° Giugno) che fissi le modalità di fruizione della salvaguardia ai nuovi 55mila lavoratori.

I 55mila salvaguardati di cui all'articolo 22 del Decreto legge numero 95 del 6 Luglio 2012 convertito dalla legge numero 135 del 7 Agosto 2012
Questo il testo dell'articolo 22 del citato decreto:
"1. Ferme restando le disposizioni di salvaguardia stabilite dai commi 14 e 15 dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 e dai commi 2-ter e 2-quater dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, nonche' le disposizioni, i presupposi e le condizioni di cui al decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze del 1° giugno 2012, che ha determinato in sessantacinquemila il numero dei soggetti interessati dalla concessione del beneficio di cui alle predette disposizioni, le disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011 continuano ad applicarsi, nel limite di ulteriori 55.000 soggetti, ancorche' maturino i requisiti per l'accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011:
  a) ai lavoratori per i quali le imprese abbiano stipulato in sede governativa entro il 31 dicembre 2011 accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali ancorche' alla data del 4 dicembre 2011 gli stessi lavoratori ancora non risultino cessati dall'attivita' lavorativa e collocati in mobilita' ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, i quali in ogni caso maturino i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennita' di mobilita' di cui all'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223 ovvero, ove prevista, della mobilita' lunga ai sensi dell'articolo 7, commi 6 e 7, della predetta legge n. 223 del 1991. Ai lavoratori di cui alla presente lettera continua ad applicarsi la disciplina in materia indennita' di mobilita' in vigore alla data del 31 dicembre 2011, con particolare riguardo al regime della durata;
   b) nei limiti di ulteriori 1.600 soggetti rispetto a quanto indicato dall'articolo 6 del citato decreto ministeriale del 1° giugno 2012 ai lavoratori che, alla data del 4 dicembre 2011, non erano titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarieta' di settore di cui all'articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, ma per i quali il diritto all'accesso ai predetti fondi era previsto da accordi stipulati alla suddetta data e ferma restando la permanenza nel fondo fino al sessantaduesimo anno di eta';
   c) ai lavoratori di cui all'articolo 24, comma 14, lettera d) del decreto-legge n. 201 del 2011 nonche' di cui all'articolo 2, comma 1, lettera d) del citato decreto ministeriale del 1° giugno 2012 che, antecedentemente alla data del 4 dicembre 2011, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, che perfezionano i requisiti anagrafici e contributivi utili a comportare la decorrenza del trattamento pensionistico, secondo la disciplina vigente alla data di entrata in vigore del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 20l, nel periodo compreso fra il ventiquattresimo e il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge;
   d) ai lavoratori di cui all'articolo 6, comma 2-ter, del decreto-legge n. 216 del 2011, che risultino in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che, in base alla disciplina pensionistica vigente prima della data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011, avrebbero comportato la decorrenza del trattamento medesimo nel periodo compreso fra il ventiquattresimo e il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011.
2. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto sono definite le modalita' di attuazione del comma 1. L'INPS provvede al monitoraggio, sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro, delle domande di pensionamento presentate dai lavoratori di cui al comma 1 che intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore citato decreto legge n. 201 del 2011. Qualora dal predetto monitoraggio risulti il raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione determinato ai sensi del comma 1, il predetto ente non prendera' in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici previsti dalla disposizione di cui al comma 1."
(Leggi)

3 commenti:

  1. Come se non bastasse anche "l'esperto" continua ad esprimersi in politichese.
    Quello che si legge nei decreti sulla G.U., è un continuo accumulo di numeri e di commi a cui riferirsi(quali?), il cui risultato finale è lo stesso che propina l'esperto, una matassa ingarbugliata ossia CONFUSIONE.
    Non ho ancora capito qual'è la mia posizione di esodato da poste nel 2010 quota 97 a dicembre 2012, perchè ne l'INPS, ne i Patronati ancor meno i sindacalai napoletani, hanno saputo dare una risposta definitiva: la loro scusante è che non sono ancora definiti i parametri.
    Allora di che parliamo... di aria fritta?
    Esorto i miei colleghi di poste e gli altri di sventura, di smetterla di rivolgersi ai vari onorevoli(? Damiano compreso), per loro deve essere CHIARISSIMO che dalla prossima tornata elettorale saranno spazzati via.
    Prima che i grillini imparino forse anche loro a rubare, passeranno almeno 10 anni, quindi perchè non affidare a loro il cambiamento?
    Perchè diffidare di chi denuncia Incessantemente Documentatamente Vivacemente le malefatte dell'attuale classe dirigente sia imprenditoriale che politica? Non credo che sia benefico l'elisir (veleno) che propina l'Ilva alla popolozione tarantina, sebbene un folto gruppo di politicanti e di rappresentanti governativi difendono l'indifendibile.
    Fosse per loro griderebbero W l'amianto, W la Tissen evviva i nostri soldi, abbasso chi contrasta i nostri interessi ed a morte le procure. Infine abbiate sempre presente che sono loro LA CASTA, quelli che esportano immense fortune all'estero, che violano le leggi e che cercano in qualsiasi modo di sopravvivere a NOI.
    Giuseppe52esodatoposte

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  2. ......... e quei 116 ex postali ed 84 ex IBM che restano fuori dalle deroghe solo perchè usciti dal lavoro il 31 marzo 2012 anche se hanno firmato accordi prima del 31.12.2011 cosa resta da fare? Per chè questi sono esodati di serie Z? Cosa dobbiamo fare per farci capire IMPICCARCI? una derelitta

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  3. Io mi chiedo:è da dicembre 2011 che mi tengo aggiornato con tutti i mezzi d'informazione,ho fatto tutto quello che c'era da fare:domanda di versam.volontari,istanza,contattiINPS,raccomandate varie e quanto ancora dovrò penare.Ma se disgraziatamente vedi la malasorte che ci perseguita non fossi piu' in grado di gestire la situazione(una malattia,o addirittura la morte,cosa che a questo governo si augura),che fine farà la mia pratica di pensione?.non sarebbe il caso che venga istituito un ufficio presso l'INPS per gestire tutto l'iter in maniera di essere sicuri di essere in regola eche la cosa vada a buon fine senza coinvolgere le famiglie degl'esodati?.Esodato postale.

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