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martedì 14 agosto 2012

Gli esodati di Novara e le lettere dell'INPS: "niente paura"



Torino 14.08.2012
L’ISTITUTO: È solo un promemoria chi ha i requisiti si presenti da noi
Cinquemila esodati aspettano la lettera della salvezza
L’Inps: ma chi non la riceve non si allarmi. A Novara l'attesa per 522 persone che sono rimaste senza stipendio né pensione
 Marina Cassi
La protesta La protesta contro la riforma Fornero,
che non applica le vecchie norme pensionistiche
a esodati e persone in mobilità, è partita
da Torino dove è stato utilizzato anche il tram 7
Sono partite. Viaggiano in questa lunga estate di ansia le lettere che gli «esodati» aspettano per conoscere il proprio futuro. Le dovrebbero ricevere i lavoratori che rientrano nei 65 mila che potranno andare in pensione con le vecchie norme, pre riforma Fornero.

A Novara sono 522
In Piemonte ne dovrebbero arrivare oltre 8 mila di cui 5 mila a Torino. A Novara sono 522. I dati sono dell’Inps che vuole mandare un messaggio rassicurante: anche se la tanto attesa missiva non arrivasse non significherebbe che quel lavoratore sia escluso dai 65 mila. Spiega Giorgio Peruzio, direttore vicario dell’Inps del Piemonte: «Noi mandiamo la lettera come un aiuto per ricordare che i requisiti devono essere verificati per poter entrare nella graduatoria nazionale dei 65 mila. Se un lavoratore ritiene di avere i requisiti, ma non riceve la lettere deve fare una cosa semplicissima: contattare l’Inps e chiedere un appuntamento».
Niente paura
Peruzio ha una preoccupazione: «Non vorremmo che si creasse un clima di allarme. Se la lettera non arriva non è necessario alcun ricorso, basta segnalarsi». Il dirigente dell’Inps ha ben chiaro che gli esodati vivono da mesi in un clima di incertezza, preoccupazione in qualche caso autentica paura. E per questo aggiunge: «Il Ministero ha chiesto all’Inps una valutazione del numero di chi ha i requisiti per essere esonerato dalla riforma delle pensioni. L’Inps ha prodotto un risultato e su quella base sono partite le lettere». Peruzio ci tiene a fare un riepilogo di chi rientra nei possibili 65 mila esonerati. Dice: «Il decreto di salvaguardia comprende i lavoratori in mobilità ordinaria e lunga per accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011 e licenziati entro la stessa data. Ci sono poi i lavoratori titolari di assegno straordinario a carico dei Fondi di solidarietà per accordi stipulati sempre entro il 4 dicembre».
Versamenti volontari
Ci sono poi altri casi che ruotano sempre intorno alla magica data del 4 dicembre: le persone autorizzate ai versamenti volontari entro quel giorno, che non abbiano ritrovato un lavoro e che abbiano versato almeno un contributo». Il dirigente Inps ne enuncia altre situazioni: «Gli esonerati dal servizio entro il 4 dicembre, chi è in congedo per assistenza figli disabili dal 31 ottobre del 2011 e che non sia rientrato al lavoro e abbia 40 anni di assicurazione e la finestra pensionistica entro due anni dall’inizio del congedo.
Le scadenze
E, infine, i lavoratori cessati entro il 31 dicembre 2011 con accordi individuali o collettivi con incentivo all’esodo che non si siano rioccupati e con la finestra pensionistica entro il 31 dicembre 2013».Alle prime tre categorie l’Inps manda la lettera. Tutti gli altri devono «presentare domanda di ammissione alla deroga entro il 21 novembre alle Direzioni territoriali del Lavoro». Rimane il problema dei 55 mila ulteriori possibili salvaguardati. Ma per loro ancora non c’è il decreto.

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