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domenica 12 agosto 2012

Morando (PD): due proposte per rimetterli al lavoro

PENSIONI/ Esodati, Morando: due proposte per rimetterli al lavoro
domenica 12 agosto 2012
La questione delle pensioni, risolta dalla legge Fornero, con il capitolo problematico degli “esodati”, la cui stima ancora incerta, fa sempre discutere in Parlamento, all'interno della maggioranza e all'interno degli stessi partiti. Si parla in realtà di una correzione di errori, sia sulla riforma delle pensioni che sulla riforma del lavoro, entrambe firmate dal ministro del Welfare, Elsa Fornero. Non è improbabile che tutta questa vicenda si trascini anche nella campagna elettorale dell'anno prossimo. Pochi giorni fa è passato un ordine del giorno alla Camera proposto dall'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano del Pd. L'ordine del giorno prevede un'ulteriore ampliamento della platea degli “esodati” da salvaguardare. Ma si introduce anche un nuovo canale di pensionamento che ricreerebbe la possibilità di andare in pensione a 58 anni. Tutto questo metterebbe in difficoltà non solo il governo, ma anche gli obiettivi di bilancio, perché bisognerebbe reperire 5 miliardi. Contro questa scelta c'è stata una controproposta portata da altri esponenti del Partito democratico, tra cui il senatore Pietro Ichino e il senatore Enrico Morando.
Ichino aveva subito espresso la sua opinione dicendo: “Si può tornare sulla riforma delle pensioni, ma non per depotenziare la legge Fornero, bensì per completarla con opportunità aggiuntive di lavoro”. Su questa linea si mette anche il senatore Enrico Morando. L'obiettivo è quello di aumentare l'occupabilità anche tra quei lavoratori in difficoltà come gli “esodati”, cioè quelli che per effetto della riforma vanno incontro a un periodo della vita senza stipendio e senza pensione. “Questo è l'obiettivo. Non si può rimmettere in discussione l'impianto della legge Fornero, ma bisogna senza alcun dubbio affrontare il problema sociale degli “esodati”. Questo deve essere affrontato come un problema sociale, non da mettere sul conto della previdenza”.
Come intendete affrontare questo problema?
Ci sono alcune possibilità. In primo luogo bisogna incentivare l'assunzione degli “esodati”, cercare di trovargli un lavoro, con delle agevolazioni fiscali per le imprese. In altri termini le aziende che assumessero gli “esodati” avrebbero l'esenzione totale della contribuzione e l'allungamento del periodo di prova a un anno. Occorre considerare che tra molti “esodati” ci sono molte persone che vogliono lavorare e che, anche per età, sono in grado di svolgere un ottimo lavoro. Nell'incentivare l'occupabilità delle persone, degli “esodati” in questo caso, si tiene sempre conto, in base al reddito di queste persone, della possibilità di ricorrere all'Aspi, cioè al pagamento della nuova indennità di disoccupazione.
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7 commenti:

  1. Per prima cosa vorrei chiedere a queste persone che ancora una volta ripropongono un lavoro, se il lavoro me lo trovano loro, perche' anche con tanta buona volonta', nella ricca Lombardia non e' cosi' facile a 60 anni compiuti, trovare un lavoro qualunque figuriamoci uno specializzato e dove poi visto che Poste Italiane non sa cosa farsene di noi, anzi ha molte altre persone in esubero da mandare in esodo. Paola

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  2. Non è possibile che il PD elabori addirittura facendolo approvare un ordine del giorno sulla questione esodati e il giorno dopo Morando dice la sua. Se continuerete così ( PD), vi presentere alle elezioni come un gruppo di anarchici e non di partito con delega a governare un Paese. Organizzatevi, prima dibattete al vostro interno e poi si porta l'idea in commissione....adesso secondo Morando e Ichino è tutto da rifare ?! Risolvere la questione esodati con politiche di riassunzione è fantascientifico, con questo governo e in periodo ormai elettorale, mi dica Morando, che provvedimenti riuscirebbe a far approvare ? Uomini del PD, attenzione, state velocemente perdendo consenso e credibilità .

    Francesco 55

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    1. Hanno gia' perso consenso e credibilita'.....da lungo tempo, ormai

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  3. senza lavoro e senza pensione quindi TUTTI noi (SE FOSSE POSSIBILE) saremmo pronti a tornare a lavorare, ma chi ce lo trova il lavoro. Se qualcuno pensasse che non ho fatto nulla per cercarlo peccherebbe. Certo non me la sento a 59 anni suonati di andare a fare delle ore, non perchè disprezzo questo lavoro (anzi) ma se devo lavorare con le condizioni di questo governo che vuole darmi la pensione a 67 anni, VOGLIO un lavoro che mi paghi i contributi. CARI ICHINO E MORANDO trovate un lavoro degno per tutti noi, anche quelli di noi che erano dirigenti in azienda, e NOI TORNIAMO A LAVORARE SENZA FIATARE, anzi !!!!!!! Anto Massa Carrara

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  4. Per quanto riguarda ichino, visto che afferma di essere detestato dagli esodati perche' dice pane al pane e vino al vino, vorrei ricordare che prima di fare certe affermazioni e' meglio controllare quanto si mangia e quanto e si beve nella propria casa.

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  5. CONTINUATE COSI' E PERDERETE LE ELEZIONI.

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  6. Morando lo sa che ci sono le aziende in crisi, le aziende che chiudono, i giovani che non trovano lavoro? ma da dove vengono lui e il suo collega Ichino? Non vengono dal mondo della luna ma da quello dei privilegiati. E come mai quando Prodi nel 2006 ha basato la sua campagna elettorale sulla modifica del sistema pensionistico di Maroninon hanno fatto sentire la loro voce? Sono opportunisti sempre e comunque quindi veramente poco credibili

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