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venerdì 3 agosto 2012

Piccinini (Pres.INCA-CGIL):"Ricorreremo anche al giudice se continarenno a negare un diritto

PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - ESODATI - PICCININI (PRES.INCA CGIL):"RICORREREMO ANCHE CONTENZIOSO GIUDIZIARIO SE DIRITTO NEGATO" 200.000 NON GARANTITI DA LEGGE MONTI/FORNERO"
(2012-08-02)
"Finalmente è stato pubblicato il decreto sui 65.000 esodati e l'INCA in questi giorni ha lanciato un appello a tutti i lavoratori e lavoratrici interessate affinché si rivolgano al Patronato per la ricostruzione della loro posizione assicurativa, per fare la domanda di accertamento dei requisiti all’INPS e per poter presentare alla fine la domanda definitiva di riconoscimento del diritto." Lo sottolinea la Presidente dell'INCA Morena Piccinini facendo presente come l'INPS stia mandando le lettere in base delle risultanze dei loro archivi nei quali hanno identificato alcuni assicurati che potrebbero avere diritto ad usufruire dei benefici previsti ma che lo stesso ente ha già annunciato che non riuscirà ad inviare a tutti la lettera chiedendo il sostegno dei Patronati. E' infatti importante che quanti sono nelle condizioni di diritto siano accompagnati nel controllo della loro posizione.per poter rientraree nel diritto previsto per i 65.000.
In questa campagna d’informazione il Patronato si rivolge anche agli italiani che hanno lavorato all’estero, e che oggi sono in cassa integrazione, in mobilità lunga, od hanno accordi siglati entro il 4 di dicembre, e che possono avvalersi anche della contribuzione versata all’estero per raggiungere l'anzianità contributiva.
Ci rivolgiamo a tutti - materiale illustrativo sul sito
Importante ad agosto raccolgano posizione assicurativa contributiva in modo tale da porter rivolgere ai primi di settembre la domanda sul diritto all’INPS e poter essere nella condizione di esercitare questo diritto perché entro novembre si deve concludere tutta la procedura.
"Quanto alle persone che invece sono appese ad un diritto che non è stato pienamente riconosciuto, come i 55.000 previsti dalla spending review viviamo una condizione di anzietà in attesa dei provvedimenti attuativi, ma sappiamo anche che ci sono tante persone che non rientrano ancora nel diritto riconosciuto." Per l'INCA e la CGIL - afferma la sindacalista - esiste un principio cardine: tutti coloro che rientrano nella condizione di diritto prevista dalla legge Monti Fornero indipendentemente dal numero hanno diritto e devono avere questo diritto riconosciuto. Non è possibile che persone che sono nella stessa condizione si ritrovino alcune con domande accettate ed altre escluse perché si è arrivati alla soglia tragica dei 65.000. Pertanto, è importante rivolgersi all’INCA perché qualora il loro diritto venisse negato, nonostante si trovino nella stessa condizione prevista dal decreto, noi garantiamo che continueremo a fare tutte quelle azioni possibili, compreso il contenzioso giudiziario per poter avere l’affermazione del loro diritto non vengono riconosciuto. Per noi non si tratta di un capitolo chiuso vogliamo che questo Governo si faccia carico delle situazioni di diritto e che nessun lavoratore venga escluso.
Gia’ nella discussione sulla spending review la commissione parlamentare ha già parlato di allargare ad altri 200000 lavoratori che sappiamo per certo che si trovano nella stessa condizione dei precedenti. Il Governo ribatte che non ci sono risorse e il diritto non viene riconosciuto. Ma richiede un costo basso e irrisorio. Ebbene, noi riteniamo che i lavoratori non possano perdere il loro diritto; che non sia possibile per i 55.000 fare una distinzione fra coloro che hanno avuto un accordo di mobilità siglato in sede ministeriale con coloro che hanno avuto un accordo di mobilità siglato in sede territoriale regionale perché la condizione è esattamente uguale.
Dunque, questa è anche l’occasione per fare insieme la verifica delle posizioni attraverso il Patronato, attraverso l’INCA- E' una occasione molto utile per fare in modo che la battaglia che abbiamo intrapreso sia di carattere generale e collettivo oltre che di accompagnamento individuale."
  Una platea di lavoratori e di diritti connessi che sembra contrarsi progressivamente accompagnata, tra l'altro, dalle cifre crescenti dell'Istat sulla disoccupazione...
 "Una situazione davvero paradossale creata dalla Legge Monti-Formero tutti i lavoratori che si trovano in determinate condizioni possono avere diritto al mantenimento della pensione secondo i vecchi criteri, per esempio coloro che sono stati autorizzati ai versamenti volontari prima del 4 di dicembre possono e devono mantenere il diritto alla pensione con i vecchi criteri. Vede non si tratta di una larghezza di vedute ma solo di un principio minimo indispensabile di transizione fra vecchio e nuovo perchè in realtà è semplicemente una salvaguardia per coloro che si trovano intrappolati nel cambiamento dele leggi dopo che hanno compiuto degli atti o le aziende riducendo l’occupazione riducendo l’occupazione hanno intrapreso degli atti che intrappolano queste persone. Quindi è una norma di salvaguardia".
Afferma Piccinini "La vera anomalia sta nel fatto che un minuto dopo il governo decide che questo principio vale ma vale solo nei limiti dei 65.000 persone. Un numero irrealistico perché tanti lavoratori e lavoratrici si trovavano in quella condizione . Ed è andato avanti per mesi il balletto dei numeri. Il ministro ha dovuto riconoscere che la prima stima era del tutto insufficiente. Da qui l’ulteriore numero dei 55.000 ma, attenzione, con criteri diversi, con norme diverse per poter esercitare il diritto. Da qui anche un altro elemento di ingiustizia. Mentre per i primi valgono tutti gli accordi siglati sia a livello nazionale che territoriale . Per i successivi 55.000 non valgono più nello stesso identico modo per non parlare delle restrizioni che sono state imposte ai percettori dei versamenti volontari"
 Ebbene dietro tutto questo, per la Presidente del Patronato INCA "C’è una rottura di un principio di giustizia del nostro Paese, di certezza del diritto. Sappiamo che un cambiamento previdenziale così pesante deve avere dei tempi di assestamento, ma non può lasciarsi dietro soltanto delle vittime. Deve poter dare la possibilità alle persone di potersi riorganizzare e deve poter essere garante nei confronti di coloro che non hanno e non possono avere la possibilita’ di riorganizzarsi perché il sistema produttivo non permette il riassorbimento ed il rientro di questa manodopera nel posto di lavoro.
Quindi per il Patronato - sottolinea la sindacalista della CGIL - è davvero un principio di equità e giustizia farsi carico dei problemi di questi lavoratori.
Noi pensiamo che questo modo di fare sia anche lo specchio di questa modalità con la quale il Governo ha deciso di trattare la materia pensionistica: un furore ideologico dietro al quale si fa strame dei diritti delle persone. E’ proprio la situazione occupazionale delle persone che oggi dice che c’è assoluto bisogno di non dividere i lavoratori dai loro diritti ma di creare delle garanzie per coloro che non possono essere ricollocati ."
Inoltre, "A questo dobbiamo aggiungere che il Governo sta tentando in tutti i modi di dividere: i primi 65.000 dai successivi 55.000; dividere questi 120.000 salvaguardati dai 200.000 che in questo momento appaiono non avere alcun diritto; dividerli dal mondo del lavoro pubblico per i quali si dice che le regole sono diverse ancora e dal momento in cui P.A. debba ridurre il personale a propria discrezione c’è la delega totale ai nuovi criteri per lavoratori che si ritrovano in una condizione di diritto ulteriormente diversa rispetto a coloro che sono fra gli esodati. Quindi un gran pasticcio che dimostra come la materia pensionistica non può essere trattata in questo modo. Soprattutto i diritti delle persone non possono essere trattati in questo modo."
 Ritiene che ci possano essere dei ripensamento da parte del Ministro Fornero, che tra l'altro, si è dovuta sottoporre al giudizio del Parlamento, o che si proseguirà su questa linea...
 "E’ chiaro che si tratta delle resistenza di un Governo nel suo complesso : dai dicasteri economici alla ragioneria generale dello stato che fa sì che tutto quello che è stato segnalato come risparmio debba essere considerato immutabile ed anche quando si rinviene che deriva da eerori conclamati per sanare gli errori c’è sempre bisogno di ritrovare risorse aggiuntive . Ma questa è una cosa che non sta da nessuna parte .
Faccio l’esempio delle ricongiunzioni onerose che è uno scandalo. La normativa sulle ricongiunzioni onerose è chiaramente un errore dettato dalla cattiveria, volto ad impedire nel corso del 2010 alle lavoratrici del settore pubblico di poter mantenre il diritto a pensione con i 60 anni. Cosa che peraltro nelle deroghe viene pure riconosciuto, nonostante l’aumento dell’età pensionistica a 65 anni .
In quella situazione hanno costruito una norma sbagliata, chiaramente un errore, tale per cui si ripercuote su tutti i lavoratori indipendentemente dalla condizione di lavoro , semplicemente se hanno cambiato un rapporto di lavoro tra pubblico e privato. Quindi costruendo una enormità giuridica. Per cui una persona che ha lavorato per 40 anni anzianità magari sempre nella stessa azienda, per il solo fatto che l’azienda possa aver cambiato ragione sociale, dal pubblico al privato, si ritrova a dover pagare 200 o 300 mila euro per poter avere un’unica pensione. Questo è chiaramente un errore, riconosciuto come tale , in Parlamento e dallo stesso Governo, sebbene non dal Ministro Fornero. Il che fa capire che è stata costruita male . E tanto basta che a suo tempo non era stato quantificato il gettito economico che avrebbe potuto derivare da quella disposizione , che semplicemente è servita ad evitare quelli che chiamavano “Abusi di altro genere”.
Oggi, però, per sanare quell’errore la ragioneria dello stato dice che occorrono quantità esagerate di milioni di euro e che vanno trovati da una qualche parte . Questo è l’assurdo: con una manovra pensionistica che produrrà 140 miliardi di euro di risparmi, pensiamo che non ci sia lo spazio per permettere l’applicazione della giusta disposizione degli esodati o per permettere una giusta applicazione del diritto per coloro che oggi sono costretti a pagare le ricongiunzioni onerose? Non invoco una elasticità di diritto assolutamente - sottolinea la Presidente dell'INCA. Invoco però il fatto che le regole economiche , il rigore economico non vada mai a senso unico ma possa avere anche lo spazio al suo interno di sanare gli errori che essi stessi hanno prodotto, anche perché il dibattito parlamentare sulla spending review ha dimostrato che qualcuno con più forza, in termini di lobby qualche mutamento è riuscito ad ottnerlo.
 Gli studenti dovranno pagare l’aumento delle tasse universitarie ma le aziende farmaceutiche hanno ottenuto ancora una volta l’alleggerimento delle disposizioni che rerano state previste sui farmaci . Quindi non è vero che questo governo non sia sensibile a chi preme in termini di lobby. Ebbene, noi non vogliamo premere in termini di lobby. Vogliamo che venga applicato un principio di giustizia sociale. Ecco perché non è più un problema di quanto costa ma è soltanto un problema di un rigore che è a senso unico e che il Governo nel suo complesso, a partire dai dicasteri economici, sta imponendo anche allo stesso Ministro Fornero, anche se poi lei ci mette del suo".
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8 commenti:

  1. E' purtroppo tutto molto chiaro, ma il doppio senso per i lavoratori, i mobilitati i cassaintegrati e gli esodati, non esiste. La nostra strada e' sempre a senso unico ed in salita. Paola

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  2. Gent. presid. Piccinini complimenti per la sua analisi dettagliata, dopo otto mesi siamo ormai abbastanza informati sulla questione , ma non lo si è mai abbastanza. Non ci si può più fidare di quello che questo governo di tecnici promette verbalmente! PERFETTO! saremo noi a cambiare direzione intraprendendo le vie legali con l'aiuto vostro e dei magistrati onesti faremo valere ciò che è di nostro diritto. esodata poste 17

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  3. TUTTI GLI ESODATI DEBBONO AVERE GLI STESSI DIRITTI A PRESCINDERE DALLE CLASSI DI APPARTENENZA.BISOGNA SALVAGUARDARE ANCHE GLI ESODATI DEL 53.ATTUALMENTE VIENE SALVAGUARDATA LA CLASSE 52 DEGLI ESODATI CHE VA IN PENSIONE CON 60 ANNI DI ETA'.MENTRE GLI ESODATI DEL 53 A 66 ANNI E SETTE MESI.NON E' POSSIBILE DISCRIMINARE GLI ESODATI.

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  4. ESODATO DISPERATO 533 agosto 2012 alle ore 22:36

    NON AVREI MAI PENSATO DA GIOVANE LAVORATORE DI TROVARMI DOPO UNA VITA DI DURO LAVORO AD ESSERE ALLE SOGLIE DEI SESSANTANNI NELLA CONDIZIONE DI ESODATO-DISGRAZIATO.L'ANNO DI GRAZIA CLASSE \953 DA DICEMBRE 2011 SEMBRA SIA DIVENTATO ANNO DI DISGRAZIA PER I LAVORATORI CHE HANNO ACCETTATO ACCORDI DI SCIVOLO ALLA PENSIONE.RIDATEMI LA SERENITA' PERDUTA MANDATEMI IN PENSIONE SECONDO GLI ACCORDI PRESI PRIMA DELLA RIFORMA FORNERO. ESODATO DISPERATO 53

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  5. LE POSTE ITALIANE SI DEBBONO FAR CARICO DEGLI ESODATI POSTALI NON POSSONO RIMANERE IN DISPARTE DEBBONO SCENDERE IN CAMPO E CON I SINDACATI CONCORDARE UNA SOLUZIONE EQUA PER TUTTI.

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  6. L'IPOST ENTE PREVIDENZIALE DEI POSTALI AVEVA I CONTI A POSTO PER POTER ACCOMPAGNARE I POSTALI ESODATI ALLA PENSIONE.I NOSTRI CONTRIBUTI DI LAVORATORI POSTALI SONO FINITI NELLE CASSE DELL'IPOST POI SOPPRESSO.LE POSTE SI DEBBONO FARE CARICO DEGLI ESODATI POSTALI CON UN'INTESA GOVERNATIVA-SINDACALE BISOGNA DARE A CESARE QUELLO CHE E' DI CESARE.

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  7. PIU' DI UNA VOLTA FUNZIONARI POSTALI PROVINCIALI ALLA QUALE APPARTENGO MI HANNO TRANQUILLIZZATA DICENDO: LE POSTE STANNO FACENDO QUALCOSA; MA COSA? FORSE LAVORANO IN SEGRETO COME LA CIA! SONO MESI ORMAI CHE NON VEDO UNO STRACCIO DI ARTICOLO SCRITTO O UNA DICHIARAZIONE DEL NOSTRO PREGIATISSIMO PRESIDENTE SARMI( TANTO LUI I SUOI BEI MILIONCINI ANNUALI CE LI HA ASSICURATI)CHE POTESSE IN QUALCHE MODO FARCI SPERARE CHE QUALCOSA ANCHE LORO STESSERO FACENDO, PER TUTELARE QUEI LAVORATORI CHE PER ANNI HANNO SPREMUTO COME LIMONI PER FARE GRANDE QUESTA AZIENDA DELLA QUALE TUTTI ORA SONO FIERI; COMPRESO LO STATO CHE SI ACCAPARRA I PROFITTI ALLA FACCIA DEI NOSTRI DIRITTI NEGATI. ESODATA INCA....TA POSTE 17

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  8. Dall'Azienda Poste non apettarti nulla.A tutt'oggi continua ad offrire denaro al personale piu' vecchio per snellire gli organici e tanti accettano. Noi ormai per loro non contiamo piu' nulla.esodata53

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