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giovedì 2 agosto 2012

Quiliano (SV): la proposta per cassintegrati ed esodati


Crisi, da Quiliano la proposta per cassintegrati ed esodati: “Sbloccare le risorse del Patto di Stabilità”
Quiliano. Una proposta avanzata dal Comune di Quiliano e che le organizzazioni sindacali faranno proprie a livello nazionale e governativo: ovvero sbloccare le risorse delle amministrazione virtuose bloccate nella morsa del Patto di Stabilità per sostenere esodati, lavoratori in cassa integrazione ed altre situazioni di disagio socio-economico provocate dalla crisi economica che ha colpito il comprensorio savonese.
L’idea arriva dall’assessore al bilancio Giammario Satta, subito promossa dallo stesso sindaco Alberto Ferrando e che è maturata durante un incontro di natura sindacale. Per i Comuni che potrebbero aderire al progetto la possibilità di inserire personale e quindi fornire una piccola integrazione al reddito, misura che, tra l’altro, andrebbe a sopperire gli stessi cantieri scuola-lavoro che la Regione Liguria è ormai impossibilitata a finanziare.
“Anche solo un 20% degli avanzi di amministrazione sarebbe un aiuto non di poco conto; naturalmente nell’ambito della regionalizzazione del Patto deciso dal governo, dovrebbe essere inserita una deroga alle spese del personale dei comuni. Questo è un percorso che amministrazioni virtuose, con bonus derivanti da entrate consistenti e che spendono poco, possono seguire per garantire un concreto supporto a fasce sociali sempre più in crisi, e non solo di lavoro e reddito per arrivare a fine mese…” spiega l’assessore del Comune di Quiliano.
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2 commenti:

  1. Speriamo che questa cosa si possa fare,non credo che in Italia tutti i comuni siano senza risorse, e' omportante che chi le possiede le metta a disposizione di chi ne ha piu' bisogno. Paola

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  2. Ben vengano le buone intenzioni, così il problema per tutti non va risolto! immaginate i comuni in deficit! chi li aiuterà i lavoratori di codeste realtà? pensate che queste proposte le fanno per il bene degli esodati, o per avere di nuovo le mani nelle casse da dove non possono più spendere e spandere come si faceva prima? Non dimentichiamoci che siamo in attesa della nostra pensione e non dell'elemosina che si fa a persone in difficoltà. NOI ABBIAMO LAVORATO! LAVORATO TANTO! e quello che ci aspettiamo è che il governo rispetti gli accordi con lui stipulati. Alla luce dei fatti che fanno salvi gli insegnanti e noi no, risulta il tutto ancora più discriminatorio e meno veritiero credere che per noi i soldi non si trovano e per gli statali si. Cerchiamo di rimanere lucidi e di non farci annebbiare la vista con del fumo come fossimo "API". ESODATA POSTE 17

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