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martedì 28 agosto 2012

Voterò chi risolverà il problema degli esodati


Il ricordo
Ma alle Poste lavorò benissimo

La testimonianza di Marisa Buldrini, tra i protagonisti nel 1998, della 'rivoluzione' aziendale voluta dall'attuale ministro
(28 agosto 2012)
«Appartengo con orgoglio alla generazione della "trasformazione Passera", sono una dei ventuno responsabili di cantiere che hanno condiviso e fatto accettare ai propri colleghi la straordinaria, necessaria, riforma Aziendale delle Poste attraverso il progetto pilota "Rete 2000"».
Si presenta così Marisa Buldrini, 59 anni, quadro alle Poste ai tempi dell'amministrazione Passera, nella sede di Roma Nord. Lei ha partecipato, sotto la guida dell'attuale ministro, alla rivoluzione delle Poste iniziata nel 1998, quando l'azienda venne riorganizzata e informatizzata all'insegna dell'efficienza. E proprio lei che ha un ottimo ricordo del ministro, ironia della sorte, anche lei ha pagato il prezzo del governo tecnico: Marisa è ora esodata. Ma questo non le impedisce di raccontarci quegli anni alle Poste, gli anni della "trasformazione Passera".
Rete 2000 «Erano anni bellissimi, si captava un cambiamento nell'aria che faceva pensare a qualcosa di diverso. Nel 1998 Corrado Passera, che veniva da Olivetti, divenne amministratore delegato delle Poste, ed è stato lui che ha iniziato in quegli anni ad infomatizzare l'azienda. Ma non solo: iniziò un programma di riorganizzazione strutturale e gestionale di ampio respiro. E qui parte il progetto pilota "Rete 2000", a cui ho avuto l'onore di partecipare tra ottobre 1999 e febbraio 2000. Il progetto, che comprendeva Roma e Milano, e che dopo si sarebbe dovuto espandere in tutta Italia, aveva il compito di riformare profondamente gli uffici postali. Rete 2000 durò quattro mesi, mesi in cui io assieme a 21 colleghi, chiamati responsabili di cantiere, dovevamo monitorare gli uffici postali per rilevarne efficienze e inefficienze, aiutati nel nostro lavoro da ingegneri meccanici e neolaureati».
Gli uffici postali «A ciascuno di noi 21 vennero affidati cinque o sei uffici da gestire. Dal punto di vista strutturale studiavamo la grandezza degli uffici, l'ubicazione, a cosa erano vicini... mentre sul profilo gestionale era importante capire quante pratiche venivano smaltite da ogni ufficio. La cosa più importante di tutte però è stata far capire ai dipendenti delle Poste, ai nostri colleghi, che doveva cambiare tutto. Che chi entrava nell'ufficio postale da quel momento in poi diventava un cliente. Conducemmo questo progetto per quattro mesi, con riunioni due o tre volte a settimana dove ci confrontavamo tra i vari responsabili e facevamo le nostre proposte. Concretamente ricordo di aver contribuito a modificare il layout degli uffici, ad esempio abolendo in alcuni i vecchi gabbiotti chiusi con la vetrata, e inserendo dei banconi di legno aperti. In altri uffici misurammo i tempi di attesa: le parole d'ordine dovevano essere efficienza, cortesia, velocità. Per questo ci furono anche dei corsi di affiancamento, voluti da Passera, per istruire il personale. Il nostro progetto poi venne esteso a tutti gli uffici postali d'Italia, e questo era davvero coinvolgente. Ricordo che giravamo coi paletti in macchina, quelli che avevamo deciso di mettere negli uffici per creare la "fila unica" di attesa, più veloce rispetto ai numerini».
Grande amministratore, ministro deludente«Passera è stato un grande amministratore delegato. Ricordo che alla fine del progetto Rete 2000 oganizzò una festa in nostro onore, e ci ringraziò uno per uno. Di persona risulta molto cordiale, non è uno che si mette sopra un piedistallo. Ne ho veramente un buon ricordo. Ma devo ammettere che come ministro mi ha un po' deluso. Si parlava di liberalizzazioni, di riformare i taxi, le farmacie, ma poi ha fatto marcia indietro, non se n'è fatto nulla. Pensavo che Passera fosse più audace. Non so chi voterò alle prossime elezioni, anzi: voterò chi risolverà il problema degli esodati».
(Fonte: l?Espresso)

9 commenti:

  1. Si lavorava tanto bene in Poste a quei tempi che,si penso' di dare l'appalto dei pacchi ad una nuova ditta la SDA,probabilmente non per migliorarne il servizio, ma perche' correvano voci che la moglie del nostro cosi' amato amministratore delegato, fosse in qualche modo legata alla nuova ditta. Secondo me da allora non ci siamo piu' ripresi vedi il numero degli esuberi che poste ha dichiarato. Paola

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  2. Cio' che dici l'ho sentito anch'io d'altra parte erano altri tempi non si faceva la guerra: chi poteva si arricchiva quasi come adesso..........C'era la novita': pero' GIA' QUELLA VOLTA eravamo NUMERI.........raffaele c e la sua famiglia

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  3. anch'io ho l'età di Marisa Buldrini, ricordo perfettamente tutto quello che dice, ricordo anche quanti sacrifici, e quante ore abbiamo regalato all'azienda per informatizzarla..... eravamo tutti molto motivati a far si che le poste diventassero ancora piu' grandi ed efficienti! Ce l'abbiamo fatta con l'impegno di tutti. Ora avremmo bisogno che qualcuno dimostrasse e ricambiasse l'impegno con noi che abbiamo contribuito a far diventare Poste SPA. Serve solo un po' di considerazione e di giustizia.

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  4. Non fatevi prendere dal romanticismo.
    Ieri come oggi, ci sono state delle ingiustizie...
    chi era alla destra del padre, veniva premiato anche senza meriti.
    Chi ha sempre fatto il suo dovere e, sgobbava, è sempre rimasto dietro.
    Oggi, che di esodati non se ne conosceva la parola, noi tirandola fuori, siamo quelli che, non riceveremo manco la lettera preforma INPS.
    mario 1952

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  5. ANCH'IO HO 59 ANNI ED HO VISSUTO GLI ANNI DELLA TRASFORMAZIONE DI POSTE VOLUTA DA PASSERA E COME LA COLLEGA BULDRINI RITENGO CHE PASSERA ABBIA SVOLTO IN POSTE UN LAVORO ECCEZIONALE, CON IL CONTRIBUTO DI TUTTI I LAVORATORI DI POSTE, CHE HANNO AFFRONTATO TUTTO IL NUOVO CON PASSIONE E CONVINZIONE PER MIGLIORARE L'AZIENDA ED HANNO, COME DETTO DA ALTRI COLLEGHI, REGALATO A POSTE ORE DI LAVORO. ORA PERO' MI ASPETTAVO, ANCHE IN VIRTU' DI QUESTO, CHE L'ALLORA A.D., ORA MINISTRO, MEMORE DI QUANTO HANNO DATO I LAVORATORI POSTALI, CI AIUTASSE A RISOLVERE IL NOSTRO PROBLEMA DI ESODATI. DEVO DIRE CHE MI HA DELUSO MOLTO, ANCHE PERCHE' FINO AD ORA NON HA FATTO NULLA DI CONCRETO, MA SI FERMATO DI FRONTE A TUTTO E TUTTI, SOLO DI FRONTE A NOI SONO ANDATI AVANTI IMPERTERRITI E DI FATTO NON IMPORTA NULLA A NESSUNO. ORA MENO CHE MAI. ESODATA POSTE 53

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  6. Risolvere il problema di tutti gli esodati.....ma... prima di andare a votare....

    Speranza....e chi ti abbandona...

    egoser52

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  7. Bella rivoluzione nel 1998, hanno fatto sì che con una legge truffa la nostra liquidazione fosse bloccata senza la possibilità di riscuoterla ne di vederla rivalutata. Ma sicuramente la sig.ra Buldrini di contro avrà preso tanti di quei premi...

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    1. Le due cose non hanno relazione l'una con l'altra.
      La prima l'ha fatta il governo D'Alema epoi agravata da Berlusconi. Che c'entra Passera?
      A me non piaceva alora e non piace adesso, ma non facciamo confusione!

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  8. chi scrive dei pacchi dovrebbe conoscere la storia. Sda non prese l'appalto dei pacchi, fu comprata da poste e, insieme a bartolini (di cui poste acquistò il 20%) fece un consorzio per il recapito dei pacchi (in particolare del corriere espresso dei pacchi). Ricordo a chi ha scritto di pacchi che gli impianti di poste italiane (a piattelli) erano fuori mercato rispetto agli impianti più moderni (trisort) e che poste italiane aveva una quota di mercato inferiore sia ad sda che a bartolini.

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