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mercoledì 1 agosto 2012

Lettera aperta agli esodati

Welfare
Lettera aperta agli esodati
E' importante che i lavoratori si rivolgano all'Inca per ricostruire la propria posizione assicurativa, così da esercitare il diritto al pensionamento verificando la sussistenza dei requisiti necessari.
di Morena Piccinini -  Presidente INCA
Lettera aperta agli esodati Dopo tanta attesa, finalmente è stato varato il Decreto legge sugli esodati che consentirà a 65mila lavoratori e lavoratrici di poter accedere al pensionamento con le vecchie regole ante manovra Monti-Fornero. Si tratta di una prima risposta, sollecitata dai sindacati confederali, che non risolve il problema nella sua complessità. Infatti, resta ancora un'incognita il destino dei 55mila per i quali il governo si è impegnato per il riconoscimento di una analoga deroga, così come rimane il problema degli oltre 200mila esclusi.
L'Inps ha avviato un piano operativo per l'accertamento del diritto che prevede l'invio individuale di circa 60mila lettere a potenziali aventi diritto, coinvolgendo gli stessi patronati, che potranno espletare le procedure necessarie per inoltrare la domanda. Si tratta di un lista di nominativi incompleta predisposta dall'Inps sulla base della sua banca dati, a cui saranno aggiunti gli altri fino alla compensazione dei 65mila, per i quali non si è in possesso di adeguate informazioni sulle posizioni assicurative. Si tratta ad esempio dei lavoratori esonerati dal pubblico impiego per i quali la competenza è dell'amministrazione di riferimento. In questa prima fase, perciò, non tutti gli aventi diritto riceveranno una comunicazione dall'Istituto previdenziale.
Per questa ragione è importante che i lavoratori e le lavoratrici si rivolgano all'Inca per ricostruire la propria posizione assicurativa per poter esercitare il diritto al pensionamento verificando la sussistenza dei requisiti necessari, per i quali concorre anche la contribuzione figurativa del servizio militare e del periodo di maternità fuori dal rapporto di lavoro, nonché la contribuzione versata per il lavoro svolto nei Paesi esteri.
L'impegno dell'Inca a sostegno delle rivendicazioni della Cgil, anche in questa occasione, si espleterà con la massima collaborazione e con la ferma volontà di far emergere le contraddizioni che sono insite nei provvedimenti legislativi di questo governo e che determinano divisioni tra i lavoratori e una contrazione complessiva dei diritti delle persone.
Lo dimostra il fatto che, mentre resta aperto il problema di salvaguardare i diritti degli esodati, il governo vara un provvedimento ad hoc per agevolare la fuoriuscita di pubblici dipendenti in esubero, imponendo loro addirittura licenziamenti e mobilità. A dimostrazione che a questo esecutivo è congeniale l'idea che nel settore privato quando si decide di tagliare non ci si pensa più di tanto, mentre nel pubblico ci si costruisce una legge ad hoc.
Tutto ciò conferma che la manovra sulle pensioni del dicembre 2011 è profondamente sbagliata; rimane inadeguata, anzi rischia di essere addirittura controproducente introducendo una tale rigidità da vanificare gli stessi obiettivi che il governo intende raggiungere; non risolve i problemi dei lavoratori privati (come gli esodati) e aggiunge altra carne al fuoco per i pubblici dipendenti che, con le deroghe pensionistiche, subiranno espulsioni immotivate, lasciando peraltro aperto il problema delle ricongiunzioni onerose. Cioè, una sorta di mostro legislativo che impone al lavoratore con contribuzione Inps e Inpdap di pagare due volte i contributi per assicurarsi il diritto ad un'unica pensione.
E' evidente che quante più persone si rivolgeranno ai nostri uffici, tanto più saremo in grado di raggiungere una massa critica sufficiente per continuare la nostra battaglia per l'affermazione dei diritti di tutti gli esodati, senza distinzione alcuna.
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