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giovedì 23 agosto 2012

Quota 96: il Tribunale di Venezia dà ragione ai pensionandi della scuola

Quota 96: il Tribunale di Venezia
dà ragione ai pensionandi della scuola
Mer, 22/08/2012 - 05:56
di Giuseppe Grasso - Il Tribunale del Lavoro di Venezia, in data 20 agosto 2012, ha accolto favorevolmente il ricorso dei quasi 50 pensionandi della scuola che si erano rivolti al giudice competente della città lagunare per il riconoscimento del loro diritto a pensione con le regole previgenti all’entrata in vigore della riforma Fornero.
Il giudice preposto, dott. Luigi Perina, Presidente della Sezione Lavoro di Venezia, ha emesso un’Ordinanza nella quale, sciogliendo ogni riserva precedente e sconfessando l’art. 24 del decreto legge «salva Italia», che non ha abolito il D.P.R. 351/98 che regola il collocamento a riposo di questo particolare settore, ha opportunamente rilevato la «sfasatura» esistente fra leggi normali della Pubblica Amministrazione e leggi speciali della scuola in materia previdenziale. Ha insistito sulla differenza – non considerata dalla circolare del Miur dello scorso marzo – fra anno scolastico e anno solare concludendo infine, fra le molte altre cose che ha fatto puntigliosamente rilevare, che i requisiti di anzianità dei ricorrenti rimangono disciplinati dalla vecchia normativa e che le leggi successive alla riforma Fornero non hanno modificato il «diritto acquisito e non ancora esercitato» dagli stessi. Ha dunque ribadito la specificità di cui godono i lavoratori di questo comparto nell'esercizio del diritto al pensionamento, che avviene il 1 settembre di ogni anno scolastico, e disposto che i lavoratori che hanno presentato ricorso potranno espletare le «formali attività» per usufruire del beneficio utile «per la decorrenza del trattamento al 1.9.12».
L’Ordinanza, molto attesa e non certo scontata, assume una salienza di non poco conto in quanto sgombera il terreno, nella sua serrata argomentazione, da ogni artificiosa chiusura del governo verso questi lavoratori della conoscenza e riconosce loro, in modo pieno e definitivo, quanto il vice ministro del lavoro Michel Martone, in risposta ad una interpellanza parlamentare presentata dalla senatrice Bastico, aveva invece negato con l’infondato pretesto che non sussistesse alcuna ‘specificità’ del comparto scuola rispetto agli altri settori del pubblico impiego.
Si apre da ora, è bene saperlo, un nuovo corso intorno alla vexata quaestio dei pensionandi della scuola perché l’Ordinanza di Venezia – dopo quelle di Oristano e di Torino, e forse ancor più di quelle – interviene a sanare, oltre ogni possibile dubbio, la patente violazione del loro diritto a pensione con le vecchie norme facendo tabula rasa dei tanti ottusi preconcetti avanzati dal governo Monti e rendendo loro ampia giustizia.
Da domani, forse, la vita di questi professionisti della conoscenza non sarà più quella di prima.
(Leggi)

4 commenti:

  1. BENISSIMO!!!!!!!!!!!ALLA FORNERO ED AL SUO VICE QUESTA SENTENZA SERVA DA LEZIONE.

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  2. Cosi', anche, DEVE essere x TUTTI i quattrocentomila che da dicembre 2011 sono in angoscia per la infelice figuraccia di una altezzosa ministra. raffaele c e la sua famiglia

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  3. E che dire degli Esonerati dal Servizio (la famosa lettera e)) ovvero, di coloro che hanno contrattato con lo stato l'uscita anticipata al 70 0 50% di stipendio pagando per intero i contributi come se fossero in servizio e adesso si ritrovano tra gli esodati con prolungamenti vari fatti da Tremonti-Brunetta (gli stessi che hanno fatto la legge 133 e che se la sono rimangiata) ??. Subito dopo è arrivato il duo Monti-Fornero.
    Lo stato è il primo imbroglione e il cittadino non può che rispondergli con l'imbroglio, quando può.
    E' come se la banca alla scadenza del mutuo ventennale, unilateralmente ti dicesse :
    "abbiamo deciso che lei pagherà la stessa cifra per altri dieci anni perchè siamo in ristrettezza finanziaria e non per colpa sua",; cosa farebbe il debitore verso il creditore ?
    Predicano bene e razzolano malissimo, TUTTI !!!!.

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  4. Sono contenta che, almeno qualcuno ha avuto giustizia. Beati voi!Paola

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