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martedì 4 settembre 2012

Gli Esodati, le Pensioni e i Tentativi di Riforma

Gli Esodati, le Pensioni e i Tentativi di Riforma
Parte la riforma delle pensioni: vediamo i dettagli e le novità
03/09/2012 Marilena Palazzo
DAI LAVORI parlamentari di agosto, sono scaturite essenzialmente due novità: una trasformazione alla riforma pensionistica per ridare la possibilita, anche se con un assegno più basso, di accedere alla pensione a 57-59 anni entro il 2017 (con 35 anni di contributi) ed un ampliamento della platea degli esodati.
LA COMMISSIONE Lavoro della Camera ha approvato la proposta di legge che ha incorporato alcuni cambiamenti alla riforma Fornero e al Millepropoghe 
TRA I CAMBIAMENTI si prevede di ampliare la platea dei salvaguardati rispetto ai 120mila previsti dai due provvedimenti dei mesi scorsi (il decreto del ministero del Lavoro per i primi 65mila esodati e il provvedimento inserito nella spending review per altri 55mila).
SCENDENDO NEI particolari, il testo prevede che possano andare in pensione con le vecchie regole (pre-riforma Fornero) sia i lavoratori interessati da accordi di mobilità stipulati entro il 31 dicembre 2011(e non più al 4 dicembre), che i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi, senza più l’applicazione dei vincoli attuali (almeno un contributo prima del 4 dicembre 2011 e non aver lavorato dopo l’autorizzazione).
 E ANCHE AL VAGLIO una proposta che permetterebbe in via ancora sperimentale e fino al 2017, sia per gli uomini sia per le donne, andare in pensione fra i 57 e i 59 anni. Cioè i lavoratori dipendenti uomini si pensionerebbero a 58 anni fino al 2015 e a 59 anni fino alla fine del 2017, mentre le donne a 57 anni fino a tutto il 2015 e a 58 anni fino alla fine del 2017. Il requisito limiterebbe l’accesso solo per chi ha maturato 35 anni di contributi.
L’ASSEGNO SAREBBE inferiore, rispetto a quella di coloro che aspettano i nuovi limiti della riforma Fornero (62 anni, più 42 anni e un mese di contributi per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne), perché interamente calcolata con il metodo contributivo.
 UN’INCERTEZZA interpretativa su come applicare le norme sull’aspettativa di vita – per calcolare quando scatta il raggiungimento del diritto alla pensione per i lavoratori in mobilità – nel mese di agosto aveva creato non poco scompiglio. Nel dettaglio, la questione riguarda i lavoratori in mobilità che, secondo il decreto, sono salvaguardati se hanno siglato accordi sindacali entro il 4 dicembre 2011 , hanno terminato l’attività sempre entro il 4 dicembre e perfezionano i requisiti di pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità.
 L’ INCOGNITA sussisteva nel momento in cui, applicando l’aspettativa di vita (per il raggiungimento dell’età pensionabile) in base alla riforma Fornero, dal 2013 ci sarebbero voluti 40 anni e tre mesi.
UNA CIRCOLARE dell’Inps, però, ha fornito rassicurazioni in merito: i lavoratori inmobilità ordinaria cessati entro il 31 dicembre 2011 rientreranno tra i destinatari della salvaguardia perchè il requisito contributivo unico (40 anni di lavoro) non è soggetto alla speranza di vita.
 LA NOTA Inps dello scorso 9 agosto, il n. 13343, conferma dunque che per l’applicazione del primo decreto esodati (la salvaguardia per 65mila persone rimaste senza lavoro e senza pensione dopo la riforma delle pensioni) varranno le vecchie regole, e dunque basteranno 40 anni di contributi.
 

2 commenti:

  1. SI, ALLA FINE SI ACCORDERANNO TUTTI PER DARCI UNA PENSIONE INFERIORE DI QUELLA SOCIALE! COSI' I NOSTRI CONTRIBUTI SERVIRANNO PER PAGARE LE LORO PENSIONI. BELLA PROSPETTIVA, I PARTITI CI PRENDONO IN GIRO E I SINDACATI SEMBRANO AVERE DIMENTICATO IL PROBLEMA. QUESTA E' L'ITALIA DEI FURBI.... ESODATA POSTE 53

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  2. Gli Esodati veri quelli che anno firmato contratti induviduali,collettivi con le rispettive aziende prima della riforma pensionistica Fornero Monti,sono figli dello stesso Dio,pertanto devono essere salvaguardati tutti,devono andare in pensione con il metodo di calcolo retributivo senza essere decurtato l'assegno come dice la controriforma delle pensioni cioè la proposta di legge 5103approvata in commisione lavoro ora al vaglio della commisione bilancio. Questi lavoratori anno versato contributi per 36,37,38,39 anni come i 120mila salvaguardati,perchè devono essere ridotti alla fame con un importo pensionistico sociale. Emanuele 53 esodato postale Taranto.

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