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mercoledì 17 ottobre 2012

Battaglia contro il tempo


Esodati, battaglia contro il tempo
Di redazione del 16/10/2012 @ 09:00:00
Se il ministro Fornero non proporrà soluzioni con la Legge di Stabilità, tutti i provvedimenti a favore di chi è senza lavoro e senza pensione rischiano di slittare alla prossima legislatura. Ecco perché
Una vera e propria battaglia contro il tempo. E' quella a cui saranno chiamati il governo e il Parlamento se vogliono risolvere la questione degli esodati, cioè quei lavoratori che in passato hanno firmato con la propria azienda degli accordi per mettersi in mobilità e che oggi, all'improvviso, si ritrovano senza un impiego e senza la pensione, per colpa dell'ultima riforma previdenziale del governo Monti (che ha spostato notevolmente in avanti i requisiti per ottenere il pensionamento).
IL PROBLEMA DEGLI ESODATI
Se il problema non verrà risolto con l'approvazione della Legge di Stabilità, c'è infatti il rischio che tutto slitti alla prossima legislatura. In tal caso, a occuparsi degli esodati sarà il governo che uscirà dalle urne, dopo un appuntamento elettorale pieno di incognite. Non appena la Legge di Stabilità comincerà il proprio iter di approvazione alle Camere, cioè nelle prossime settimane, partirà infatti anche la Sessione di Bilancio, un periodo entro il quale i deputati e i senatori non potranno presentare altri provvedimenti di natura finanziaria che comportano nuove spese per le casse dello Stato.
Non ci sarà dunque più tempo per tutelare gli esodati, se non nei primi mesi del 2013. Il prossimo anno, però, inizierà la campagna elettorale e le attività di Montecitorio e di Palazzo Madama procederanno al rallentatore.
Gli spazi di manovra per il governo e il Parlamento sono dunque molto ristretti e legati a doppio filo ai contenuti della Legge di Stabilità. Domani il ministro del welfare, Elsa Fornero , si presenterà di fronte alla Commissione Lavoro della Camera, con in tasca una soluzione molto parziale. Il governo ha infatti deciso finora di tutelare circa 130mila esodati e non più 120mila come annunciato inizialmente.
Alla platea dei lavoratori salvaguardati, si sono aggiunte infatti altre 10mila persone, grazie a un ulteriore impegno del governo, che pescherà tra le maglie del bilancio pubblico con nuovi stanziamenti o attingendo ai 9 miliardi già messi sul piatto per affrontare il “problema esodati”.
LA FORNERO A MONTECITORIO.
Lo sforzo dell'esecutivo viene giudicato però insufficiente perché, secondo i sindacati, vi sono in tutta Italia altre decine di migliaia di persone rimaste senza lavoro e senza una copertura pensionistica, che attendono ancora una risposta precisa su cosa li aspetta in futuro. Adesso, dopo la bocciatura del disegno di legge Damiano che modificava in parte l'ultima riforma previdenziale del governo Monti, la soluzione più probabile è l'istituzione di un fondo permanente per gli esodati, che potrebbe essere finanziato in maniera graduale, con i proventi delle privatizzazioni e della spending review, cioè il processo di revisione di tutte le voci della spesa pubblica.
Le risorse a disposizione sono però difficili da calcolare in anticipo: tutto dipenderà infatti dall'andamento dei conti pubblici nel prossimo anno. Per ora, l'unica cifra certa è soltanto uno stanziamento di 100 milioni di euro che arriverà dal Fondo Letta, un serbatoio di soldi che ha diverse destinazioni di spesa e che, inizialmente, è stato creato dal governo Berlusconi per il sostegno alle aree disagiate. Si tratta però di pochi spiccioli, se rapportati all'enorme problema degli esodati, che richiede di sicuro l'ulteriore stanziamento di qualche miliardo di euro. Proprio per questa ragione, il governo e il Parlamento dovranno inventarsi presto qualcosa e dal ministro Fornero, durante il suo intervento di domani a Montecitorio, sono attese risposte più concrete.
 

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