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sabato 27 ottobre 2012

Perchè non voglio pagare la tassa per gli esodati


Perchè non voglio pagare la tassa per gli esodati
26 ott. 2012
Una moglie e 4 figli a carico non sono un buon motivo per pensare che possa esistere, a parità di reddito, una certa differenza tra noi e un giovane manager single?
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Sara
Gentile direttore de Bortoli, sono mamma di 3 bambini di cui uno con disabilità riconosciuta al 70 %, ovvero quel tanto che basta all’Italia per evitare di corrispondere un’indennità di accompagnamento, ma non abbastanza per evitare a me di dedicare alla famiglia la totalità del tempo a disposizione. Prima di diventare “plurimamma” ero un dirigente , allo stipendio in questione ho dovuto rinunciare ormai da diversi anni.
Mio marito, già padre di un bimbo di 12 anni avuto da precedente unione di fatto, grazie al cielo e per il momento (ma dati i tempi non è detto che ciò rappresenti una garanzia neppure nel breve periodo) ha un reddito che supera quel tetto per il quale in Italia abbiamo il “privilegio” di appartenere alla classe dei “ricchi”.
Una moglie e 4 figli a carico non sono un buon motivo per generare il sospetto in chi ci governa che possa esistere, a parità di reddito, una certa differenza tra “lui-noi” ed un giovane manager. Ho sostenuto da subito il governo Monti, certa che rigore e serietà fossero l’unica medicina per un paese davvero alla deriva e non ho cambiato idea.
Trovo paradossale pero’ che si chieda a famiglie come la mia, che destinano già quasi il 50 % delle proprie entrate al fisco e con ciò che resta a fatica cercano di crescere i propri figli, di contribuire con un ulteriore 3% al sostegno degli esodati.
Oggi ho fatto i conti e ho scoperto che proprio quel 3 % corrisponde alla cifra che dovremo versare a partire da gennaio 2013 alla scuola con metodo Montessori, l’unica apparentemente strutturata per fronteggiare le esigenze di mio figlio disabile che all’età di 7 anni sta frequentando il cosiddetto secondo anno di saldatura alla materna. Non vi è lo spazio per entrare nel dettaglio della questione e per meglio spiegare cosa ci ha visti costretti a trattenerlo alla scuola dell’infanzia per due anni consecutivi, certo non si è trattato di una libera scelta.
Non posso, non voglio, non riesco a tacere e a negare la rabbia che provo: io madre che ha dovuto rinunciare a carriera e stipendio, che in tempi recenti si è vista ingiustamente negare un’indennità di accompagnamento anche a fronte di una disabilità giudicata “grave” e che ha dovuto fare ricorso all’INPS per rimanere , come tutti quelli nella nostra condizione, in attesa che tale ricorso possa essere semplicemente accolto, attesa che durerà anni; che non puo’ contare sul sostegno di nessuno per crescere ed accudire nè i figli sani nè quelli meno sani, ironia della sorte è chiamata a “sostenere” gli esodati! Mi auguro che organi di stampa autorevoli come quello che lei dirige possano dar voce anche alla minoranza che rappresento e che come tale mai trova ascolto.
Non è possibile che un paese che si definisca “civile” non introduca il quoziente familiare, possibile che neppure a sinistra se ne parli? Di che razza di concetto democratico si fa portavoce questa sinistra italiana?!
Grazie per l’attenzione e perdoni il fervore
(Leggi)
 

6 commenti:

  1. Cara Sara , sono un esodato , ho letto con molta attenzione la sua lettera e condivido la sua disperazione e solitudine di madre bisognosa di aiuto , purtroppo e anacronisticamente siamo vittime di una società ormai incapace di esprimere la propria solidarietà a chi ha bisogno . Lei ha posto un problema che dovrebbe far riflettere tutti, ma purtroppo temo si sia data anche una risposta .

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  2. Non per piangerci addosso, ma ci sono anche esodati che hanno gravi problemi famigliari che magari attendono una fonte di reddito per poter sostenere le cure di un genitore con alzheimer e comperarsi non la ricchezza ma un po' di libertà! Magari esodati con figli disabili o altro ancora che oltre a trovarsi senza reddito devono affrontare le sue stesse vicende. Purtroppo le disgazie non hanno una unica bandiera, questo non è consolante ma penso debba far riflettere.

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  3. Signora Sara, almeno suo marito un reddito ce l'ha.
    noi esodati, pur avendo versato contribti da 36 a 40 anni, grazie al suo appoggio al monti, il reddito, insieme alla nostra famiglia, per 5, o 6 anni non lo avremo.
    mario 1952

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  4. Gentile signora, non so se le capiterà mai di leggere questo mio scritto! con tutto il rispetto per la situazione di suo figlio, se lei fosse stata abituata a vivere con 1200,00 euro al mese e ad un certo punto non avrebbe più neanche quei pochi, cosa farebbe? PENSA CHE LA SITUAZIONE DI ESODATI C'E' LA SIAMO SCELTI NOI!!!!OH SIAMO STATI NOI A VOLERE LA RIFORMA DELLE PENSIONI CHE CI HA BUTTATI NELLO SCONFORTO PIU' TOTALE DA 10 MESI A QUESTA PARTE??? PENSA CHE A ME PIACE PAGARE L'IMU, IL TICHET SULLA SANITA',ECC..ECC..IN UN MOMENTO CHE NON ENTRA UN CENTISIMO NELLE MIE TASCHE? N0..NO..NO..e tanti altri NO. Ora!!! che lei è arrabbiata, lo posso pure capire! del resto è abituata ad un certo tenore di vita e rinunciare anche ad una piccola cosa che non sia nemmeno necessaria la manda in bestia. Mi viene alla mente una frase che ripeteva sempre la mia mamma: IL MARE NON SI ACCONTENTA MAI, PIU' HA, PIU' VUOLE!!! Ecco come sono fatte le persone " I COSIDETTI RICCHI". Una reazione così, del resto c'era da aspettarsela. Tengo a precisare che anche questa soluzione mi lascerebbe fuori dalla salvaguardia. Esodata poste

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  5. Per Sara, certo ha i ragione anche tu che chiedi piu' impegno a sinistra verso la famiglia,i distinguo ci vorrebbero non solo nel tuo caso, ma tu devi provare a vedere la storia anche dal nostro punto di vista.Dal 1 Gennaio 2012, non guido piu' l'auto e per muovermi, o vado a piedi o in bici, l'auto? L'ho data al mio secondo di 3 figli che aveva la necessita' di avere un mezzo , la sua troppo vecchia e scassata rottamata. Sicuramente non e' paragonabile ad avere un figlio disabile e me ne dispiace sinceramente per te. Ma ammetterai che anche cio' che stiamo vivendo tutti noi, in una maniera o in un'altra e' un grave disagio, vederci negati i nostri diritti, non poter disporre neppure della piu' modesta pensione,ci penalizza sopratutto se pensi che molti di noi i 60 anni li hanno gia' compiuti. Paola

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  6. SPERO CHE QUESTA SIGNORA SI VERGOGNI DI CIO' CHE HA SCRITTO E CHE AFFERMA. PENSA CHE GLI ESODATI NON ABBIANO PROBLEMI COME I SUOI, MA A DIFFERNZA DELLA SUA FAMIGLIA AGIATA, NON SI SONO POTUTI PERMETTERE ISTITUTI COSTOSI PER I LORO FIGLI NEMMENO QUANDO ERANO AL LAVORO PERCHE' CON STIPENDI DA 1200 EURO MEDI, QUANDO VA BENE, NON CI SI PUO' PERMETTERE NEMMENO DI SMETTERE DI LAVORARE SE SI HANNO DEI FIGLI. CARA SIGNORA SONO DISPIACIUTA PER IL SUO PROBLEMA FAMIGLIARE, MA LEI NON MERITA ASSOLUTAMENTE NULLA E POVERI I SUOI FIGLI, CHE HANNO DAVANTI AI LORO OCCHI UN ESEMPIO COME LEI. ESODATA POSTE 53

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