10:02 17 GIU 2012
(AGI) - Roma, 17 giu. - Non hanno pronunciato la parola 'sciopero', ma hanno promesso nuove manifestazioni per spronare il Governo a "cambiare l'agenda" perche' "la politica del rigore ha prodotto iniquita' e diseguaglianze". Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni hanno radunato a Roma migliaia di persone ("duecentomila" ha annunciato una speaker) per difendere 'il valore del lavoro, per la crescita, il welfare e per cambiare il fisco'. Monti sappia, ha detto Camusso, "che non ci rassegniamo e che se non dara' risposte e non riprendera' il confronto torneremo presto in piazza". Il governo, ha poi sostenuto la leader della Cgil, deve agire in fretta perche' "abbiamo sentito troppi annunci in questi mesi.
Ma di annunci si puo' anche morire se non si fanno le cose". "A forza di messaggi sulla crescita - le ha fatto eco Luigi Angeletti, numero uno della Uil - siamo finiti in recessione".
Adesso, dunque, e' arrivato il momento di mettere in campo "cose concrete" senza "bisogno di chiedere il permesso all'Europa", ha sottolineato ancora il segretario generale della Cgil. "Sono quattro anni che diciamo che eravamo nel tunnel della crisi, un tempo infinito", ha affermato ricordano le manifestazioni organizzate sotto il governo Berlusconi.
Sulla stessa linea Luigi Angeletti secondo il quale "nella Repubblica fondata sul lavoro si sta distruggendo il lavoro".
Per Angeletti, Monti "non sta facendo tutto quel che e' necessario e utile" per uscire dalla crisi, mentre per Raffaele Bonanni (segretario generale della Cisl) l'esecutivo non ha voluto fare la concertazione sui grandi temi, come sulle pensioni, perche' "aveva gia' l'idea di voler fregare la gente". Senza concertazione, ha insistito, "hanno la meglio i poteri forti e le lobby". "La sensazione e' che l'Europa stia diventando un alibi per non dare risposte ai lavoratori", ha poi scandito Camusso che ha duramente criticato le riforme varate dal Governo ("hanno peggiorato la condizione delle persone", nel dl Sviluppo "non c'e' la svolta necessaria al Paese") e ha invitato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, a "risolvere i tanti tavoli di crisi aperti al ministero". Cgil, Cisl e Uil hanno una linea comune anche sul fisco: i tre segretari hanno chiesto il taglio delle tasse per lavoratori e pensionati per rilanciare i consumi e hanno espresso solidarieta' ai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate vittime di critiche e minacce. "I veri poteri forti sono l'evasione e la corruzione", ha detto Camusso che ha pure chiesto di cambiare l'Imu (che "favorisce chi ha grandi patrimoni immobiliari") e di modificare la spending review se per fare cassa taglia gli stipendi dei lavoratori pubblici. Nei discorsi dei responsabili di Cgil, Cisl e Uil non potevano mancare riferimenti alla vicenda degli esodati. Il ministro Fornero "deve smetterla di prenderci in giro", ha avvertito Angeletti, e "deve risolvere il problema che ha creato lei".
Per Bonanni, invece, il numero esatto di lavoratori rimasti senza impiego e pensione "lo ha il ministro perche' gli accordi si fanno in tutti gli uffici provinciali del lavoro". Camusso, infine, ha ribadito la necessita' di dare risposte a tutti, "non decreti e decretini", e sulla riforma del mercato del lavoro ha suggerito: "Sarebbe meglio ricominciare da capo". Cgil, Cisl e Uil non hanno pronunciato la parola 'sciopero', ma hanno promesso nuove manifestazioni per spronare il Governo a "cambiare l'agenda" perche' "la politica del rigore ha prodotto iniquita' e diseguaglianze".
Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni hanno radunato a Roma migliaia di persone ("duecentomila" ha annunciato una speaker) per difendere 'il valore del lavoro, per la crescita, il welfare e per cambiare il fisco'. Monti sappia, ha detto Camusso, "che non ci rassegniamo e che se non dara' risposte e non riprendera' il confronto torneremo presto in piazza". "La sensazione e' che l'Europa stia diventando un alibi per non dare risposte ai lavoratori", ha poi scandito Camusso che ha duramente criticato le riforme varate dal Governo ("hanno peggiorato la condizione delle persone", nel dl Sviluppo "non c'e' la svolta necessaria al Paese") e ha invitato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, a "risolvere i tanti tavoli di crisi aperti al ministero". Cgil, Cisl e Uil hanno una linea comune anche sul fisco: i tre segretari hanno chiesto il taglio delle tasse per lavoratori e pensionati per rilanciare i consumi e hanno espresso solidarieta' ai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate vittime di critiche e minacce. "I veri poteri forti sono l'evasione e la corruzione", ha detto Camusso che ha pure chiesto di cambiare l'Imu (che "favorisce chi ha grandi patrimoni immobiliari") e di modificare la spending review se per fare cassa taglia gli stipendi dei lavoratori pubblici. Nei discorsi dei responsabili di Cgil, Cisl e Uil non potevano mancare riferimenti alla vicenda degli esodati. Il ministro Fornero "deve smetterla di prenderci in giro", ha avvertito Angeletti, e "deve risolvere il problema che ha creato lei".
Per Bonanni, invece, il numero esatto di lavoratori rimasti senza impiego e pensione "lo ha il ministro perche' gli accordi si fanno in tutti gli uffici provinciali del lavoro". Camusso, infine, ha ribadito la necessita' di dare risposte a tutti, "non decreti e decretini", e sulla riforma del mercato del lavoro ha suggerito: "Sarebbe meglio ricominciare da capo".
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Leggi anche: Il Velino AGV
(AGI) - Roma, 17 giu. - Non hanno pronunciato la parola 'sciopero', ma hanno promesso nuove manifestazioni per spronare il Governo a "cambiare l'agenda" perche' "la politica del rigore ha prodotto iniquita' e diseguaglianze". Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni hanno radunato a Roma migliaia di persone ("duecentomila" ha annunciato una speaker) per difendere 'il valore del lavoro, per la crescita, il welfare e per cambiare il fisco'. Monti sappia, ha detto Camusso, "che non ci rassegniamo e che se non dara' risposte e non riprendera' il confronto torneremo presto in piazza". Il governo, ha poi sostenuto la leader della Cgil, deve agire in fretta perche' "abbiamo sentito troppi annunci in questi mesi.
Ma di annunci si puo' anche morire se non si fanno le cose". "A forza di messaggi sulla crescita - le ha fatto eco Luigi Angeletti, numero uno della Uil - siamo finiti in recessione".
Adesso, dunque, e' arrivato il momento di mettere in campo "cose concrete" senza "bisogno di chiedere il permesso all'Europa", ha sottolineato ancora il segretario generale della Cgil. "Sono quattro anni che diciamo che eravamo nel tunnel della crisi, un tempo infinito", ha affermato ricordano le manifestazioni organizzate sotto il governo Berlusconi.
Sulla stessa linea Luigi Angeletti secondo il quale "nella Repubblica fondata sul lavoro si sta distruggendo il lavoro".
Per Angeletti, Monti "non sta facendo tutto quel che e' necessario e utile" per uscire dalla crisi, mentre per Raffaele Bonanni (segretario generale della Cisl) l'esecutivo non ha voluto fare la concertazione sui grandi temi, come sulle pensioni, perche' "aveva gia' l'idea di voler fregare la gente". Senza concertazione, ha insistito, "hanno la meglio i poteri forti e le lobby". "La sensazione e' che l'Europa stia diventando un alibi per non dare risposte ai lavoratori", ha poi scandito Camusso che ha duramente criticato le riforme varate dal Governo ("hanno peggiorato la condizione delle persone", nel dl Sviluppo "non c'e' la svolta necessaria al Paese") e ha invitato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, a "risolvere i tanti tavoli di crisi aperti al ministero". Cgil, Cisl e Uil hanno una linea comune anche sul fisco: i tre segretari hanno chiesto il taglio delle tasse per lavoratori e pensionati per rilanciare i consumi e hanno espresso solidarieta' ai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate vittime di critiche e minacce. "I veri poteri forti sono l'evasione e la corruzione", ha detto Camusso che ha pure chiesto di cambiare l'Imu (che "favorisce chi ha grandi patrimoni immobiliari") e di modificare la spending review se per fare cassa taglia gli stipendi dei lavoratori pubblici. Nei discorsi dei responsabili di Cgil, Cisl e Uil non potevano mancare riferimenti alla vicenda degli esodati. Il ministro Fornero "deve smetterla di prenderci in giro", ha avvertito Angeletti, e "deve risolvere il problema che ha creato lei".
Susanna Camusso, Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni hanno radunato a Roma migliaia di persone ("duecentomila" ha annunciato una speaker) per difendere 'il valore del lavoro, per la crescita, il welfare e per cambiare il fisco'. Monti sappia, ha detto Camusso, "che non ci rassegniamo e che se non dara' risposte e non riprendera' il confronto torneremo presto in piazza". "La sensazione e' che l'Europa stia diventando un alibi per non dare risposte ai lavoratori", ha poi scandito Camusso che ha duramente criticato le riforme varate dal Governo ("hanno peggiorato la condizione delle persone", nel dl Sviluppo "non c'e' la svolta necessaria al Paese") e ha invitato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, a "risolvere i tanti tavoli di crisi aperti al ministero". Cgil, Cisl e Uil hanno una linea comune anche sul fisco: i tre segretari hanno chiesto il taglio delle tasse per lavoratori e pensionati per rilanciare i consumi e hanno espresso solidarieta' ai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate vittime di critiche e minacce. "I veri poteri forti sono l'evasione e la corruzione", ha detto Camusso che ha pure chiesto di cambiare l'Imu (che "favorisce chi ha grandi patrimoni immobiliari") e di modificare la spending review se per fare cassa taglia gli stipendi dei lavoratori pubblici. Nei discorsi dei responsabili di Cgil, Cisl e Uil non potevano mancare riferimenti alla vicenda degli esodati. Il ministro Fornero "deve smetterla di prenderci in giro", ha avvertito Angeletti, e "deve risolvere il problema che ha creato lei".
Per Bonanni, invece, il numero esatto di lavoratori rimasti senza impiego e pensione "lo ha il ministro perche' gli accordi si fanno in tutti gli uffici provinciali del lavoro". Camusso, infine, ha ribadito la necessita' di dare risposte a tutti, "non decreti e decretini", e sulla riforma del mercato del lavoro ha suggerito: "Sarebbe meglio ricominciare da capo".
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Sig.ra fornero ascolti le parti sociali che stanno interpretando bene le istanze dei cittadini compresi gli esodati.Se lei li avesse ascoltati adesso non ci troveremmo nelle sabbie mobili.Sig.ra ministro ammetta di aver sbagliato e ne esca a testa alta e con dignita'.esodata53
RispondiEliminaOn. parlamentari adesso tocca a voi!! Dimostrateci che le promesse fatte si realizzeranno.Martedi' 19 i politici dimostrino il loro potere democratico e risolvano legiferando l'infame situazione di tutti gli esodati.Noi ci contiamo ancora.....lucia
RispondiEliminaSE I PARLAMENTARI NON FARANNO NULLA DI CONCRETO NEMMENO IL 19, VORRA' PROPRIO DIRE CHE NON C'E' LA VOLONTA' DA PARTE DI NESSUNO PER LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA E SARANNO TUTTI COLPEVOLI ALLO STESSO MODO DELLA FORNERO PER LA SITUAZIONE IN CUI NOI CI TROVIAMO. BERSANI VERGOGNATI DOPPIAMENTE. DOPO TANTE PROMESSE E ALTRETTANTI TRADIMENTI DELLE ASPETTATIVE DI CHI CI AVEVA CREDUTO, ANCORA OGGI TENTENNI E NON RIESCI A DIRE NO ALLA FORNERO E A MONTI SU UN TEMA SOCIALE COSI GRAVE. VERGOGNA, SPERO CHE TUTTI SE NE RICORDINO AL MOMENTO GIUSTO. ESODATA POSTE 53
RispondiEliminaLa fornero adesso parla di salvaguardati.Ma a chi si riferisce? Pare che i salvaguardati siano 65000 e tutti gli altri esclusi come li chiamiamo? Sig.ra ministra ma si rende conto della disparita' sociale che ha creato? Inoltre non riconoscere un diritto certo significa annullare lo Stato di diritto in barba alla democrazia.Ha deleggittimato le parti sociali e ridicolizzato i politici.Verso quale forma dittatoriale ci vuole condurre?lucia
RispondiEliminaTUTTI GLI ESODATI POSTALI CHE AVEVANO FIRMATO ACCORDI DI SCIVOLO ALLA PENSIONE ANTE RIFORMA FORNERO E CHE SONO USCITI AL 31.12.2011 DEVONO ANDARE IN PENSIONE CON LE VECCHIE REGOLE PENSIONISTICHE:QUOTE ED ETA' ANAGRAFICA.ESODATO POSTALE 53
RispondiEliminaGLI ESODATI POSTALI DEVONO AVERE TUTTI GLI STESSI DIRITTI DAVANTI ALLE LEGGI SENZA DISTINZIONI DI CLASSE.GLI ESODATI DEL 52 E GLI ESODATI DEL 53 DEVONO ESSERE CONSIDERATI ALLA STESSA MANIERA CIOE' SALVAGUARDIA DALLA RIFORMA FORNERO PER ENTRAMBE LE CLASSI ANAGRAFICHE DI APPARTENENZA.
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