Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

domenica 14 ottobre 2012

Esodati, legge di stabilità e fondo ad hoc

LEGGE DI STABILITA'
Grilli: "Detrazioni, effetti a partire dal 2013"
Conte: "Ddl viola statuto del contribuente"

Grilli: "Detrazioni, effetti a partire dal 2013" Conte: "Ddl viola statuto del contribuente"
La commissione Finanze della Camera: "errore" la retroattività del taglio delle deduzioni fiscali. Il ministro dell'Economia: "Tecnicalità che si ripresentano ogni volta che si toccano le aliquote". Si inasprisce il dibattito sulle misure. Fassina (Pd). "Penalizzati redditi inferiori al minimo imponibile". Camusso: "Esodati, 100 milioni non bastano". Gasparri: "No tagli alle forze dell'ordine". Marchionne: "Monti per sempre"
12 ottobre 2012
ROMA - Il ddl di stabilità 1 viola lo statuto delContribuente, quando prevede la retroattività del taglio delle deduzioni fiscali. A evidenziare "l'errore" è Gianfranco Conte, presidente della commissione Finanze della Camera, che si dice certo che "naturalmente il Parlamento correggerà".
Sui rilievi della commissione Finanze interviene il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, per chiarire che, da un "punto di vista di cassa", il nuovo sistema di detrazioni partirà dal 1 gennaio 2013. "E' una situazione complessa - dichiara il ministro -, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta si toccano le aliquote: il nuovo sistema di detrazioni partirà dal 1 gennaio 2013 dal punto di vista di cassa. Con i saldi sul 2012 e gli anticipi sul 2014 che saranno di competenza del 2013".
Il taglio delle detrazioni, ha ricordato il ministro, vale 1 miliardo rispetto ai 6,5 derivanti dal taglio di un punto dell'Irpef sulle aliquote più basse: "Ci sono 5,5 miliardi che entrano nelle tasche degli italiani". Lo stesso Grilli sottolinea la persistente necessità, in questa fase, di "essere rigorosi sul taglio della spesa se si vuole essere più dolci sul fronte delle tasse. Entrambe le cose non si possono fare".
Intanto, il varo in Consiglio dei ministri del ddl di stabilità non ha fermato
il coro di critiche e preoccupazioni che ha accompagnato il cammino del decreto. Così, all'invito al dialogo del ministro Grilli, non mancano le risposte dalla politica e dalle parti sociali.
Se Confindustria si dice preoccupata dall'aumento dell'Iva, si registra un Marchionne che da Londra augura a Monti di "restare in carica per sempre", ingaggiato per risolvere il "pasticcio" di un debito pubblico che "non è stato accumulato tra 2011 e 2012, ma in decenni di malagestione della cosa pubblica. Se si mente agli italiani sarà un risveglio doloroso".
Quanto al Pd, che già con il segretario Bersani aveva individuato nei tagli alla scuola e alla sanità i punti più discutibili del ddl, torna a farsi sentire con il responsabile dei democratici per l'economia, Stefano Fassina, che punta invece sulle iniquità delle misure adottate dal governo.
"Il ddl di stabilità, per quanto è ora possibile sapere, ha un segno profondamente regressivo sul piano sociale e economico - dichiara Fassina, sottolineando la necessità di "significative modifiche" in Parlamento. "L'accoppiata minor aumento dell'Iva e riduzioni delle prime due aliquote Irpef - è l'analisi dell'esponente Pd - penalizza i redditi più bassi, in particolare i 10 milioni di incapienti, ossia quanti hanno redditi inferiori al minimo imponibile".
"Vuol dire - prosegue Fassina - che pensionati al minimo, giovani lavoratori e lavoratrici disoccupati e senza indennità di disoccupazione, esodati, pagheranno più Iva, senza alcun sollievo dall'Irpef, mentre quanti hanno redditi imponibili inferiori a 30.000 euro all'anno, non riusciranno a compensare la maggiore Iva". "Inoltre - aggiunge il responsabile Pd per l'economia -, vengono tassate in Irpef anche le indennità di invalidità e di accompagnamento, pari rispettivamente a 280 e 480 euro mensili. Chi ci guadagnerà saranno soltanto i redditi più elevati. All'effetto regressivo dell'Irpef si aggiunge l'intervento restrittivo sui lavoratori e le lavoratrici che assistono familiari non autosufficienti".
"Infine - conclude Fassina, ricollegandosi alle preoccupazioni di Bersani -, vi sono il taglio del sostegno scolastico ai ragazzi e l'ulteriore pesantissimo taglio ai servizi sanitari. Quale criterio di equità segue il governo Monti? Robin Hood alla rovescia?".
Gasparri: "No tagli a forze dell'ordine". Sul fronte Pdl, si registra l'altolà di Maurizio Gasparri: se il governo non rispetta gli impegni votati dal Parlamento a non tagliare gli organici delle forze dell'ordine "la Legge di stabilità non può essere votata". Lo dice Maurizio Gasparri. "Il Senato - dice il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama - ha approvato all'unanimità la mia mozione, seguita da quelle degli altri gruppi, per correggere i tagli agli organici delle Forze dell'Ordine attuati dal governo, limitando al 20 per cento la sostituzione del personale che va in pensione". "Il governo - ribadisce Gasparri - è tenuto a rispettare questa indicazione del Parlamento. Se non lo fa, e finora ha ignorato la volontà unanime del Senato, la Legge di Stabilità non può essere votata".
Camusso: "Colpita la parte più povera del Paese". Particolarmente dura anche Susanna Camusso, secondo cui "il ddl colpisce la parte più povera del Paese". "La sensazione - prosegue il segretario generale della Cgil, presentando la manifestazione del 20 ottobre a Roma 'Il lavoro prima di tutto' - è che siamo di fronte a un'economia di guerra, fatta di tagli e di tasse, in cui la ripresa si allontana e la recessione è sempre più forte. La legge di stabilità conferma questa tesi".
Secondo Camusso è necessario costruire una "soluzione che dia respiro ai redditi da lavoro e da pensione". No, dunque, a manovre che penalizzano i redditi più bassi, come alcune delle misure contenute nel ddl stabilità. Ma, osserva la leader Cgil, "meglio fare la detassazione delle tredicesime". "Ci sono cose di un cinismo insuperabile - rimarca subito dopo Camusso -, come il taglio sulla legge 104 (quella sui permessi per l'assistenza ai disabili, ndr). Il 20 ottobre daremo la parola ai lavoratori, quelli più invisibili tra gli invisibili".
Quanto alla vicenda degli esodati, "con il fondo di 100 milioni nella legge di stabilità non si inizia neanche ad affrontare il tema", mette in chiaro Camusso -. L'unica risposta che devono avere gli esodati è la certezza del diritto. La logica di voler trovare tutto il finanziamento adesso è per impedire la soluzione al problema".
  Bonanni: "Prima volta segni in controtendenza". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, preferisce evidenziare i segnali positivi che giungono dal ddl di stabilità. "Credo che per la prima volta ci sia un segno contrario al carico delle tasse - spiega Bonanni -. Ho visto una sollevazione di scudi generale da parte dei partiti, ma perché non l'hanno fatto loro in 15 anni? Hanno solo sovracaricato le persone di tasse. E' chiaro che c'è campagna elettorale e i giudizi non sono sereni".
 Il numero uno della Cisl ha poi sottolineato che nessuno ha valutato gli effetti della tobin tax sulle transazioni finanziarie e il ripristino della detassazione di produttività, che farà guadagnare più salario ai lavoratori. "Per la prima volta c'è un segno in controtendenza". Quanto ai 100 milioni per gli esodati criticati da Camusso, Bonanni esprime invece apprezzamento per la creazione di un fondo ad hoc, precisando che la battaglia del sindacato continuerà fino a quando non saranno salvaguardati tutti i lavoratori rimasti senza reddito e senza pensione. "Abbiamo da esaurire un bacino fino 2019 - avverte Bonanni -. E' bene che tutti si diano da fare, a partire dal Parlamento".
  Le preoccupazioni di Confindustria. "Siamo preoccupati per il carattere prociclico della legge di stabilità. Ci preoccupa in particolare il secondo aumento dell'Iva e ancora di più il fatto di avere caricato sulle imprese private gli ulteriori tagli del sistema sanitario". Lo ha detto il presidente di Piccola Industria Confindustria, Vincenzo Boccia, al XIII Forum della piccola industria 'Una politica per le imprese, una politica per il Paese'.
 

1 commento:

  1. Bonanni parla di controtendenza; forse ha ragione, e' controtendenza tutelare i privilegi della casta i bonus miliardari dei super manager -distato e non- , i ricchi patrimoni finanziari; e' certamente di controtendenza annullare la legittima aspirazione all'agognata pensione dopo quaranta anni di lavoro e sacrifici ; e' certamente di controtendenza tassare il sussidio che si da agli invalidi per consentirgli di sopravvivere o tassare il riconoscimento che la società ha accordato ai nostri eroi di guerra . Io ho una speranza che è quella che Bonanni in perfetta controtendenza decida che è troppo vecchio per fare il sindacalista.

    RispondiElimina