Risposta a un commentatore poco informato
            Il capitolo esodati non si chiude affatto con la soluzione della sinistra e di Damiano 
A commento della mia rubrica dello scorso 8 ottobre un certo sig. Antonio (ovvero un anonimo e gli anonimi sono sempre un po’ vili) mi accusa di avere la pancia piena e di non occuparmi di quelli che l’hanno vuota tanto da essermi macchiato della colpa infame di non aver sottoscritto ed appoggiato il pdl AC 5103 a prima firma Damiano (la nuova Bibbia su cui giurare per essere considerato un parlamentare degno). Premesso che avere la pancia piena non è un reato, soprattutto se si è nati poveri e se il relativo benessere di cui si dispone,  ormai arrivati alla  fine della vita,  lo si è guadagnato mettendo a frutto quel po’ di talento di cui madre natura chi ha dotati con l’aggiunta di mezzo secolo di duro lavoro (magari con la fortuna di una discreta salute), la sgradevolezza del mio interlocutore mi fornisce un’ulteriore occasione per chiarire la mia posizione sul problema dei c.d. esodati, ormai assurto ad emergenza nazionale. Comincerò ponendo una domanda.Se tutti i partiti di maggioranza e di opposizione condividono il pdl Damiano (il quale insiste sempre nel ricordare questa unanimità) perché il provvedimento è destinato ad abortire o, bene che vada, a ridimensionarsi di parecchio? Bastano le perplessità di un solo deputato su 630 (il sottoscritto) per bloccare tutto oppure ci sono questioni oggettive talmente importanti da vanificare l’impegno profuso dai partiti e dai comitati delle diverse categorie di esodati?
Capirei le proteste se, in una votazione testa a testa, il mio voto avesse fatto prevalere lo schieramento contrario a risolvere il problema. Ma non è così: anzi, se si fossero trovati i 30 miliardi necessari a dare la copertura finanziaria richiesta, io sarei stato ben felice di votare a favore del provvedimento. Ben altro è il punto che non riesce ad entrare nella testa di quanti se la prendono con chi, come chi scrive, si è premurato di evidenziare la complessità del problema, sfidando l’impopolarità anziché fare promesse demagogiche. Ma riportiamo indietro la moviola della cronaca. La riforma Fornero, tra i tanti meriti, ha sicuramente il grave difetto – l’ho detto al ministro in Aula come risulta dall’intervento che si può ascoltare sul mio blog www.giulianocazzola.it – di non essersi fatta carico di un’adeguata fase di transizione. Da quel momento, si è aperto un confronto con il ministro e il governo per allargare la platea dei casi da salvaguardare. Proprio alla Camera abbiamo strappato un impegno in questa direzione pur essendo sempre costretti a misurarci con il problema delle coperture, un vincolo che non possiamo evitare.
In tale contesto, io avevo sottoscritto il testo iniziale del pdl AC 5103 Damiano perché si proponeva di risolvere un paio di questioni prioritarie (una delle quali poi ha trovato risposta all’interno dei 55mila casi aggiunti nella spending review). Poi quando ho visto che il provvedimento si caricava di troppe aspettative e salvaguardie (alcune delle quali discutibili), in seguito alle audizioni dei sindacati e al contributo delle opposizioni, ha capito subito che non si sarebbe arrivati da nessuna parte. Io forse sbaglierò, ma credo che la politica debba essere onesta e non ingannare la gente soltanto per fare bella figura.
Ma veniamo al 7 agosto. In precedenza c’era stata la vicenda della spending review al Senato dove il governo aveva destinato circa 4 miliardi al tema esodati. I gruppi della maggioranza aveva chiesto una modifica assolutamente sensata e giusta riguardante l’estensione dei benefici anche agli accordi stipulati in periferia e comunicati al governo. Questa modifica non era passata per motivi, al solito, di copertura finanziaria. Che senso aveva, allora, approvare in Commissione alla Camera, un testo con un lungo elenco di proposte molto più onerose, soprattutto quando il ministro, in quello stesso giorno, aveva scritto al presidente Moffa chiedendo di rinviare il voto a settembre per studiare insieme delle possibili soluzioni? Tanto più quando l’onere di 5 miliardi a regime era stato calcolato a spanne (se ne è poi avuto la conferma la scorsa settimana) e la copertura a carico dei giochi on line non era adeguata.
L’altro errore è stato quello di volerlo calendarizzare in Aula per forza, prima ancora che il provvedimento avesse le spalle coperte sul piano finanziario. Se l’AC 5103 fosse rimasto in Commissione in attesa della nota tecnica della Ragioneria, si sarebbe potuto aggiustarlo, in collaborazione con il governo, portandolo poi in Aula con maggiori prospettive di essere approvato. E’ bene sapere, infatti, che nessuna legge di carattere finanziario può essere promulgata se priva della <bollinatura> della Ragioneria generale dello Stato. Alla fine, i fatti mi stanno dando ragione. Purtroppo. Ma non mi sento responsabile di quanto è accaduto e neppure del fatto che, per ora, riusciremo a malapena ad ottenere qualche risultato solo parziale. Da quando in qua chi prevede l’arrivo di una valanga ed invita a stare in guardia è colpevole se poi la valanga arriva?
Tutti sapevano che l’AC 5103 non sarebbe mai arrivato in porto nella sua interezza, eppure hanno tirato diritto per motivi tattici: la Commissione Lavoro nella consapevolezza che poi sarebbe stata la Commissione Bilancio a togliere le castagne dal fuoco; il gruppo del Pd per mettere in imbarazzo il Pdl, accusandolo di non aver voluto calendarizzare il testo unificato addirittura nel mese di settembre. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Tra qualche giorno inizierà la sessione di bilancio che inibisce la discussione di altri provvedimenti di natura finanziaria. Così, o si riesce ad emendare la legge di stabilità d’intesa con il governo oppure di esodati si tornerà a parlare solo nella prossima legislatura, quando il nuovo esecutivo, qualunque esso sia, non potrà risolvere il problema con la bacchetta magica. Ciò premesso, il sig. Antonio e tanti come lui possono continuare a pensare che sia solo colpa mia. Ma disonesti sono loro, non io.
(Leggi)
Ma volete risolvere l'errore che avete commesso nei confronti degli esodati prima che finisca la legislatura? Ogni esodato ha il diritto di sapere delle proprie sorti pensionistiche. A questo punto il concetto e' chiaro. L'errore e' stato voluto ed esercitato con colpevole dolo sapendo delle conseguenze che gli esodati stanno vivendo.
RispondiEliminaGli errori si riparono ma purtroppo c'e' la volonta' di insabbiare il problema con la banale scusa che non ci sono i soldi.
Se andassero a intaccare i diritti acquisiti dei vitalizi e dei pensionati baby e dei manager pubblici e varie categorie altro che non si trovano i soldi. Gli esodati hanno il diritto acquisito di andare in pensione con le norme previgenti poiche' l'accordo e' stato firmato prima del decreto salva Italia.
On. Cazzola, ha ragione quando dice che siamo poco informati, si pensa che da ex sindacalista ci si aspetta piu' solidarieta' verso chi come noi e' caduto dalla padella alla brace. Non tutti gli esodati sono dei furbi(hanno cioe' arraffato soldi pur di lasciare i posti di lavoro), come non tutti sono di sinistra, molti tra di noi hanno votato per il suo partito, anche a loro che contano sul suo appoggio ricorda che se ne parlera' nella prossima legislatura, perche' la sua politica e' brutale ma onesta? Paola
RispondiEliminaOn.le Cazzola,Leggendo i suoi articoli capisco benissimo che in questo momento c'è un grande problema di risorse e che la 5103 non ha coperture, ma quello che forse a Lei e a moltissimi altri addetti ai lavori, STA SFUGGENDO è che il poter andare in pensione con le vecchie regole o il rimanere intrappolati fra i paletti della legge fornero e succ. mod, fa la differenza tra poter VIVERE una vita dignitosa con una pensione di circa 1.000 euro al mese e il non vivere. Per una donna che ha cominciato a lavorare a 17 anni, e per anni si è occupata dei genitori anziani e della sua famiglia, sempre lavorando ha maturato più di 35 anni di contributi, sapere che dovrà perdere la sua indipendenza e dignità è davvero un brutto colpo. Senza reddito fino alla fine del 2020 dovrò rinunciare a curare il mio aspetto e la mia salute e vedere il futuro con angoscia. La differenza fra la VITA e la MORTE. Non credo di aver fatto nulla per meritarlo.
RispondiEliminaEsodata del 53
Non voglio ripetermi con le solite frasi, ripetute all'infinito e che non portano ad alcuna risposta ma vorrei chiederLe il motivo per il quale si parla di ESODATI, INDIVIDUI e NUMERI e MAI di contratti. Noi abbiamo tutti firmato un contratto regolare fra lavoratore-Azienda e Stato e, da dicembre scorso, tutti i nostri diritti sono stati calpestati ed ignorati. Non mi si dica che sono cambiati i requisiti, non esistono i fondi: noi non abbiamo alcuna colpa. Qualcosa non va? Rimandateci a lavorare. Qualche politico, alla domanda di diminuire la pensione che riceve, oltretutto, insieme con lo stipendio, rispondono che non è possibile, perchè è UN DIRITTO ACQUISITO. E il nostro contratto? Non è un diritto acquisito?
RispondiEliminaInfine, nessuno dice cosa succederà agli esclusi della lotteria inventata dal governo: come vivranno?
Nonostante la risposta avuta tempo fa (spero sia stata scritta da un segretario poco cortese): "VOI NON SIETE IL SALE DELLA VITA", le auguro buon lavoro.
Mi associo a cio' che hai scritto Giovanni.I diritti acquisiti non si toccano!Attendiamo con ansia le prossime votazioni raffaele c e la sua famiglia
EliminaE' inutile aggrapparsi ai vetri, sig. Cazzola! A chi gli è stato scippato il futuro e che dovrà vedersela come tirare a campare per i prossimi sei, sette anni (sempre che ci si camperà), tutti i suoi illuminanti tecnicismi non interessano. E se non si è capito come stanno le cose e perchè state (spero ancora per poco) al governo del sistema, vi spetteremo fuori dal Parlamento con i forconi!!! Gianni 53 (disponibile a fornire il mio indirizzo e-mail, sig. Cazzola)
RispondiEliminasig. cazzola io non ho mai scritto come anonimo, tanto è vero che avevo consigliato in un mio intervento a firmarsi con nome e cognome cosa che io ho sempre fatto quando sono intervenuto, questo per chiarire. Fermo restando a quello che lei dice "non ci sono i fondi per salvare tutti gli esodati" posso essere d'accordo con lei,pero' mi chiedo: ma come mai si trovano i fondi per partecipare alle missioni militari con il rischio di vedere uccisi i nostri ragazzi?, come mai non si riesce a mettere la patrimoniale?, come mai tutto quello che dovrebbe essere a favore del cittadino debole non si puo' fare mentre quello a favore della casta non si tocca? come mai la magistratura si è detta contraria alla riduzione dello stipendio perche' è anticostituzionale?. Veda sig cazzola lei ha la mente corta è la pancia grossa, cioe' piena percio' non capisce chi c'è la vuota. Ho la sensazione che lei comincia a intuire che il terreno sotto i piedi cominci a mancare, vedi elezioni, pertanto ho il sospetto che lei pubblichera' tantissimi di questi sermoni per cercare di accattivarsi la simpatia, ma credo e spero che non venga eletto, ma lei puo' stare tranquillo perche' dopo un paio di mesi arrotondera' la gia maturata pensione con quella di adesso. Auguri e buon appetito on. cazzola!!!!!!
RispondiEliminaVittorioCarbonari52esodatoposte