Siamo almeno 5.000 dipendenti postali colpiti, vittime del decreto Monti-Fornero del 6-12-2011.
Siamo PERSONE in carne ed ossa, cittadini italiani, lavoratori che si sentono TRATTATI COME SCORIE.
Adesso abbiamo uno strumento in più per far sentire la nostra voce.
Usiamolo con intelligenza.
Egr. Dottor Rossini, sono in possesso dei requisiti per essere uno dei 65000 "salvaguardati" del primo decreto Fornero, in qualità di sottoscrittore di un accordo individuale di cessazione del lavoro. Ho presentato domanda alla DTL di competenza e sono in attesa di risposta. Ma da più parti leggo anche che, pur rientrando nei requisiti previsiti dal decreto, potrei non ottenere il riconoscimento del diritto alla pensione secondo le regole previgenti, in base al criterio di graduatoria della data di cessazione del lavoro. Senza entrare nel merito di una esclusione, a parità di diritti e decisa quindi per effetto di una stima errata del numero degli aventi diritto, che mi sembrerebbe già di per sè una aberrazione da contrastare con ogni mezzo, mi domando a questo punto se sia possibile che gli eventuali e sfortunati eccedenti della categoria cessati del decreto Fornero possano essere assorbiti nella stessa categoria prevista nel secondo decreto dei 55000. Questo approccio dovrebbe essere del tutto legittimo e logico, visto che in generale la categoria dei cessati dei 55000 ha requisiti meno stringenti di quella analoga dei primi 65000 e quindi in una ipotetica graduatoria complessiva dovrebbe cedere il passo alla prima. Le sembra plausibile questo ragionamento? Ci sono notizie in merito che siano ufficiosamente già trapelate? La ringrazio per la sua risposta, ma il tasso di ansia che mi attanaglia da diverso tempo continua a crescere e non se ne vede purtroppo la fine. Cordiali saluti
Egr. Dottor Rossini,
RispondiEliminasono in possesso dei requisiti per essere uno dei 65000 "salvaguardati" del primo decreto Fornero, in qualità di sottoscrittore di un accordo individuale di cessazione del lavoro.
Ho presentato domanda alla DTL di competenza e sono in attesa di risposta.
Ma da più parti leggo anche che, pur rientrando nei requisiti previsiti dal decreto, potrei non ottenere il riconoscimento del diritto alla pensione secondo le regole previgenti, in base al criterio di graduatoria della data di cessazione del lavoro.
Senza entrare nel merito di una esclusione, a parità di diritti e decisa quindi per effetto di una stima errata del numero degli aventi diritto, che mi sembrerebbe già di per sè una aberrazione da contrastare con ogni mezzo, mi domando a questo punto se sia possibile che gli eventuali e sfortunati eccedenti della categoria cessati del decreto Fornero possano essere assorbiti nella stessa categoria prevista nel secondo decreto dei 55000.
Questo approccio dovrebbe essere del tutto legittimo e logico, visto che in generale la categoria dei cessati dei 55000 ha requisiti meno stringenti di quella analoga dei primi 65000 e quindi in una ipotetica graduatoria complessiva dovrebbe cedere il passo alla prima.
Le sembra plausibile questo ragionamento? Ci sono notizie in merito che siano ufficiosamente già trapelate?
La ringrazio per la sua risposta, ma il tasso di ansia che mi attanaglia da diverso tempo continua a crescere e non se ne vede purtroppo la fine.
Cordiali saluti