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giovedì 9 maggio 2013

Pasticcio esodati, salvi 62mila su 400.000

Pasticcio esodati, su quasi 400.000 salvi solo 62mila
Senza lavoro, senza stipendio, senza pensione
Andrea Ballarin
08 Maggio 2013 - 21:01
Il pasticcio dei cosiddetti “esodati” combinato dall’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, continua a tenere banco (e a rimanere irrisolto). In totale, secondo l’Inps, sono 392mila o giù di lì, anche se l’anno scorso la polemica tra la ministra e l’ente previdenziale fu furibonda proprio sulla questione relativa ai numeri. La notizia di ieri è che del primo decreto del 24 luglio scorso (approvato dal Governo per individuare gli aventi diritto alla tutela), su una prima tranche di 65mila persone lasciate a casa senza stipendio e senza pensione, ne sono state “salvate” 62mila, ossia il 4,6% in meno. La notizia è stata diffusa dall’Inps, dopo che il neo ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, nel corso del question time alla Camera, aveva assicurato vi sarebbero state novità.
Per gli altri 330mila esodati, però, il futuro è ancora a tinte fosche, nonostante l’Esecutivo attuale - sin dal primo giorno di insediamento - abbia assicurato che il tema è nella top ten dell’agenda dei problemi dei quali il Governo si occuperà con priorità assoluta.
La soluzione per i primi 62mila è, dunque, un primo risultato, ma ad aspettare certezze sul proprio futuro vi sono, purtroppo, ancora centinaia di migliaia di famiglie.
«Molto clamore - aveva detto Giovannini nel proprio intervento a Montecitorio - ha destato negli ultimi mesi l’incertezza sui numeri esatti del fenomeno». Per questo, ha sottolineato, è «necessario operare una prima distinzione, senza la quale il rischio di fraintendimenti e di mancanza di chiarezza si perpetua: i lavoratori cosiddetti “esodati” sono coloro che risultano espulsi dal sistema produttivo e bisognosi di misure di salvaguardia in termini di requisiti e di accompagnamento alla pensione, se il sostegno al reddito non garantisce una tutela minima, fino al raggiungimento del diritto alla pensione entro un termine ragionevole, 24-48 mesi». C’è poi una seconda categoria - ha continuato a spiegare il ministro, quella dei lavoratori “bloccati”. «Quelli cioè - ha detto Giovannini - coinvolti da processi di ristrutturazioni ma che non sono ancora espulsi dal mercato del lavoro». Per il ministro è quindi «più esatto parlare di lavoratori salvaguardati: la complessità del fenomeno è stata acuita dal fatto che la riforma pensionistica del 2011 non ha previsto meccanismi di transizione verso il nuovo regime». Giovanni comunque conferma che «l’esatta delimitazione del fenomeno e l’individuazione degli strumenti giuridici, amministrativi e finanziari per la sua soluzione rappresenta non solo un’assoluta priorità del Governo, ma è stata la prima priorità a cui ho dedicato la mia attenzione e su cui avremo a brevissimo delle risposte più certe». Inoltre, dalla pubblicazione dei dati sull’attuazione dei primi due decreti (per la salvaguardia di 65.000 e 55.000 persone) «sarà possibile evidenziare immediatamente le discrepanze tra le previsioni all’epoca formulate e le realizzazioni sulla base delle effettive erogazioni e salvaguardie». Il terzo decreto, ha ricordato il ministro del Lavoro, «non ha completato l’iter di approvazione, essendo al vaglio della Corte dei Conti». Sulla individuazione dei lavoratori, ulteriori rispetto ai 130mila già inseriti nei decreti, che potranno essere salvaguardati, «anche in questo caso - ha rassicurato Giovannini - ho dato indicazioni all’Inps di effettuare una compiuta istruttoria», in relazione alla quale «entro la prossima settimana mi riservo di fornire ulteriori elementi».
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5 commenti:

  1. Cambiano i governi ma si continua ''a menar il can per l'aia''.E' veramente pazzesco come continuano a venir fuori notizie destinate solo a FARCI DEL MALE !!!Anche i Grillini dimostrano che 18.000 euro son sempre 18.000 (mi consenta...) alla faccia dei poveri illusi......raffaele c rattristato e la sua famiglia incredula

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  2. ahahahah il voto di protesta... ma mi facciano il piacere, cari grillini grazie a quelli che vi hanno votato ora ci sono piu' sedie d'oro da occupare!!! Contenti cari elettori del sig. grillo?????

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  3. Siamo qui...i 3000 mancanti siamo noi....i lavoratori postali cessati con accordi individuali al 31.12.2011...siamo noi gli esclusi dal primo decreto, quello che salvaguardava i primi 65000 esodati.....siamo fuori perche' ci siamo rioccupati per soli 28 gg, in un'altra attivita' lavorativa successivamente alla data di risoluzione del rapporto di lavoro(cioe' ci siamo rioccupati dal 02.03.2012 al 31.03.2012 e percepito la disocupazione per un anno....in un momento di confusione e di cattiva interpretazione della legge fornero).... per questo paletto saremo cancellati con un colpo di spugna da tutte le graduatorie future.... cosi' volete risolvere il problema esodati???....... soltanto proponendo deroghe con richiesta di requisiti inaccettabili che al momento della sottoscrizione non esistevano!!!!!!! ON. DAMIANO... PER FAVORE .. UN PARACADUTE PER NOI ESCLUSI CHE... COME DA ACCORDO SOTTOSCRITTO E QUINDI GIA' CALENDARIZZATI... AVREMMO PRESO LA PRIMA PENSIONE A LUGLIO/2014..... a questo punto, che significato ha la parola "salvaguardato" , ma da chi??..... quando poi i decreti sono pieni di paletti che non ci permettono di metterci in fila regolarmente....( esodati postali)

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  4. I grillini hanno assaporato il gusto e il profumo di 18000.00 euro per un solo mese di .............." LAVORO "..... stringono i denti......e 'mo mollano la presa!!!!!!......... queste dovevano essere le persone di buoni propositi !!!!!..... avete ascoltato per televisione dell'accaparramento di poltrone da parte di questi furbacchioni??????? .... e possono mai pensare a noi e ai nostri problemi???? (Esodata postale)

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  5. sono d'accordo con i commenti precedenti e' mai possibile che per avere i nostri diritti bisogna fare il concorso come si faceva una volta per entrare in un posto di lavoro pubblico e' chiaro che andando di questo passo moriremo tuti senza prendere un soldo di pensione , mi dispiace solo di aver votato pd perche' si sono dimostrati peggio degli altri , e' ora di finirla non possiamo piu' andare avanti chiedendo aiuto ai figli ed ai vecchi genitori , noi delle poste non abbiamo diritto a nessun ammortizzatore sociale e senza stipendio e senza pensione non so proprio come tirare avanti , i soldi dell'ncentivo sono gia' finiti da un pezzo e allora a 61 anni e piu' chiedo ai signori politici come tirare avanti, si dovrebbero vergognare tutti , massa di incapaci e senza spina dorsale ..

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