Governo Letta alla prova dell'emergenza sociale. Bonanni: "Cig ed esodati, il Paese è a rischio" 04 maggio 2013
"Il governo deve aprire il confronto alla luce del sole con le parti sociali al più presto perché la tenuta sociale del paese è fortemente a rischio". A rilanciare l'allarme è stato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Prima di andare ad illustrare i provvedimenti in Europa, il Governo farebbe bene a confrontarsi con le parti sociali ed in particolare il sindacato. La vera emergenza è la cassa integrazione in deroga, ma dobbiamo discutere del dramma degli esodati, delle misure per favorire la creazione di posti di lavoro e della riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati per far crescere i consumi", ha sottolineato, ricordando che "il quadro è talmente chiaro che davvero fa impressione che ancora si perda tempo". Parole che anticipano il nuovo incontro del neo premier Enrico Letta con Martin Schultz, presidente dell'Europarlamento, venerdì prossimo a Roma.
Damiano (Pd): individuare le priorità - "Si è parlato di un nuovo 'tesoretto' da 12 miliardi, il governo, come ha dichiarato il sottosegretario Baretta, sta facendo i conti per trovare le risorse necessarie per i primi interventi di urgenza. Comunque sia è una buona notizia perché finalmente si passa dalle parole ai fatti. Adesso si tratta di individuare nel modo giusto le priorità". Così Cesare Damiano delPd ha commentato l'emergenza sociale ed economica a cui l'esecutivo Letta deve dare risposta in tempi brevi. "Non c'è dubbio che per favorire i consumi, occorra bloccare l'aumento dell'Iva e rifinanziare la Cassa integrazione in deroga con 1 miliardo e mezzo di euro, altrimenti avremo altre centinaia di migliaia di lavoratori disoccupati e senza reddito, e si creerebbe una situazione socialmente insostenibile. Per quanto riguarda, invece, l'Imu non penso che si tratti di una priorità, soprattutto se vengono sottratte risorse per l'occupazione. Si può, come ha suggerito Bonanni, esentare soltanto coloro che hanno una sola casa, oppure i redditi medio bassi come si fece al tempo del Governo Prodi con l'Ici. Infine, non bisogna dimenticare che gli interventi di carattere sociale promessi dal Governo includono anche le pensioni e gli incentivi per l'occupazione giovanile. Su questi argomenti i conti vanno fatti. Per salvaguardare altri lavoratori da qui al 2015, oltre ai 130 mila già previsti, occorrono all'incirca 3 miliardi di euro e per la riduzione del cuneo fiscale, anche solo per i giovani neoassunti, saranno necessarie altre risorse significative".
Cgia: pressione fiscale intollerabile - Gli italiani sono i più tartassati d'Europa dalla pressione tributaria. Solo gli scandinavi devono pagare di più, ma in cambio di servizi pubblici e livelli di welfare non riscontrabili altrove. E' il sunto dell'ultimo rapporto diramato dalla Cgia di Mestre che ha elaborato i dati presentati nei giorni scorsi dall`Eurostat, scorporando dalla pressione fiscale il peso dei contributi previdenziali, così da mettere in luce il peso di quanto finisce effettivamente alla fiscalità generale. Ebbene, l`Italia si colloca al quarto posto di questa speciale graduatoria con una percentuale del 30,2: ben 1,3 punti in più rispetto al 2011. Niente a che vedere con la tassazione che 'grava' sui nostri principali competitors europei. Se il Regno Unito registra una pressione tributaria (28,6%) di 1,6 punti inferiore alla nostra, in Francia il carico tributario (27,9%) è minore di 2,3 punti ed in Germania (23,6%) addirittura di 6,6 punti. Rispetto alla media dell`Unione europea (26,5%), in Italia il peso delle tasse, delle imposte e dei tributi sul Pil è di 3,7 punti percentuali in più e addirittura superiore di 4,5 punti della media dei Paesi dell`area dell`Euro (25,7%).
Leone: ultima occasione per fare bene - "L'attenzione ed il rigore che l'esecutivo sta dedicando ai temi della crisi economica e delle riforme, ormai improrogabili, conferma che la strada intrapresa è quella giusta. L'incertezza di alcune forze politiche in questo momento, sarebbe una grave danno al Paese a alla sua immagine al livello internazionale" ha detto il parlamentare del Pdl Antonio Leone. "Mi auguro che il dibattito sui temi cruciali del programma di Governo dalla Imu al problema degli esodati, dalla detassazione del lavoro alla Convenzione per le riforme possano solo sfociare in un percorso duraturo" ha aggiunto, "non dobbiamo lasciarsi sfuggire l'occasione, probabilmente l'ultima, di determinare benefici strutturali al Paese".
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BISOGNA TUTELARE TUTTI GLI ESODATI POSTALI CHE AVEVANO FATTO ACCORDI DI SCIVOLO ALLA PENSIONE CON POSTE ITALIANE.QUEGLI ACCORDI VANNO RISPETTATI E NEI TEMPI PRESTABILITI DALLA LEGGE PREVIGENTE ALLA RIFORMA FORNERO DEBBONO ESSERE COLLOCATI IN PENSIONE.PURTROPPO SUCCESSIVAMENTE AGLI ACCORDI E' SUBENTRATO A PARTIRE DAL 1 GENNAIO 2013 UN AUMENTO DI TRE MESI(ASPETTATIVA DI VITA) AL REQUISITO ANAGRAFICO DEI 61 ANNI GIA' PREVISTI DALLA LEGGE PREESISTENTE E QUESTO COMPORTEREBBE L'ESCLUSIONE DALLA SALVAGUARDIA PER I NATI NEI MESI DI OTTOBRE,NOVEMBRE E DICEMBRE DEL 1953.E' ASSURDO!
RispondiEliminaSTABILIRE CHE TUTTI GLI ESODATI AL 31.12.2011 DEBBANO ESSERE SALVAGUARDATI.LA DECORRENZA SI MATUREREBBE AL 62 ANNO DI ETA'.QUESTO E QUANTO SENZA DISTINZIONI ALCUNA PER MANCANZE DI RISORSE.DIO MIO CHE SOFFERENZA!CHI L'AVREBBE MAI PENSATO CHE DOPO UNA VITA DI LAVORO DI STARE NELLA CONDIZIONE DI ESODATO...NON LO AUGURO A NESSUNO! ESODATO POSTALE DEL 53
RispondiElimina62 ANNI VA BENE...IN SOSTANZA E QUANTO STABILIVA LA LEGGE PENSIONISTICA ANTE RIFORMA FORNERO.
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