"Criteri assurdi che ci escludono"
Il sindacato e il caso di Parma: qui tutte le crisi aziendali e i licenziamenti collettivi sono stati stipulati in sede aziendale o territoriale e non a Roma
Esodati di Parma esclusi dal decreto che dovrebbe "salvarli" La denuncia è del coordinamento nato presso la Cgil per difendere questa categoria. Il decreto, scrive il coordinamento in una nota, "prevede la salvaguardia dei lavoratori dall'incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, restringendo il campo, esclusivamente 'ai lavoratori per i quali le imprese abbiano stipulato in sede governativa entro il 31 dicembre 2011 gli accordi finalizzati alle eccedenze occupazionali...'".
Ma, "stabilendo il vincolo della stipula dell'accordo di mobilità in sede governativa, un territorio come il nostro viene automaticamente escluso; infatti a Parma tutte le crisi aziendali e i licenziamenti collettivi sono stati stipulati in sede aziendale o territoriale e non a Roma".
Il criterio adottato dal governo, lamenta il coordinamento, "è palesemente assurdo, si tratta dell'ennesimo arbitrio contro il quale ci batteremo". Segue poi l'appello ai parlamentari della provincia di parma, "a partire da quelli che sostengono il governo, ad intervenire con forza per trovare in tempi ravvicinati una soluzione generale e definitiva al problema creato dal governo e per rimuovere l'ennesimo svarione".
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