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lunedì 23 luglio 2012

Esodati: l'INPS batte la Gazzetta Ufficiale

Speciale riforma pensioni
Esodati, l'INPS batte la Gazzetta Ufficiale
Giuseppe Argentino
L'INPS ha dato avvio al piano operativo utile per predisporre le condizioni necessarie ad agevolare la presentazione delle domande di pensione da parte dei lavoratori cosiddetti "esodati". Si tratta di un'operazione molto tempestiva, che ha inizio ancor prima che l'atteso Decreto interministeriale che elenca le categorie degli "esodati" sia stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.

Il Messaggio dell’Inps si pone l’obiettivo di accelerare i tempi delle verifiche delle posizioni assicurative dei lavoratori “esodati”, in modo che all’approssimarsi del pensionamento eventuali carenze o inesattezze presenti nell’estratto contributivo siano già state sistemate. Ma quali sono i contenuti del Decreto interministeriale di cui si attende la pubblicazione, e quanti e quali sono i lavoratori interessati?
Com’è noto, l’art. 24 del D.L. 6 dicembre 2011 (meglio noto come “Decreto Salva Italia”) (cfr. ), convertito in Legge 22 dicembre 2011, n. 214, aveva riformato profondamente l’ordinamento pensionistico a decorrere dal 2012, disponendo tuttavia determinate deroghe per coloro che avessero maturati i requisiti al pensionamento entro il 31 dicembre 2011, e per altre categorie di lavoratori che, pur non avendo perfezionato tali requisiti entro la medesima data fossero comunque prossimi al pensionamento. In particolare si trattava di lavoratori interessati dalle procedure di mobilità, con diritto al pensionamento al termine di tale prestazione, o ammessi alla contribuzione volontaria, e altre categorie ancora. Si trattava in sostanza di lavoratori che di fatto avevano già lasciato il posto di lavoro, o concordato con il proprio datore di lavoro di lasciarlo, confidando di ottenere la pensione, sulla base delle regole vigenti prima del “Decreto Salva Italia”, entro alcuni anni.
Per effetto delle nuove norme questi lavoratori si sarebbero trovati, ove non fosse intervenuta una deroga, senza lavoro e senza pensione, e quindi senza reddito, per un periodo di tempo piuttosto lungo. Tali lavoratori sono stati ben presto definiti “esodati”, proprio perché avevano iniziato un percorso di esodo dal mercato del lavoro.
La successiva legge 24 febbraio 2012, n. 14, di conversione del D.L. 29 dicembre 2011, n. 216 (“Decreto milleproroghe”) (cfr.), aveva parzialmente modificato la disposizione originaria, stabilendo tra l’altro nel 30 giugno 2012 la data entro cui avrebbe dovuto essere emanato il Decreto interministeriale che avrebbe definito il numero dei lavoratori “esodati” da ammettere al pensionamento.
Tale Decreto a oggi non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, ma il testo è stato già reso noto, e il Ministero del lavoro, con “Comunicato stampa” del 12 luglio scorso, ha dato rassicurazioni circa «l’avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti del Decreto interministeriale Lavoro/Economia “a tutela dei lavoratori salvaguardati” del 1° giugno scorso» (cfr. ).
Tale Decreto prevede che gli esodati siano 65.000, secondo la classificazione di seguito esposta.
1) 29.050 lavoratori in mobilità;
2) 17.710 interessati dai fondi di solidarietà attivati per il settore del credito, ferma restando la permanenza a carico dei fondi fino al compimento del 62.mo anno di età;
3) 10.250 persone ammesse alla contribuzione volontaria che perfezioneranno il diritto alla pensione con decorrenza entro il 2013;
4) 950 lavoratori del pubblico impiego esonerati dal servizio;
5) 150 persone già in congedo per assistere figli con disabilità grave;
6) 6.890 lavoratori che abbiano cessato il lavoro entro il 31 dicembre 2011 in applicazione di accordi di incentivo all’esodo, che in base alla normativa precedente il “Decreto Salva Italia” avrebbero maturato il diritto al pensionamento con decorrenza entro il 2013.
Senza voler riprendere le polemiche di inizio estate sui “numeri” dei lavoratori da salvaguardare, va osservato che il Governo ha successivamente inserito nel D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (“Decreto spending review”) una norma, dettata dall’art. 22, nella quale si amplia la platea degli “esodati” di altre 55.000 persone, che si prevede andranno in pensione, in prevalenza, non prima del 2014.
Anche per dare operatività a tale norma sarà necessaria l’emanazione di un Decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell’economia, da emanarsi entro 60 giorni dalla data di conversione in Legge del D.L. 95/2012.
Nel frattempo l’INPS, come accennato, ha diramato il Messaggio n. 12196, nel quale informa che invierà una comunicazione ai lavoratori che in base ai dati inseriti nei propri archivi, potrebbero appartenere alla categoria dei 65.000 “esodati”, invitandoli ad attivarsi presso uno sportello Inps, o presso un Patronato, per verificare la posizione contributiva in vista del pensionamento.
Per accelerare i tempi delle operazioni, l’Inps ha predisposto due tipi di lettere, riprodotte in allegato, di contenuto pressochè simile, una delle quali inviata le persone già dotate di PIN di accesso al sistema informatico Inps, con invito a prendere autonomamente visione del proprio estratto contributivo, l’altra alle persone non ancora dotate di PIN, nella quale vengono inseriti i primi 8 caratteri del PIN, con invito a completare la registrazione presso il sito web dell’Inps, ed a procedere di conseguenza scaricando l’estratto contributivo dal sito stesso.
Chi non dispone del PIN può comunque rivolgersi agli operatori dei Patronati, che dispongono di un PIN personale di accesso al “Fascicolo previdenziale” di ogni singolo lavoratore, istituito presso il sito web dell’Inps: in tal caso è necessario che i lavoratori conferiscano delega all’operatore del Patronato, mediante sottoscrizione del “Mandato di patrocinio”.
Le operazioni di aggiornamento e validazione delle posizioni contributive andranno concluse entro il prossimo 21 settembre.
Va tuttavia precisato che non tutte le persone che riceveranno la lettera dall’Inps potrebbero appartenere alle categorie degli “esodati”, come pure potrebbe capitare che non pochi lavoratori appartenenti a tali categorie non ricevano la lettera stessa.
E’ dunque necessario che i lavoratori che ritengono di essere “esodati”, ma che non ricevano la lettera dall’Inps, si attivino egualmente presso l’Inps, o presso un Patronato, per verificare la propria posizione contributiva con l’obiettivo di essere pronti, ove ne ricorrano i presupposti, a percepire la pensione secondo le regole vigenti fino al 2011.
(Leggi)

3 commenti:

  1. Ma non e' un po' anomalo che si riceva una lettera prima che il decreto sia pubblicato sulla G.U.?? Mah!!! Speriamo bene. Paola

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  2. E' il mio timore, anche a me sembra strano. Non so quante volte sia successo, ma ho sempre saputo che si deve attendere la pubblicazione sulla GU, attendere 30 o 60 giorni, dopo di che diventa legge.
    Non vorrei che anche questa fosse un'invenzione arcana per far decadere o annullare il Decreto....

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  3. non vorrei che questa sia una manovra per rinviare o far si che i tempi passino e poi ci dicano che non e' piu' tempo se non vi e' la pubblicazione sulla g.u. come possiamo far si che le date di una eventuale risposta siano valide....per quanto tempo ancora ci chiameremo esodati....ci vorranno i templi bibblici ...forse cosi la fornero avra' ragione fra q2uarant'anni molti non ci saranno piu' e i conti torneranno...

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