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mercoledì 18 luglio 2012

Basta "lotterie"

PENSIONI/ Esodati: basta "lotterie", ci vuole lo Stato di diritto
mercoledì 18 luglio 2012
Silvio De Natale, classe 1953, “esodato", da Udine scrive:
Egregio Sen. Maurizio Castro,
ho letto con sgomento la sua intervista a ilSussidiario.net. Ritengo che le argomentazioni contenute nell’intervista mettono in evidenza una conoscenza del tutto parziale della realtà “esodati” e ciò mi preoccupa molto visto che in seno alla Commissione Lavoro Senato si sta discutendo sul decreto "spending review" e quindi anche sul destino degli esodati e delle loro famiglie.
Un anno fa, in tempi non sospetti, scrissi al Presidente Napolitano, massimo garante della Costituzione e delle istituzioni italiane, per evidenziare la situazione in cui versavano i cosiddetti "esodati" (termine che quasi nessuno conosceva e la cui dimensione era sconosciuta), con particolare riguardo a coloro che avevano lasciato l'azienda avendo sottoscritto un accordo consensuale di uscita, in virtù di una legislazione previdenziale vigente, con un ben preciso orizzonte temporale per il conseguimento del diritto alla pensione.
Già allora il Governo in carica aveva introdotto una norma iniqua e incostituzionale che prevedeva una finestra di ben un anno tra la maturazione del diritto alla pensione e l'erogazione della stessa (un intero anno di pensione regalata allo Stato per sanare i debiti inopinatamente contratti). Inoltre, sempre lo stesso Governo aveva sancito, con un'altra norma iniqua e incostituzionale, che i prosecutori di contribuzione volontaria, autorizzati dall'Inps a seguito di cessazione del rapporto di lavoro (quindi con un ben preciso arco temporale per il conseguimento del diritto alla pensione), non potessero fruire delle regole previdenziali previgenti in caso di intervenute modifiche legislative delle stesse.
A dicembre 2011 salutammo, quindi, con entusiasmo la riforma delle pensioni ("Salva Italia"), che introduceva il contributivo (ristabilendo un corretto rapporto tra il versato e il maturato e quindi riequilibrando il cosiddetto "patto generazionale"), ma abrogava le "finestre" e ristabiliva la sacrosanta "salvaguardia dei contributori volontari" che avevano perso il lavoro! D'altro canto, non era e non è pensabile che a fronte di una formale autorizzazione rilasciata dall'Inps alla prosecuzione dei versamenti, con evidenti pesantissimi oneri a carico dei singoli contributori (NON a carico di ammortizzatori sociali e quindi della collettività) e quindi con una rigorosa pianificazione economica delle rispettive famiglie, improvvisamente qualcuno cambi le regole e ti dica che gli oneri sostenuti e gli sforzi profusi non valgono più! Nel mio caso, uscito dall’azienda nel 2010 con un orizzonte temporale di quattro anni (quota 97 nel 2014), il diritto alla pensione verrebbe proiettato nel 2020, cioè ulteriori 6 anni oltre ai 4 previsti! Ma che abnormità di contributo (6 anni di pensione) mi viene richiesto per sanare il debito pubblico procurato da altri?!
Purtroppo, però, la storia non finisce qui e quanto è successivamente accaduto e continua ad accadere ancora oggi è assolutamente inaccettabile e vergognoso per uno Stato di diritto. Invece di porre rimedio a un errore di valutazione sulla dimensione degli esodati, si introducono, con un accanimento inusitato nei confronti di coloro che hanno perso il lavoro (come se fossero cittadini di serie B), norme contradditorie, discriminatorie e incostituzionali. I successivi decreti sulla salvaguardia di 65mila esodati (peraltro non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale) e quello riguardante gli ulteriori 55mila, ne sono un evidente esempio. La logica economica su cui si fondano trasforma la logica del diritto in una lotteria o peggio in una roulette russa.
Quello che chiediamo, come onesti cittadini di questo Stato, come veterani contributori al Pil di questo Paese, come puntuali contributori fiscali di questo Paese, come elettori sanciti dalla nostra Costituzione (che voteranno alle prossime elezioni), che venga ripristinato lo Stato di diritto! La salvaguardia degli esodati deve essere riportata a una logica della "maturazione del diritto alla pensione", non a quella discriminatoria e incostituzionale dei "numeri salvabili" sulla base delle risorse messe a disposizione.
Sarebbe veramente beffardo salvaguardare nuovi esodati prodotti dall’annunciata riduzione degli organici statali, senza risolvere le posizioni ancora appese, che peraltro avevano sottoscritto accordi in tempi non sospetti, ovvero antecedenti alla riforma delle pensioni. O salvaguardare le pensioni d’oro invocando il diritto acquisito e negando il diritto degli accordi sottoscritti dagli esodati.
Se è vero che siamo ancora in uno Stato di diritto, se le forze politiche hanno ancora un ruolo in questo Paese questo è il momento di dimostrarlo, evitando di rendersi corresponsabili di questo scempio di legalità.


9 commenti:

  1. x Silvio De Natale mi complimento x la lettera spero che ne invierai altre a diversi parlamentari. Spero che tu faccia colpo sul loro omertoso atteggiamento riguardo la nostra grave situazione. raffaele c e la sua famiglia

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  2. Bravo Silvio, questa persona aveva proprio bisogno di una delucidazione sulla sua conoscenza dei nostri problemi, che tu hai spiegato correttamente e molto chiaramente, speriamo ne prenda coscienza e possa in qualche maniera, cercare di aiutarci in questa penosissima fase del riconoscimento dei nostri diritti.Paola

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  3. Stupende osservazioni! il nostro Presidente cosa apsetta per intervenire come l'ha fatto in altre occasioni a fare restaurare lo Stato di diritto in Italia!! Ma a lui interessa salvare "L'Italia" non gli italiani che come è stato illustrato in questa bellissima lettera hanno contribuito e tutt'ora contribuiscono a sanare un debito pubblico creato dalla nostra "onestissima" classe politica presente e passata!! Presidente si occupi un po anche degli italiani e non li lasci nella disperazione in cui l'ha gettata il governo voluto da Lei, presidente!

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  4. Bene, complimenti! Hai espresso perfettamente tutto ciò che noi ormai ripetiamo da mesi, solo che ogni giorno che passa si aggiungono nuove situazioni scandalosi: tipo quella degli statali che verranno salvaguardati a discapito di chi in questa situazione ci si trova già da tempo e per la quale nulla è stato fatto fino adesso. All'onorevole Damiano che ieri sera è intervenuto alla trasmissione televisiva sugli esodati "quinta colonna" vorrei dire: è fuori luogo tutto quell'entusiasmo che sprigionava nel dire che la previdenza dal 2020 al 2050 con la nuova riforma risparmierà tanti di quei miliardi che il problema per la pensione dei giovani non dovrebbe sussistere, quando invece avete già affamato i loro genitori privandoli dell'unico sostentamento di un diritto acquisito e strapagato dagli stessi, con il versamento dei contributi di tanti anni, ed ora ridotti a mendicare. Onorevole Damiano questa è equità? Lo chieda ai nostri figli che stanno piangendo insieme a noi ormai da mesi, specie coloro che in famiglia sono monoreddito e anche loro non trovano lavoro per poter aiutare i propri genitori. "DIO BENEDICA IL GIUSTO" credo siete tanti a doverlo temere. Esodata poste 17

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  5. Il "bello" di questa storia è quando leggiamo articoli sui quotidiani o ascoltiamo notizie dai vari TG in merito agli altri Paesi, le condanne che si fanno se esiste una forma di dittatura e i popoli non hanno difese.
    Facile condannare gli altri...ma non stiamo vivendo un periodo di dittatura? Qualche ministro afferma (ho ricevuto io stesso la mail): "voi (esodati) non siete il sale della vita".
    E ancora un altro: "facciano cause".
    E: "il lavoro non è un diritto..."
    I tecnici si fissano con i numeri, ma non viene in mente che siamo persone (e non soggetti) e che hanno infranto dei contratti fra Aziende e lavoratori, redatti legalmente. E loro...se ne fregano dei nostri contratti.

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  6. Condivido pienamente,
    siamo o non siamo in uno Stato di diritto?
    Speriamo in bene, come sempre....

    egoser52

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  7. Io penso che ci siano gli etremi per un azione legale contro questo governo nella persona del ministro Fornero,per aver leso i nostri diritti arrecando gravi problemi economici e sopratutto di SALUTE.Ci sono persone gia' in cura per depressione.famiglie che si stanno sgretolando mancando la sicurezza economica .Credo che ci si puo'rivolgere al tribunale per i diritti dell'uomo o alla corte europea.Questo governo non puo'trattarci come sudditi.In tutto il mondo paesi sotto dittatura si stanno liberando della loro condizione mentre noi paese CIVILE stiamo tornando indietro. GERRY.

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  8. Ciao Silvio,
    non aggiungo altro a quello che scrivi, ne a quello che altri compagni/e di sventura scrivono sulla chiarezza delle tue osservazioni.
    Speriamo bene,le risorse certosinamente ripartite nel tempo sono in esaurimento.
    Giuseppe52 esodato(che senso dare a questa parola?)poste.

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  9. BRAVO Silvio De Natale! GRAZIE PER AVER RICORDATO A TUTTI LE ALTRE DUE "RAPINE" ATTUATE NEL 2010 DAL PRECEDENTE GOVERNO A DANNO DEI PENSIONANDI E GLI ALTRI IMMANI "EQUI" SACRIFICI RICHIESTI TUTTORA A NOI E ALLE NOSTRE FAMIGLE.
    FAI CIRCOLARE LA TUA BELLISSIMA LETTERA
    Ludovica53

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