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sabato 21 luglio 2012

Emendamenti per allargare la platea dei salvaguardati

Spending review: Senato al lavoro per sfoltire valanga emendamenti
Spending review: Senato al lavoro per sfoltire valanga emendamenti20 Luglio 2012 - 20:05
Provincie, allargamento salvaguardie a tutti gli esodati, patrimoniale sopra gli 800 mila euro, stop a rimborsi ai partiti: queste alcune tra le proposte di modifica.
(ASCA) - Roma, 20 lug - Oltre duemila pagine, quasi duemila emendamenti e un buon numero di ordini del giorno 'pesano' sul decreto sulla spending review e sul lavoro ponderoso che attende la commissione Bilancio in vista dell'appuntamento con l'Aula, fissato per giovedi' mattina prossimo, 25 luglio, e con la fiducia che il governo si appresta - cosi' come ritenuto scontato -, a porre sul provvedimento. Che per l'occasione sara' implementato anche dal testo del decreto dismissioni.
Una manciata di giorni occupati tra l'altro dalla conclusione dell'esame in Aula del ddl sulle riforme costituzionali, lil cui voto e' atteso per mercoledi' mattina.
Alla luce di tutto cio' - anche questo ampiamente nelle attese, ma con un'accelerazione data dall'inasprirsi della speculazione sui mercati finanziari -, la linea d'azione prescelta e' quella gia' collaudata, di una chiamata in causa dei gruppi, sollecitati a selezionare pochi punti qualificanti su cui formulare proposte di modifica che relatori e governo cercheranno di declinare in emendamenti comuni e mediati.
Il gruppo del Pd del Senato ha gia' preso posizione apertamente, dichiarando la propria determinazione a concentrarsi su un numero ristrettissmo di emendamenti. Si attende analoga decisone da parte degli altri gruppi. Di certo il presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini non ha usato giri di parole per segnalare in commissione che il suo auspicio, meglio, la sua aspettativa, e' che entro lunedi' governo e relatori possano gia' presentare i primi emendamenti-mediazione su cui la commissione potra' immediatamente iniziare a lavorare. Sugli altri, l'impressione e' che la scure sia pronta a scattare, nonostante gli stessi relatori abbiano dato atto ai proponenti di essersi attenuti in generale al rispetto dei saldi.
Cio' nondimeno le proposte avanzate illustrano un ventaglio assai ampio di azione e l'impegno dei gruppi a contributi propositivi. Si spazia dalle provincie, punto caldo e dolente, per cui i singoli senatori chiedono di volta in volta lo stralcio dell'articolo che disciplina la loro soppressione e razionalizzazione (Pdl), la soppressione dell'articolo (Pdl, Pd), la soppressione di tutte le provincie (Pdl, Cn), il salvataggio solo di due per regione, o di quelle sopra il milione di abitanati (IdV), o solo di quelle con i conti a posto (Ln) o solo dei capoluoghi di regione.
Ampio il capitolo che guarda all'equita', con la proposta firmata Cn di un'imposta del 2% sulle rendite patrimoniali oltre gli 800 mila euro, da cui escludere la prima casa, fino a che non si sara' risanato il debito pubblico. La Lega Nord chiede di introdurre il tetto di 5.000 euro per le pensioni, ma anche un contributo di solidarieta' del 10% per chi beneficia di un contratto a termine si', ma d'oro (tra 500 mila e 1 milione di euro).
A sostegno delle famiglie il Terzo polo propone la detraibilita' delle spese (dalla scuola dei figli alle riparazioni in casa) fino a 3 mila euro.
Nell'ottica del taglio delle spese si mettono insieme il taglio delle auto blu e quello direttamente dei ministeri (Lega Nord, non piu' di 10), ma anche la privatizzazione della Rai (ancora Ln) e lo stop ai rimborsi elettorali.
Non manca il capitolo sul lavoro: dall'assunzione di 120 mila insegnanti (IdV), all'allargamento delle tutele previste per gli esodati a tutta la platea di interessati (Pd), o almeno a ulteriori esodati rispetto ai 55 mila salvagurdato in piu' previsti dal governo oltre ai primi 65 mila, come chiede a gran voce il capogruppo alla Camera, Damiano.
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