 Cgil, Cisl e Uil unite su rappresentanza e manifestazione a Roma
Cgil, Cisl e Uil unite su rappresentanza e manifestazione a RomaManifestazione nazionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil il 22 giugno a Roma, con al centro il lavoro e le proposte per uscire dalla crisi, e via libera all'ipotesi di accordo sulla rappresentanza sindacale da proporre alle imprese
1 maggio 2013 AGGIORNATO ALLE 13:34
Manifestazione nazionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil il 22 giugno a Roma, con al centro il lavoro e le proposte per uscire dalla crisi, e via libera all'accordo sulla rappresentanza sindacale da proporre alle imprese. Questo l'esito dei direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil, che si sono tenuti a Roma il 30 aprile. Il sì all'ipotesi di accordo su rappresentanza e democrazia sindacale è arrivato per acclamazione, e unisce le confederazioni su un tema che la ha viste separate a lungo.
IL DOCUMENTO APPROVATO
La rilevazione e la certificazione della rappresentatività, si legge nell'intesa che il 6 maggio sarà al centro di un primo round 'tecnico' con Confindustria, sarà data dall'incrocio tra iscritti e voto proporzionale alle Rsu che Cgil, Cisl e Uil si impegnano a confermare, laddove esistano. Nel caso non ci siano Rsu, il peso dei sindacati sarà calcolato solo sul numero degli iscritti. L'intesa prevede poi un tetto per l'accesso alla contrattazione: la titolarità a sedere alle trattative nazionali è prevista solo per i sindacati firmatari che raggiungano il 5% della rappresentanza per ogni contratto collettivo nazionale. Gli accordi saranno definiti dai sindacati i che rappresentano almeno il 50% + 1 della rappresentanza e dalla consultazione certificata dei lavoratori, a maggioranza semplice, le cui modalità di attuazione saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo contratto. L'impegno di Cgil, Cisl e Uil è anche quello di allargare il confronto alla ricerca di un accordo sulla rappresentanza anche con tutte le altre associazioni datoriali.
"Tra l'11 e il 18 maggio faremo iniziative locali, per sottolineare le esigenze dei vari territori con le relative istituzioni". Così il leader della Cisl Raffaele Bonanni nel suo intervento d'apertura. "Serve dare più corpo e più forza all'iniziativa sindacale", per arrivare al 22 giugno "a una grande inziativa a Roma all'altezza dei migliori momenti storici del sindacalismo confederale". Sulla cassa in deroga e gli esodati, ha detto, "non dovremmo avere problemi col governo", ma ci sentiamo di dire che "la vicenda delle tasse va presa per intera".
Tra le questioni, il numero uno della Cisl ha parlato anche dell'Imu, definendola la "patrimoniale dei poveri" ma sostenendo che bisogna intervenire "solamente per chi ha una sola abitazione, con una verifica catastale sul basso valore". Inoltre "riteniamo che bisogna dare rilevanza penale all'evasione fiscale". Che bisogna "sollecitare il rilancio di politiche anticicliche", "rivedere l'impianto istituzionale" e "prorogare i contratti dei precari della Pa". Queste, ha concluso, "sono le questioni che noi proponiamo: occasioni di confronto con il governo e di iniziativa sindacale".
"Il sindacato non sopravviverà a una catastrofe sociale di queste dimensioni se non cambia rotta. Non possiamo più essere solo coloro che narrano le tragedie sociali, dobbiamo metterci in campo, ma sul serio, per cercare di frenare questa tendenza, per evitare che la situazione peggiori". A dirlo è Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, nel suo intervento ai direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil. "Questa è la nostra sfida, è la chiave di lettura" delle proposte comuni delle tre confederazioni.
"Non abbiamo mai vissuto - ha precisato Angeletti - una crisi economica come questa, non abbiamo mai avuto più di tre milioni di disoccupati. Ma i numeri non raccontano sempre con esattezza il livello del dramma. Oggi cominciano a esserci centinaia di migliaia di disoccupati adulti, spesso con l'unico reddito della famiglia. Troppo vecchi per sperare di trovare un altra occupazione e troppo giovani per andare in pensione, una situazione davvero catastrofica". Dove prendere le risorse? "Nei santuari rimasti intonsi, mai violati. Finora si è caricato tutto sul lavoro dipendente", ora bisogna "abbassare il costo del lavoro, puntare sull'evasione fiscale e ridurre i costi dell'amministrazione. Governare non sarà più semplice come era negli anni Ottanta".
Lavoro e contratti per combattere l'austerità, la stagione delle divisioni è finita. "La scelta di fare un accordo tra di noi sulle regole condivise, da sottoporre poi alla controparte, riguarda non solo la nostra democrazia, ma la democrazia del paese". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento al direttivo unitario di Cgil, Cisl e Uil presso la sede dell'Inail a Roma. La posizione comune dei sindacati sulle regole per la rappresentanza "è importantissima", ora "bisogna costruirla con le nostre controparti", ma "per tutti è finita la stagione delle divisioni".
Bene alcuni titoli di riferimento del governo, ha poi osservato la dirigente sindacale parlando del nuovo esecutivo: "Letta ha usato formule interessanti, come quella sugli esodati sui quali sembrava un comunicato sindacale. Ma attenzione a come e dove si trovano le risorse e quali scelte si fanno sulla redistribuzione del reddito", perché "c'è una parte del paese che è diventata povera e un'altra che invece ha continuato come se nulla fosse". Ad esempio, l'idea di abolire tout court l'Imu va modulata: "Bisogna difendere chi ha una sola casa per viverci, non chi ha 20 ville e 37 appartamenti". Un passaggio è stato dedicato al settore pubblico: "Occorre aprire una stagione di riforma della pubblica amministrazione: i lavoratori devono essere valorizzati come straordinaria risorsa, la strada dei tagli lineari per noi è conclusa".
"È una lunga stagione che noi facciamo una narrazione della crisi - ha affermato - e non ci hanno ascoltato. Ora si tratta di come ridare centralità al tema del lavoro. Dire che la risposta è quella del lavoro vuol dire che l'austerità ha fallito e che bisogna provare a muovere gli investimenti". E ciò, ha precisato, chiama la responsabilità di tutti, dal governo alle imprese. "Porta con sé la necessità di rispondere alle persone. L'idea è ricostruire un legame di solidarietà, far vedere che la condizione di disperazione è di tanti, che non si è da soli. Dobbiamo ridare un senso di vicinanza e alla presenza dell'organizzazione sindacale. Ci sono altri modelli di sindacati nel mondo, quelli corporativi, ma se guardiamo al nostro paese non ce lo possiamo permettere". (mm)
(Leggi)
 
Nessun commento:
Posta un commento