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sabato 31 ottobre 2015

Il Fondo Esodati finanzierà l'estensione della no tax area

Pensioni, Senato: Il Fondo Esodati finanzierà l'estensione della no tax area
Sabato, 31 Ottobre 2015
Scritto da Dario Canova
Lo sottolinea il dossier del servizio bilancio di Palazzo Madama che ricorda come siano 483milioni i risparmi certificati dal Governo nel Fondo Esodati.
I denari che residuano sul fondo esodati saranno utilizzati per finanziare l'opzione donna sino al 31 dicembre 2015, per ridurre il prelievo fiscale sulle pensioni e per concorrere alla copertura dei maggiori oneri conseguenti al potenziamento delle misure di sostegno al reddito per le situazioni di disagio previste dalla legge di stabilità. Lo certifica il Servizio Studi del Senato in un dossier nel quale analizza le novità legislative proposte dal Governo nell'articolo 19 della Legge di stabilità dedicato per l'appunto alla settima salvaguardia.

Com'è noto l’articolo 1, comma 235, primo periodo, della legge n.228/2012, ha istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un fondo nel quale confluiscono eventuali economie aventi carattere pluriennale rispetto agli oneri programmati a legislazione vigente; ai sensi del comma 235, quarto periodo, della legge n. 228/2012, le economie vengono accertate (mediante conferenza di servizi) a seguito dell’attività di monitoraggio sull’effettivo utilizzo delle risorse relative ai vari interventi di salvaguardia.

La settima salvaguardia proposta dal Governo parte proprio dal riciclo dei risparmi maturati nel predetto Fondo quantificati in una misura pari a 485,8 milioni di euro, rideterminando conseguentemente il limite numerico massimo di soggetti salvaguardati in 146.166 (rispetto ai 170.230 attualmente previsti). In relazione a ciò, sottolineano dal Senato, la misura "incrementa di un importo corrispondente (100 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2021 e di 85,8 milioni per l’anno 2022) l’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 235, primo periodo, della legge n.228/2012 (attraverso la corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all’attualizzazione di contributi pluriennali)".

"Il comma 7 dell'articolo 19 nel prevedere che i nuovi benefici sono riconosciuti nel limite di 26.300 soggetti (cui corrisponde la rideterminazione del limite numerico massimo complessivo in 172.466 soggetti) e nel limite massimo di 213 milioni per il 2016, 387 milioni per il 2017, 336 milioni per il 2018, 258 milioni per il 2019, 171 milioni per il 2020, 107 milioni per il 2021, 41 milioni per il 2022 e 3 milioni per il 2023, provvede al corrispondente incremento degli importi previsti all’articolo 1, comma 235, quarto periodo, della legge n.228/2012 (ossia delle economie aventi carattere pluriennale destinate ad alimentare l’apposito fondo), mentre il comma 9 del medesimo articolo provvede alla copertura degli oneri a valere sull’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 235, primo periodo, della legge n. 228/2012 (ossia riducendo la dotazione dell’apposito fondo).

"Si segnala - concludono quindi gli esperti del Senato - che le residue risorse dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 235, primo periodo, della legge n.228/2012 (Fondo esodati), sono utilizzate (oltre che ai sensi del comma 10 dell’articolo 19, cioè per coprire i maggiori oneri conseguenti al potenziamento delle misure di sostegno al reddito per le situazioni di disagio previste dalla presente legge.) per la copertura degli oneri (160 milioni per il 2016 e 49 milioni per il 2017) di cui all’articolo 19, comma 1 (c.d. opzione donna) e per la copertura degli oneri (58 milioni per il 2018) di cui all’articolo 19, comma 4 (riduzione della pressione fiscale per i pensionati), del disegno di legge in esame".
(Leggi)

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