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giovedì 29 ottobre 2015

Slitta ancora lo stop alle ricongiunzioni onerose

Pensioni, Slitta ancora lo stop alle ricongiunzioni onerose
Mercoledì, 28 Ottobre 2015
Anche quest'anno la legge di stabilità si dimentica dei lavoratori con carriere discontinue rinviando ancora l'intervento per eliminare gli oneri della riunificazione delle contribuzioni sparse in più gestioni previdenziali obbligatorie.
Assieme alla flessibilità in uscita slitta anche la revisione delle ricongiunzioni onerose. Ci vorrà dunque almeno un altro anno per concedere ai lavoratori con carriere discontinue la possibilità di valorizzare con maggiore flessibilità gli spezzoni contributivi versati in diverse gestioni previdenziali obbligatorie. Il Governo ed anche il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, hanno tuttavia confermato la volontà di rivedere il meccanismo che attualmente costringe gli interessati ad un vero e proprio slalom tra vari istituti per riunire la contribuzione mista.
Dal prossimo anno del resto, aumenteranno i requisiti per esercitare la totalizzazione, l'istituto più frequentemente utilizzato, al quale si ricorre in particolare per valorizzare la contribuzione nella gestione separata che altrimenti non può essere ricongiunta: dal 2016 serviranno infatti 40 anni e 7 mesi di contributi (ai quali aggiungere poi una finestra mobile di 21 mesi), per prendere il primo rateo oppure, 65 anni e 7 mesi di età (con una finestra di 18 mesi) unitamente a 20 anni di contributi.


Resta ancora limitato l'utilizzo del cumulo gratuito introdotto dalla legge di stabilità 2013 (legge 228/2012), un istituto interessante dato che non incide sul sistema di calcolo della pensione (a differenza della totalizzazione) ma che attualmente ha diverse limitazioni. Questo strumento, infatti, consente dal 1° gennaio 2013 di cumulare gratuitamente la contribuzione presente in tutte le gestioni previdenziali dell'Inps, (Ago, Ex-Inpdap Ex-Enpals, compresa la gestione separata, con la sola esclusione delle casse professionali) al fine di perfezionare i requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia (vale a dire i 20 anni di contributi).
La proposta allo studio del Governo, promossa dall'Inps nel piano di revisione della Legge Fornero presentato a Luglio, consisterebbe proprio nel rilancio di questo strumento estendendo la possibilità di cumulo anche per il perfezionamento dei requisiti contributivi utili per il conseguimento della pensione anticipata. Una soluzione che, se attuata, renderà di fatto superflua tanto la ricongiunzione dei contributi che la totalizzazione nazionale, due istituti che attualmente penalizzano i lavoratori. Il primo perchè chiede il versamento spesso di un onere e perchè esclude la gestione separata, il secondo, pur essendo gratuito, prevede, almeno di regola, una penalità sull'assegno frutto del ricalcolo con il contributivo e la perdita di oltre un anno di pensione per via delle finestre mobili che, come accennato all'inizio, continuano a trovare applicazione nella pensione totalizzata.
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