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mercoledì 21 ottobre 2015

Padoan. Non tutti sono esodati della prima ora

Padoan a Ballarò: il taglio delle tasse non è negoziabile
«È chiaro che ci possono essere aggiustamenti a margine ma sono convinto che il Parlamento riconoscerà la validità complessiva della manovra e la voterà». Così Pier Carlo Padoan a Ballarò dove definisce non negoziabili «i tagli di tasse come anche gli interventi a favore degli investimenti e dei giovani ricercatori». 

L'abolizione di Imu e Tasi è una manovra elettorale? «Faccio notare una banalità - dice il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan - qualunque misura di politica economica, qualunque taglio di tasse ha un'implicazione di tipo elettorale, non nascondiamoci dietro un dito» ma si tratta «di una misura volta a sostenere le famiglie che sono quelle che hanno sofferto di più della crisi».

Quanto alle polemiche per l'innalzamento a 3.000 euro del limite al contante Padoan risponde: «Rispetto il parere di Cantone ma rivendico il diritto di cambiare idea, perché l'evidenza mi dice che non è vero che nei Paesi nei quali c'è più contante c'è più evasione». «Il problema della lotta all'evasione - sottolinea - va impostato in altri termini ed è quello che sta facendo il governo. Il punto non è se io pago in contante, il punto è se il negoziante mi dà lo scontrino, quello è il vero problema
».

La spending review «è stata fino ad adesso vista essenzialmente nei termini dei grandi numeri che naturalmente sono importanti. Ma la spending review deve essere sempre più, e quest'anno anche se nella legge di stabilità si vede poco dietro ai numeri, una scelta oculata, quasi chirurgica delle voce di spesa». 

«Le clausole di salvaguardia si disinnescano con quello che stiamo facendo», dice poi. «Alla fine del processo, l'orizzonte temporale del governo è il 2018, noi avremo disinnescato 36 miliardi su 72 e continueremo a farlo con le prossime legge di stabilità. Le variabili vanno tutte nella direzione giusta: il reddito e l'occupazione vanno su, il debito scende, il deficit si riduce, le clausole di salvaguardia si riducono. Se continuiamo la bomba a orologeria non esploderà e sicuramente non si sta accendendo».

«Un litigio tra me e Renzi? Questa storia va avanti da quando faccio questo mestiere e mi sono stufato di smentirla», dice inoltre il ministro, spiegando che sulla legge di Stabilità «ci siamo come al solito scambiati opinioni. L'ammontare di spending in senso stretto a cui siamo arrivati con questa legge è praticamente quello che avevamo detto nel Def di aprile. Rimangono 4 miliardi di agevolazioni fiscali» perché rimuovendole si sarebbe trattato «di fatto, di aumenti di tasse».

Quanto alle pensioni: «Il nostro sistema è uno dei più robusti, stabili e sostenibili d'Europa e del mondo occidentale e bisogna preservare questa stabilità. Data questa premessa sono assolutamente a favore a considerare meccanismi di flessibilità in uscita. Tutto ciò deve essere ragionato con calma. Quindi è nell'agenda di governo ma non era nell'agenda di questa legge di stabilità». E sugli esodati, «il problema, per come l'ho capito io è un problema che si auto riproduce. Si dicono esodati gruppi di cittadini che hanno le loro sacrosante richieste ma che tecnicamente non sono gli esodati della prima ora. Come abbiamo detto in Parlamento bisogna trovare una soluzione definitiva».

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2 commenti:

  1. "E sugli esodati, «il problema, per come l'ho capito io è un problema che si auto riproduce. Si dicono esodati gruppi di cittadini che hanno le loro sacrosante richieste ma che tecnicamente non sono gli esodati della prima ora."
    Con questo commento, il governo chiude dopo la 7^ salvaguardia il discorso esodati

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  2. Con tutti i paletti esistenti ancora oggi nelle sette salvaguardie
    tanti veri c.d.esodati esclusi ci saranno ancora fino al 2020 per
    poi andare in pensione con regole post"riforma"monti/fornero.

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