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venerdì 30 ottobre 2015

Salvaguardia solo parziale, sindacati e Damiano in pressing

Ultime notizie pensioni precoci e esodati:
i sindacati annunciano mobilitazione
Pensioni news 29 ottobre: per CGIL, CISL e UIL iniquità nella Legge di Stabilità su precoci, esodati, lavori usuranti. Damiano rivendica risultati.
Novità pensioni oggi 29 ottobre non ce ne sono dal Parlamento dove è in analisi la Legge di Stabilità 2016 del governo Renzi. Tra le ultime notizie però hanno risalto le dichiarazioni di Cesare Damiano sulla settima salvaguardia esodati e di Susanna Camusso sulla flessibilità in uscita per la pensione anticipata e dei lavoratori precoci. Inoltre, da segnalare una nota congiunta di CGIL, CISL e UIL che annunciano una mobilitazione generale e nuove iniziative di pressing su governo e gruppi parlamentari per correggere le iniquità della riforma pensioni in divenire, a partire dalla rivalutazione della pensione con percentuali ridotte estesa a tutto il 2018 ma comprendendo ovviamente la mancata flessibilità in uscita ed altre misure di cui diamo conto più sotto.

Salvaguardia esodati solo parziale, sindacati e Damiano continuano il pressing
“La settima salvaguardia degli esodati, così come è definita, non è risolutiva in quanto non copre tutta la platea stimata dall’INPS e l’attuazione dell’opzione donna è limitata al 31 dicembre 2015” si legge nella nota congiunta di CGIL, CISL e UIL del 27 ottobre, che lamentanto anche la mancanza di interventi per gli ultimi Quota 96 Scuola ancora costretti a lavorare per un errore contenuto nella Legge Fornero.
Pure Cesare Damiano torna sul tema della settima salvaguardia esodati, visto che comunque la “sua” Commissione Lavoro ha elaborato un ddl unitario che il governo Renzi ha adottato come base per le norme in merito inserite nella LdS, riducendo però la platea dei potenziali interessati (il testo originale comprendeva poco più della metà dei 49mila esodati calcolati dall'INPS).
L'esponente Dem del PD così afferma in una nota del 28 ottobre sul suo sito personale: “Nella Legge di Stabilità la settima salvaguardia riguarda 26.300 lavoratori, inclusi gli edili in mobilità e i lavoratori di aziende fallite. La data di riferimento per le tutele delle salvaguardie precedenti viene spostata di un anno, al 6 gennaio del 2017. Per arrivare al numero di salvaguardati indicato dal ministro Poletti, oltre 31.000, bisogna includere anche circa 5.000 lavoratori familiari di disabili ai quali hanno prestato assistenza nel 2011. In questo caso non occorrono coperture finanziarie perchè si applicano i cosiddetti vasi comunicanti all’interno del Fondo Esodati. Si tratta di lavoratori risultati in esubero rispetto ai contingenti previsti nella quarta e sesta salvaguardia”. Per Damiano sono risultati positivi ottenuti grazie al pressing della Commissione Lavoro sul governo, tuttavia “non bisogna dimenticare che, secondo le stime dell’Inps, restano ancora da tutelare altri 20.000 esodati”.

Riforma pensioni Renzi: i sindacati criticano le iniquità e annunciano mobilitazione
In un'intervista a L'Unità in cui si parla di tutta la manovra finanziaria, Susanna Camusso nello specifico della flessibilità in uscita afferma che “Noi pensiamo a una flessibilità fra 62 e 70 anni. Bisogna poi porre attenzione ai diversi lavori e alla diversa fatica. La legge Fornero ha squassato il turn over fra anziani e giovani”, precisando poi che la sola età anagrafica non può essere il solo criterio: occorre infatti fare distinzioni per i lavori usuranti e per i lavoratori precoci.
Peccato però che nella Legge di Stabilità non ci siano interventi per la pensione dei precoci ed anzi ci siano fortissimi tagli al Fondo Lavori Usuranti e la rivalutazione pensioni ridotta. Nella nota in cui annunciano una nuova mobilitazione nazionale, CGIL CISL e UIL affermano “Le rilevanti ingiustizie ed iniquità presenti nel sistema previdenziale non trovano risposta nella Legge di Stabilità... La proroga del blocco della perequazione fino al 2018 delle pensioni è sconcertante e non ripristina il diritto alla rivalutazione già previsto dalla recente sentenza della Corte Costituzionale... è grave sottrarre risorse al Fondo dei lavori usuranti che, invece, andrebbero utilizzati per dare una risposta ai lavoratori che svolgono mansioni particolarmente faticose”.
(Leggi)

5 commenti:

  1. "lamentano anche la mancanza di interventi per gli ultimi Quota 96 Scuola ancora costretti a lavorare per un errore contenuto nella Legge Fornero."
    IN ITALIA, IL PROBLEMA MAGGIORE E' LA MANCANZA DI LAVORO:
    MANCA IL LAVORO PER I GIOVANI, E OLTRE UNA CERTA ETA' E' QUASI
    IMPOSSIBILE TROVARE LAVORO.
    PER ASSURDO, ABBIAMO INVECE I QUOTA 96 DEL SETTORE SCOLASTICO,
    CHE CONTINUANO A LAMENTARSI, PUR AVENDO ANCORA IL LORO LAVORO
    E ORMAI PROSSIMI ALLA PENSIONE.
    DOVRANNO SOLTANTO ANCORA PAZIENTARE 1 ANNO O 2, E QUANDO
    AVRANNO 65 ANNI POTRANNO ANCHE LORO ANDARE IN PENSIONE.

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  2. "La proroga del blocco della perequazione fino al 2018 delle pensioni è sconcertante e non ripristina il diritto alla rivalutazione già previsto dalla recente sentenza della Corte Costituzionale... è grave"
    ALLA FINE CHI CI GUADAGNA, SE COSI' SI PUO DIRE, SONO QUELLI CHE
    HANNO UNA PENSIONE MINIMA E CON HANNO MAI VERSATO "NIENTE".

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  3. Renzi non sana la situazione perchè vuole usare il nodo pensioni , come futura propaganda elettorale perchè cosi facendo crede di riacquistare consenso, ma tutto questo si rivolgerà contro di lui e tutto il Pd , troppe persone hanno sofferto e soffrono e troppi giovani sono disoccupati e scoraggiati esclusivamente per il motivo politico che sembra in questo momento essere piu importante del popolo che soffre e del paese in agonia I lavoratori dopo oltre 35 anni di lavoro onesto sono stati pugnalati , per non parlare poi dei precoci con oltre 40 anni di contributi

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  4. "per non parlare poi dei precoci con oltre 40 anni di contributi".
    OGGI SERVONO 42,5 ANNI DI CONTRIBUTI, E QUINDI AI PRECOCI CON PIU'
    DI 40 ANNI DI LAVORO, NON MANCA POI COSI' TANTO PER ANDARE IN
    PENSIONE, COME AI QUOTA 96 DEL SETTORE SCALISTICO.
    DELLA SCUOLA.

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  5. Il calcolo della platea "ESODATI" sulla base della data di pensionamento è assurdo. Ci sono migliaia di "veri esodati" che corrispondono a tutti i requisiti con tanto di attestazione del ministero del lavoro, che escono dal calcolo solo perchè, continuando a far scivolare in avanti la data di maturazione, non rientrano nei termini (l'ultimo è il 6 gennaio del 2017). Basta con questa pagliacciata

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