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martedì 10 luglio 2012

GIUSTIZIA PER I CONTRIBUTORI VOLONTARI

 Governo sordo, gli esodati si fanno giustizia su Facebook
Attraverso il popolare social network è più facile incontrarsi e costituire un fronte comune: nasce così il gruppo dei Contributori volontari, uno spazio aperto che raccoglie testimonianze, documenti e suggerimenti e strategieper la difesa di un diritto negato. Il portavoce Carugi: ci sono persone disperate. qualcuno propone di manifestare insieme alla catena umana di domani attorno al Parlamento
Sara Frangini
Una delle immagini postate su FacebookPaola ha un tumore, deve curarsi e non può attendere riunioni, incontri tecnici, trattative con i sindacati. Non può fare altri sacrifici, come quelli chiesti dal Governo Monti. Né può permettersi di tornare al lavoro, di ricostruire una vita che non sa quanto durerà. È una dei tanti, troppi, esodati con cui l’Italia si trova a dover fare i conti. È un fantasma, una di quelle persone scomode che rientra nella categoria più penalizzata: i contributori volontari. I cittadini, in altre parole, che hanno sempre lavorato, pagato di tasca loro la previdenza e che ora, se qualcosa non cambia, sono condannati a non vedere nemmeno un euro. Ma Paola non può permetterselo. Ora che per lei ci sono accertamenti da fare, ticket da pagare e viaggi da sostenere, si trova a dover attingere dai risparmi di una vita in attesa che le venga dato quello che le spetta prima che finiscano.
GIUSTIZIA PER I CONTRIBUTORI VOLONTARI – Lei è una dei moltissimi membri del gruppo dei Contributori volontari, uno spazio aperto, nato su Facebook, che raccoglie testimonianze, documenti e suggerimenti di chi non vuol altro che la difesa dei propri diritti. Persone che si sono anche riunite, da qualche giorno, nel Cacv, Comitato autorizzati contribuzione volontaria. Lavoratori che chiedono giustizia, perché di questo si tratta. Così, attraverso il web, i contatti tra i membri del comitato – centinaia, che aumentano di giorno in giorno – si fanno sempre più frequenti e sono al vaglio tutta una serie di iniziative di mobilitazione mentre proseguono i contatti con i politici e i media. E i confronti tra di loro, che si consigliano e si supportano portando alla luce i propri casi, molte volte strazianti, difficili da digerire. Perché, come spiega a IlVostro.it il portavoce del comitato, Michele Carugi, “i contributori volontari sono del tutto in assenza di ammortizzatori sociali e sono disperati. Ci sono situazioni difficilissime”. All’orizzonte, poi, nessuna buona notizia. “La situazione sta peggiorando molto – aggiunge Carugi, che alle spalle ha ben 37 anni di anzianità lavorativa e un futuro incerto – soprattutto con lo spending review che è peggio di una condanna, è come una sentenza definitiva: non possiamo permetterlo”.
APPELLO PER LA CATENA UMANA IN PARLAMENTO – Ricardo Arturo Letizia, un altro membro del gruppo dei contributori volontari, chiede una mobilitazione collettiva per la manifestazione di mercoledì al Parlamento: “Sarebbe il caso di andarci in forze con qualche cartello, facendo pubblicità anche al comitato contributori volontari. Più siamo, ed organizzati, meglio è”. Anche Flore Francesco su Facebook invita a far conoscere il comitato, partendo dal social network: “Cominciamo dalle piccole cose a darci da fare – scrive – ho pubblicato sulla mia pagina questa inserzione per far iscrivere al comitato nuovi contributori. Chi può faccia altrettanto”. Sul sito si sommano anche le domande più specifiche, sulle situazioni particolari o sulle norme da seguire ora che sono cambiate le carte in tavola. Paolo Salemi si chiede con quale criterio gli “esodati che hanno i requisiti per far parte dei 65000, una volta raggiunto il numero, saranno scartati?”. E non è il solo esodato che cerca di tutelarsi da solo e che delle dichiarazioni del Governo non si fida più. Dopotutto, al punto in cui sono, sono arrivati proprio per aver dato ascolto al ministro di turno.
(Leggi)

3 commenti:

  1. ogni giorno noi tutti esodati cerchiamo di spedire e-mail al presidente napolitano sul sito della presidenza della repubblica, affinché possa svegliarsi dal letargo e indirizzi il governo che lui ha voluto a risolvere la nostra tragedia-
    Giuseppe 53
    P.S.
    passate parola

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  2. Noi esodati dovremmo farci mantenere dallo stato NELLE PATRIE GALERE visto che la legalita' non esiste piu'.Disperatamente disperato 400.000 MANTENUTI NELLE GALERE. raffaele c e la sua famiglia INNOCENTE

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  3. Bella l'iniziativa,spero siate in tanti e riusciate ad avere una buona visibilita', perche' qui tutti i giorni si sommano problemi ai nostri problemi e l'attenzione non e' piu' cosi' costante, abbiamo bisogno di proporre cose nuove come questa e quella di Milano dei giorni scorsi per tenere alta l'attenzione.Sara' ancora lunga, ma ce la dobbiamo fare. Paola

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