Redazione on 09 Luglio, 2012 12:06:00
Cara Vera, ti scrivo così mi distraggo un pò. Lo so ho usato la frase di un noto cantante, ma mi sentivo di iniziare così.
Cara Vera, ti chiedo solo di dedicarmi un pò del tuo tempo per permettetemi di raccontarti la mia breve storia di esodato Postale.
Vedi noi d'altronde, per molti, siamo dei numeri sulla carta d'identità, siamo delle lettere e cifre sul codice fiscale, siamo un codice a barre sulla tessera sanitaria, ma siamo, purtroppo, nostro malgrado anche esodati.
La mia storia di esodato inizia il 18 ottobre 2011, quando alle ore 15:30 ho sottoscritto davanti ad un impiegato di R.U delle Poste di Torino l'accordo di uscita anticipata.
L'accordo prevedeva la mia uscita il 31 marzo del 2012 dopo avere maturato 40 anni e 13 gg, di contributi, loro si impegnavano ad accompagnarmi economicamente alla pensione fino ad aprile del 2013; a maggio avrei dovuto riscuotere la 1° rata di pensione.
Ho accettato perchè dopo una vita spesa per il lavoro volevo dedicare a me e alla mia famiglia un pò di tempo.
Tempo che avevo sottratto a causa di ore passate sul lavoro, in quanto il ruolo che ricoprivo da funzionario, imponeva questo impegno.
Dopo la firma ero contento, ma anche triste perchè dovevo lasciare quello per cui avevo vissuto, il mio lavoro.
Lasciavo il lavoro, conscio di avere fatto fino in fondo il mio dovere, anche perchè ero molto attaccato alla mia azienda.
Ho firmato e appena uscito dall'ufficio ho telefonato a Rosa-mia moglie- e gli ho detto finalmente ti porto a fare un viaggio, come ti avevo vevo promesso da tempo.
Avevo dei sogni, che non sto a raccontarti, invece per una serie di combinazioni nel giro di pochi giorni, non per colpa mia, mi sono trovato ad essere un esodato e i miei sogni sono diventati un incubo.
Un esodato che dopo tanti mesi di lotta, non riesce a vedere la luce del tunnel in cui adesso mi trovo.
Si perchè prima con il 65mila derogati, ora con i 55mila derogati non rientro per il solo fatto di avere lasciato il lavoro dopo tre mesi dei salvaguardati, come se fosse una colpa avere lavorato 3 mesi in più; eppure maturavo nel 2013 il diritto a prendere la pensione. Pazzesco non ci posso crederci.
Non posso crederci che per soli tre mesi di lavoro che ho fatto in più, vedo la mia vita sfuggire.
Sono stanco non so fino a che punto posso resistere.
Ti chiedo, vi chiedo di aiutarci affinchè anche la nostra platea rientri nei derogati perchè uno Stato di diritti non può permettere che succeda questo.
Ma la nostra causa può essere risolta con un contatto diretto con la Fornero/Monti che forse non si rendono conto dell'ingiustizia a cui noi andiamo incontro.
Cordiali saluti
CASAFINA Gennaro
(Leggi)
Finiamola ,con questa farsa che oramai sta andando per sette mesi.
RispondiEliminachiediamo soltanto chiarezza,aspettiamo con ansia
il famoso decreto della fornero che a tutt'oggi non e' stato pubblicato ..politici svegliatevi.
Caro Gennaro, vivo anch'io questa paradossale situazione perché ho lasciato Poste lo scorso 31/03/2012 ( firma il 29/07/2011) e pur raggiungendo il requisito dei 40 anni in questo 2012 sono fuori come te da ogni famigerata lotterie della Fornero. Spero che Vera Lamonica sensibile al problema esodati e l'azione dei nostri comitati, sempre presenti e mai stanchi, possano essere determinanti sui partiti per una soluzione PER TUTTI.
RispondiEliminaAncora forza non molliamo.
Carlo 53
La colpa maggiore di tutto cio' e delle risorse umane di poste italiane che alla sottoscrizione dell'accordo a molti hanno detto che una volta
RispondiEliminastipulato l'accordo le leggi non erano retroattive. E'una buona parte e' colpa dei sindacati aziendali che non hanno informato quale poteva essere il rischio dell'accordo,
mentre l'azienda si e' premunito sul contratto firmato.
sono stato esodato al 31.7.2011 e sono fuori perché l'assegno pensionistico sarebbe arrivato a febbraio 2015 (dopo l'anno della finestra mobile), ho versato 37 anni di contributi eppure pensavo di avere le carte in regola, visto che ho firmato a febbraio 2011 e poi lasciato il lavoro prima del 6 dicembre 2011 e invece non essendo andato con la mobilità (non prevista in poste, dove esiste solamente l'esodo incentivante), eccomi fuori per solo due mesi. comunque lasciatemi dire di non portare solamente i casi personali, perché così facendo veniamo indeboliti, dobbiamo essere convinti che tutti i casi di esodo devono essere salvaguardati e nessuno deve restarne fuori.
RispondiEliminaGiuseppe 53
Ho raggiunto il diritto alla pensione,con le vecchie regole il2/01/2012 e l'ssegno pensionistico l'avrei dovuto ricevere da febbraio 2013.
RispondiEliminaL'azienda in cui lavoravo attualmente è in liquidazione.Il 27/12/2011 ho aderito alla mobilità lavorando fino al 31/12/2011.Non ho ricevuto alcun incentivo e neanche la retribuzione dei quattro mesi di preavviso.
La megera stà gestendo la mia vita e quella della mia famiglia.
Questa è la situazione di migliaia di dipendenti di aziende private.
Siamo in democrazia? Ne dubito.
Michele Spinelli.