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martedì 3 luglio 2012

Napoli: esodati e precari contro i sindacati

La manifestazione/ Bomba lavoro, esodati e precari contro i sindacati
Martedì 03 Luglio 2012 - 10:54 Ultimo aggiornamento: 13:01
di Daniela De Crescenzo
NAPOLI - Una piazza gremita e arrabbiata che non fa sconti a nessuno: ieri il lavoro è tornato al centro dell’agenda campana. I sindacati avevano chiamato a raccolta gli uomini delle fabbriche, ma anche i precari, i disoccupati, i pensionati, gli esodati.
E hanno risposto in tanti (oltre trentamila) anche gli stessi organizzatori non hanno voluto contarli. Ma piazza Matteotti, piazza Mancini, corso Umberto hanno mostrato il volto delle grandi occasioni, pieni di bandiere e di striscioni e di slogan. E di furia: i discorsi di tutti i leader sono stati accompagnati dai fischi e a contestare questa volta non erano gli estremisti dei cobas, né i disoccupati organizzati, ma i lavoratori delle fabbriche in crisi: Firema, Fincantieri, Atitech, Ixfin. Uomini e donne che hanno perso il posto di lavoro, che vedono in forse gli ammortizzatori sociali che non sanno se e quando torneranno in fabbrica. Per placarli gli organizzatori hanno fatto passare davanti al palco i loro striscioni, la Iribus con un lenzuolo bianco e la scritta «non molleremo», Fincantieri con l’orgoglio del consiglio di fabbrica. Ma non è bastato. «Buffoni, Buffoni», tornano a urlare.
L’incertezza del futuro, lo schianto del quotidiano hanno avuto la meglio sugli appelli all’unità e alla compattezza ripetuti negli intervenni di Bonanni (Cisl), Centrella (Ugl), Scudiere (Cgil) e Angeletti Uil: i leader nazionali arrivati a Napoli per ricordare al governo Monti che senza il Sud l’Italia è destinata a restare al palo, che senza il Mezzogiorno lo sviluppo è solo uno slogan. «A Monti dico la vera manovra è quella sul Meridione»: urla dal palco il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. «Non esistono manovre che facciano uscire l'Italia dalla crisi se il Meridione non partecipa alla ricchezza nazionale - aggiunge - Credo che mobilitazioni di questo tipo abbiano una forza straordinaria che nessuno può sottovalutare. Siamo a Napoli, capitale morale del Meridione, per dire che l'Italia uscirà dalla crisi quando il Meridione verrà attraversato da una svolta. Non c'è prospettiva per l'Italia senza il Sud». E il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella ribadisce: «Al Governo diciamo insieme a questa piazza che bisogna dare risposte ai lavoratori di Irisbus, Fincantieri, Firema e di tutte la aziende del Gruppo Finmeccanica e del loro indotto, come a quelli dell’ambiente e della forestazione, travolti dalla crisi delle loro aziende, molti di loro senza stipendio da mesi».
Per la Cgil Vincenzo Scudiere (Assente la Camusso per problemi di salute) sottolinea che il Governo sul lavoro deve cambiare registro e subito, ma che anche gli enti locali devono fare la loro parte: «La Regione non ha fatto nulla di quanto già un anno fa si era impegnata a fare - sostiene - e anche il Comune deve fare di più».
Le conclusioni a l leader della Uil, Luigi Angeletti che ha detto: «Il Mezzogiorno non può avere come destino la desertificazione industriale. Occorre ridurre le tasse sul lavoro. Le chiacchiere sulla crescita e sulla occupazione servono a poco. Non ci rassegniamo a questo stato di cose. Il governo o cambia la sua politica o continueremo la mobilitazione».
Una mobilitazione che era cominciata sotto il sole cocente del primissimo pomeriggio quando in piazza mancini erano cominciati ad arrivare i bus carichi di lavoratori. Poi il corteo era partito aperto dallo striscione con lo slogan «Lavoro, equità, legalità». Dietro un bus della Iribus con i finestrini spalancati e carichi di bandiere di tutte le sigle sindacali. E un carro funebre coperto di manifesti con sù scritto «Causa riforma Fornero tragicamente si è spenta la cara esistenza del lavoratore». E poi striscioni che ricordano anche la questione Panda: «800 famiglie senza lavoro». E lavoratori che sfoggiano magliette con la scritta «Se chiude Fincantieri Castellammare muore». Sfilano i mille volti della crisi e anche per chi li rappresenta non è facile governare la lotta.
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3 commenti:

  1. QUESTO GOVERNO HA ESAUTORATO IL SINDACATO E I PARTITI POLITICI.AL RAGGIUNGIMENTO DI QUESTO OBIETTIVO I PROFESSORI SONO STATI BRAVISSIMI.ON. BERSANI MA E' POSSIBILE CHE TU NON TE NE RENDA CONTO?ESODATA53

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  2. SI RIBADISCE: TUTTI GLI ESODATI DEVONO ESSERE SALVATI ALTRESI' SARA' UNA GUERRA TRA POVERI.DIMOSTRI MONTI MAGGIORE BUON SENSO DI QUELLO DELLA FORNERO CHE HA PROVOCATO UN PASTICCIO IMMANE.ESODATA53

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  3. DI QUESTO PASSO SI ARRIVERA' AD UNA RIVOLTA INGOVERNABILE. HANNO FATTO DI TUTTO PERCHE QUESTO ACCADESSE. NON SI POU' ESASPERARE LE PERSONE FINO A QUESTO PUNTO SENZA PENSARE ALLE REAZIONI CHE SONO INEVITABILI E GIUSTE. ESODATA POSTE 53

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