Comunicato del 23 Gennaio
POSTE-Richiesta al prefetto di Roma (lavoratori “esodati”)
Richiesta d’intervento a favore delle lavoratrici
e dei lavoratori “esodati” di Poste Italiane S.p.A.
La politica attuata in questi anni da Poste Italiane, con l’obiettivo di ridurre il costo del lavoro, si è concretizzata in proposte individuali di incentivi all’esodo utili alla copertura volontaria dei contributi necessari al raggiungimento della pensione; si sono così prodotti migliaia di accordi con la conseguente fuoriuscita anticipata dall’azienda di altrettanti lavoratori sicuri di arrivare con tranquillità alla loro meritata pensione.
Le ultime modifiche legislative intervenute a seguito dell’ultima manovra finanziaria hanno di fatto cancellato la possibilità, per questi lavoratori, di raggiungere il reddito da pensione in una data congrua ai sopra citati accordi.
La situazione venutasi a creare è che alcune migliaia di ex Lavoratori di Poste Italiane, di cui diverse centinaia nella nostra città ormai privi di un reddito da lavoro, rischiano di non avere neanche quello da pensione; infatti il prolungamento dei termini per il raggiungimento dei requisiti pensionistici rende insufficiente la somma pattuita tra le parti sia per la contribuzione volontaria, sia per il sostentamento stesso di questi lavoratori.
Inoltre i Lavoratori delle Poste (come tanti che lavorano in altri settori) non godono di alcun ammortizzatore sociale. In passato grazie ad accordi sindacali, la categoria era stata dotata di un proprio ammortizzatore sociale denominato “fondo di solidarietà”, autofinanziato dai Lavoratori e dalla stessa azienda (sulla falsa riga di quello del settore bancario); purtroppo però, nell’ultima riorganizzazione, l’Azienda Poste ha deciso di non utilizzare le somme accantonate da tale fondo a garanzia dei lavoratori.
Questa situazione crea seri problemi agli ex Lavoratori delle Poste e alle loro famiglie che vedono messa completamente in discussione la possibilità di soddisfare le proprie esigenze primarie; considerato inoltre che in una società dove il mercato del lavoro non offre alcuna prospettiva a lavoratori che hanno mediamente un’età al disopra dei 58 anni, appare difficile pensare a nuove opportunità occupazionali in attesa della pensione.
Alla luce di quanto esposto, la Segreteria CGIL Roma e Lazio e la Segreteria SLC CGIL di Roma e Lazio chiedono un Suo autorevole intervento presso l’autorità di Governo affinché si trovino le giuste soluzioni al problema fin qui esposto.
Credevo che con l'emendamento, qualche soluzione si fosse trovata per Noi: ma non è cosi..! Io ho firmato l'esodo il 10 aprile 2011,ma l'accordo prevedeva la risoluzione del rapprto di lavoro al 31/12/2011.Quindi nessuna soluzione o sanatoria per noi..! Ed ora..? Ci aspetta la strada insieme alla nostre famiglie..!
RispondiEliminaVoi esodati postali del 2011 come quelli esodati che hnno firmato al
RispondiElimina31,12,2010 che raggiungevano i requisiti pensionistici con le vecchie quote di anzianità nel 2o14 cioè quota 97 attualmente vi trovate per strada ma un nuovo emandamento vi salverà gli esodati che hanno firmato nel 2010 con il raggiungimento dei requisiti nel 2014,2015,finiranno per 5 anni per strada con le loro famiglie cè qualcuno che mi può smentire?
Emanuele 53 esodato postale uno dei pochi che resteranno per strada per 5 anni speriamo bene.
Ce ne sono tanti esodati che non benificiano del decreto : Al governo non glie ne frega niente di coloro che restano senza pensione per sette anni, l'importate è che non si toccano le loro tasche. vergona!
RispondiEliminacomunque mi sembra "strano" che alla firma, presenti Poste Italiane e sindacati, questi ultimi non si siano "preoccupati" di avere una clausola nell'accordo che già dalla firma di quest'ultimo salvaguardasse il lavoratore da nuove leggi sull'età pensionabile,le voci (09/10/2011 c'erano già,
RispondiEliminala retroattività andava messa nell'accordo col governo, ed ora non saremmo nella classica "merda"
mi è poi parso "strano" che alla firma dell'accordo per l'esodo,presenti Poste Italiane e tutte le sigle sindacali,questi ultimi non si siano preoccupati di inserire nell'accordo la salvaguardia verso nuove leggi sulle pensioni che potessero vanificare l'accordo stesso, Le voci di un possibile aumento dell'età pensionabile c'erano ,ho firmato il 19/10/2011; si sarebbe evitato tutta la via crucis che un esodato stà ancora percorrendo . Chi pianterà i chiodi nelle nostre mani ?
RispondiEliminami è poi parso "strano" che alla firma dell'accordo per l'esodo,presenti Poste Italiane e tutte le sigle sindacali,questi ultimi non si siano preoccupati di inserire nell'accordo la salvaguardia verso nuove leggi sulle pensioni che potessero vanificare l'accordo stesso, Le voci di un possibile aumento dell'età pensionabile c'erano ,ho firmato il 19/10/2011; si sarebbe evitato tutta la via crucis che un esodato stà ancora percorrendo . Chi pianterà i chiodi nelle nostre mani ?
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