Il governo Il voto
Milleproroghe, fiducia con 26 voti in meno Alfano: nessun segnale
Piccoli Comuni Slittano l' accorpamento
dei piccoli Comuni e la stretta sulla spesa del personale scolastico degli enti
locali Questioni irrisolte In Senato ci sarà l' esame sugli indennizzi per
aziende in crisi e sulle pensioni per i dipendenti della scuola Sì alle
modifiche su sigarette e pensioni Deroghe per i «precoci» e gli «esodati»
ROMA - Fiducia al
governo e via libera con 469 sì, 74 no e 5 astenuti. La Camera dei Deputati ha
approvato ieri gli emendamenti del decreto Milleproroghe: il voto complessivo
dell' Aula è previsto per martedì e quello finale per il pomeriggio al Senato
(ma potrebbe esserci una terza lettura alla Camera). Tra le misure approvate,
le deroghe alla riforma Fornero per i lavoratori «precoci» e «esodati» e l'
aumento del prezzo delle sigarette. Saltati invece l' incremento dei contributi
pensionistici per gli autonomi e la sanatoria per i manifesti politici. È la
quinta fiducia dall' inizio del mandato Monti, ottenuta con 26 voti in meno
rispetto alla precedente del 16 dicembre. Ma sono invariati i rapporti di
forza: hanno votato contro Lega e Idv, a favore Pdl, Pd e Terzo Polo. Non hanno
partecipato al voto 63 deputati: 24 i Pdl, tra i quali gli ex ministri pdl
Romani, Scajola e Tremonti; 14 Pd e 5 Popolo e Territorio. Non è preoccupato il
segretario pdl Angelino Alfano: «Calo dei voti? Oggi era un voto di ordinaria
amministrazione, il dato sulla fiducia era praticamente scontato». Soddisfatto
il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «Nell' insieme è stato fatto un buon lavoro
parlamentare e si sono risolti i due punti sulle pensioni, anche grazie ai
nostri sforzi». La novità
più rilevante del decreto, dopo il passaggio nelle commissioni, riguarda
proprio le pensioni. I lavoratori «esodati», innanzitutto, ovvero quelli che
hanno accettato con un accordo di lasciare l' azienda in crisi pensando di
andare in pensione entro pochi mesi: potranno andare in pensione con il vecchio
sistema se la data di cessazione del rapporto di lavoro è antecedente il 31
dicembre 2011. I lavoratori «precoci» potranno andare in pensione sino
al 2017 con 42 anni di contributi anche se non avranno compiuto 62 anni e senza
le penalizzazioni previste dalla riforma. Nell' anzianità contributiva saranno
conteggiati gli anni effettivamente lavorati, compresi i periodi di maternità,
leva militare, infortunio, malattia e cassa integrazione ordinaria. Le risorse
arriveranno con un incremento dell' aliquota di base dell' accisa sui tabacchi
lavorati, per assicurare «maggiori entrate in misura non inferiore a 15 milioni
di euro per l' anno 2013 e nel limite massimo di 140 milioni annui a decorrere
dal 2014». Soppresso, dopo una vivace battaglia dei radicali e dell' Idv, l'
emendamento che prevedeva un condono per l' affissione abusiva dei manifesti
politici. Un emendamento ha consentito i rimborsi per le scorse regionali in
Molise, anche se le spese sono state notificate fuori dai termini. Vengono
rinviati al 2013 i tagli alla spesa per il personale della scuola degli enti
locali. Prorogato di nove mesi l' accorpamento dei Comuni sotto i mille
abitanti. Prorogata al 30 giugno 2012 l' entrata in vigore del Sistri, il
sistema di controllo per la tracciabilità dei rifiuti. Arrivano altri soldi
(500 mila euro) a Pietrelcina, per l' accoglienza dei fedeli di padre Pio. E
vengono sospesi i tributi e versamenti contributivi a carico degli alluvionati
del messinese. Prorogato di altri tre anni l' indennizzo per gli italiani che
vennero rimpatriati dalla Libia. Ci sono questioni non risolte, che dovranno
essere affrontate in Senato. Le elenca il presidente della commissione Affari
costituzionali della Camera, Donato Bruno: la concessione dell' Autostrada del
Brennero, le pensioni del personale della scuola, i comuni pugliesi
alluvionati, i fondi per l' ippica, le ex Ipab, gli indennizzi per le aziende
in crisi, il personale «esodato» delle Poste e il differimento dei pagamenti
telematici della Pubblica amministrazione. (Leggi - Alessandro Trocino - Corriere della sera - 27 gen 2012 - pa. 10)
Gli esodati devono essere salvati tutti non una parte. Questa è pura vera discriminazione, e in un paese civile le leggi devono essere uguali per tutti.
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