... «Altrettanto positivo è che si sia voluto riaprire un
tema che non era stato affrontato con un adeguato confronto, cioè quello delle
pensioni. Noi l’avevamo chiesto e diamo atto che qui si è data una prima
risposta.
La discussione sul tema delle pensioni non fu
possibile nei momenti convulsi di approvazione dell’articolo 24 del
decretolegge cosiddetto salva Italia. E, quindi, quel confronto non c’è stato
e, ancora oggi – l’ho già rilevato in Commissione, voglio ribadirlo in Aula –,
mancano e sono insufficienti gli elementi informativi: il numero delle persone
coinvolte, il costo e i risparmi. Ci mancano elementi che sono essenziali in un
confronto corretto tra il Parlamento e il Governo, e a questo bisognerà dare
risposta.
Il decreto-legge « salva Italia » era una manovra
necessaria in una situazione finanziaria drammatica per il nostro Paese, tuttavia
basta guardarsi attorno e si vede che il dramma non è terminato, ma è sceso
nelle strade, e la drammaticità della situazione adesso è una drammaticità
sociale.Vorrei in queste ore sottolineare il grande senso di responsabilità che sta in carico ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle organizzazioni sindacali, che hanno affrontato con proteste contenute e consapevoli i sacrifici che sono stati imposti.
Lo hanno fatto per il bene dell’Italia. E vi è una differenza enorme di fronte alla reazione rabbiosa, con delle ragioni, ma a volte violenta, di tante categorie.
Vi è una differenza per quanto il senso di responsabilità delle forze politiche, le quali, sapendo di scontare, anche dal punto di vista del consenso, un prezzo che saremo chiamati a pagare, si sono assunte una responsabilità di sostenere questo Governo di emergenza…»
Ascoltalo tutto Dice anche:
«Inoltre, abbiamo affrontato il tema della
penalizzazione dei lavoratori precoci, di chi ha iniziato a lavorare da
ragazzino, ha maturato quarantadue anni di contributi e si è meritato ogni
singolo euro di quella pensione»… «il «milleproroghe» è un provvedimento che,
mi auguro, ritorni in quest’Aula in numeri ridottissimi. È questo un impegno
che dobbiamo prendere noi come Parlamento, e sappiamo quali sono le norme sulle
quali ci dobbiamo impegnare a non intervenire più».
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