Milleproroghe: CGIL, sulle pensioni non va bene. Troppe discriminazioni: correggere il testo |
La Confederazione torna a ribadire che con l'attuale decreto Milleproroghe la “'questione pensioni' non può essere considerata conclusa”. Governo e forze politiche "si impegnino a trovare la necessaria intesa per costruire soluzioni efficaci e non discriminatorie” 26/01/2012
“Quanto si è verificato alla Camera con la votazione del decreto Milleproroghe rende evidente, come abbiamo più volte sottolineato, che la “questione pensioni” non può essere considerata conclusa”. Lo afferma Vera Lamonica, Segretaria Confederale della CGIL con delega alle politiche del welfare. “Abbiamo, infatti, considerato positivo che in Parlamento si sia riaperta la discussione – spiega Lamonica - peraltro su 2 punti tra i più delicati e socialmente insostenibili. Così come naturalmente giudichiamo apprezzabile ogni avanzamento che si realizza".
Tuttavia, però secondo la dirigente sindacale della CGIL , il testo che la Camera sta per votare "non risolve il problema innanzitutto dei lavoratori in esodo volontario o collettivo visto che potranno usufruire delle deroghe alle nuove norme sul pensionamento solo coloro che entro il 31 dicembre 2011 hanno risolto il rapporto di lavoro. Così come - aggiunge Lamonica - si continua ad escludere dalle deroghe alle penalizzazioni quei lavoratori e quelle lavoratrici che si trovano in Cassa integrazione straordinaria, coloro che hanno versato contributi volontari o che hanno riscattato gli anni di laurea”. Inoltre, avverte la dirigente della CGIL "non trova alcuna risposta la questione dei lavoratori e lavoratrici della scuola. Il rischio è che - spiega - si producano sempre nuove iniquità, e si moltiplichino le condizioni di immotivate differenziazioni tra lavoratori sostanzialmente nelle stesse condizioni”. “Auspichiamo quindi – è la conclusione di Lamonica - che si possa ancora correggere questo testo, e che si ricerchi da parte delle forze politiche e del governo, la necessaria intesa per costruire soluzioni efficaci e non discriminatorie”. |
Siamo almeno 5.000 dipendenti postali colpiti, vittime del decreto Monti-Fornero del 6-12-2011. Siamo PERSONE in carne ed ossa, cittadini italiani, lavoratori che si sentono TRATTATI COME SCORIE. Adesso abbiamo uno strumento in più per far sentire la nostra voce. Usiamolo con intelligenza.
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venerdì 27 gennaio 2012
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Se ho capito bene, e se da ieri qualcosa non è stato modificato, il testo presentato non cita "solo coloro che entro il 31 dicembre 2011 hanno risolto il rapporto di lavoro" bensì "in data antecendente al 31 dicembre 2011.
RispondiEliminaPuò sembrare una banalità ma così non è dal momento che molti di noi postali esodati, firmatari nel 2011, abbiamo lavorato fino al 31 dicembre.
Seguitare a parlarne nella maniera sbagliata potrebbe far sfuggire quella che è una cosa importante e cioè lavorare anche per la riformulazione del testo in tal senso.
Possibile che non si parli piu' nemmeno l'italiano
Eliminahai ragione continuano con un testo che non si capisce mai cosa intendono veramente ___entro__ il 31 dic. 2011
Volete per favore chiarire una volta per tutte quale data e' prevista dal decreto.Vale quindi la data della firma?
Esodata
31 dicembre 2011
A casa dal 1 gennaio 2012
Per ora noi che abbiamo lasciato il 31 dicembre siamo fuori, ci rimane la speranza di una modifica al Senato!!!
EliminaSi mettessero d'accordo anche sul discorso delle finestre. Nei 24 mesi è compresa la finestra oppure no?
RispondiEliminaTUTTI SI DEVONO SALVARE PERCHE' TUTTI NE ABBIAMO DIRITTO!
FORZA CGIL...
p.s IL DIAVOLETTO DELLE POSTE E' MORTO? NESSUNO RISPONDE?
Si deve maturare la pensione entro il 2013, poi ci sarà la finestra.....come prima!
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