Giornale di Sicilia online 03/01/2012
Senza stipendio e pensione: poste, beffa per 1.600 dipendenti
Senza stipendio e pensione: poste, beffa per 1.600 dipendenti
In Sicilia alcuni hanno firmato un accordo per l'esodo incentivato, altri hanno lasciato il posto al figlio. Ma ora la legge è cambiata ed è caos
PALERMO. «Sono pensionato o no? E mio figlio al quale ho già lasciato il posto, che deve fare: tornare a casa oppure io resterò senza pensione?».
(...) 15 ex dipendenti delle Poste di cui 8 portalettere, tutti firmatari di esodi incentivati e di svincoli a favore dei figli, hanno clamorosamente chiesto di tornare al lavoro. Ore otto di un lunedì qualsiasi, come se tutto fosse come prima. I quindici pentiti delle Poste sono stati fermati sulla porta, sono volate proteste, è arrivata la polizia. Qualche protesta c’è stata pure ad Enna (leggi tutto l'articolo)
Ne ha parlato anche TG3 Sicilia nella sua edizione odierna alle ore 14:00 (frame da 9:43 a 11:45)
In provincia di Messina sono oltre un centinaio i dipendenti colpiti dal provvedimento del Governo Monti. “Sono lavoratori – spiega Gisella Schillaci, segretario provinciale della Slp Cisl Poste di Messina - che rischiano di finire in una situazione di indigenza. Una situazione che riguarda indistintamente tutta la provincia, da Giardini Naxos a Tusa. La maggior parte dei colleghi che ha aderito all’accordo con l’azienda era monoreddito quindi rischiano, scaduta la copertura dell’intesa, di rimanere privi di reddito per tre, quattro anni. Una situazione caduta all’improvviso dall’alto per la quale Poste Italiane e il Governo devono provvedere a una soluzione. La Slp Cisl si è già attivata a tutti i livelli per evidenziare il grave problema sociale che ne potrebbe scaturire”.
Su "Nebrodi e dintorni"...
Poste, drammatiche conseguenze per 2000 ex dipendenti in Sicilia, oltre un centianio a Messina In provincia di Messina sono oltre un centinaio i dipendenti colpiti dal provvedimento del Governo Monti. “Sono lavoratori – spiega Gisella Schillaci, segretario provinciale della Slp Cisl Poste di Messina - che rischiano di finire in una situazione di indigenza. Una situazione che riguarda indistintamente tutta la provincia, da Giardini Naxos a Tusa. La maggior parte dei colleghi che ha aderito all’accordo con l’azienda era monoreddito quindi rischiano, scaduta la copertura dell’intesa, di rimanere privi di reddito per tre, quattro anni. Una situazione caduta all’improvviso dall’alto per la quale Poste Italiane e il Governo devono provvedere a una soluzione. La Slp Cisl si è già attivata a tutti i livelli per evidenziare il grave problema sociale che ne potrebbe scaturire”.
FINALMENTE SUI GIORNALI COSI' CONOSCERANNO TUTTI IL NOSTRO DRAMMA. GRAZIE SICILIA. RAFFAELE C. CHIEDIAMO UNO MANO A CHI PUO' DARCELA.
RispondiEliminaMinistro, ora ha capito di quali numeri si tratta?!
RispondiEliminaGovernanti siete ridicoli, permettere che si arrivi a tali situazioni che rasentano la disperazione da parte di lavoratori che hanno accettato accordi rispettando norme vigenti in quel preciso momento. Ora illegalmente avete stravolto tutto, ci vorrebbe proprio una bella rivoluzione (tipo presa della Bastiglia o meglio del Governo e sbattervi fuori tutti). VERGOGNATEVI
RispondiEliminapostale esodato 52
La nostra arma è il voto.
RispondiEliminaCon il voto possiamo mandarli a casa.
Il fatto è... che votiamo sempre gli stessi.
Siamo degli allocchi e ce lo meritiamo.
bla! bla! bla! e poi tutti insieme battiamo anche le mani.
mario 1952
questi 4 professori xò nn li abbiamo votati noi....
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